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«L'Av penalizzata
da regolamento
contro i giovani»

di Giancarlo Marchetto
ATLETICA. Il ds vicentino analizza l'esclusione dalla finale tricolore. La società sta valutando se ricorrere all'arbitrato
Natalino Guzzo, il direttore sportivo di Atletica Vicentina non manda giù l’esclusione dalla finalissima Ottavia Cestonaro
Natalino Guzzo, il direttore sportivo di Atletica Vicentina non manda giù l’esclusione dalla finalissima Ottavia Cestonaro
Natalino Guzzo, il direttore sportivo di Atletica Vicentina non manda giù l’esclusione dalla finalissima Ottavia Cestonaro
Natalino Guzzo, il direttore sportivo di Atletica Vicentina non manda giù l’esclusione dalla finalissima Ottavia Cestonaro

Ha "vivisezionato" le classifiche vagliando ogni singola gara della formazione rivale del Cus Cagliari ed ha pure spulciato il regolamento mettendo sotto la lente anche i codicilli all'apparenza più insignificanti. Natalino Guzzo, vice presidente e diesse dell'Atletica Vicentina, è l'eminenza grigia che sta dietro allo storico tricolore vinto nel giugno scorso a Saronno dalla squadra femminile under 18 ma è colui che valuta e consiglia il presidente sulle scelte da operare per le formazioni assolute maschili e femminili.
La sua società è in guerra con la Federazione, Davide contro Golia?
«A questo punto le cose stanno proprio in questi termini. Le società della provincia sistematicamente pagano per lo strapotere delle grandi tra le quali il Cus Cagliari che a Roma ha fatto sedere sul secondo scranno nientemeno che il proprio presidente Adriano Rossi. Il regolamento per noi è assolutamente penalizzante eppoi viene varato a fine anno senza che alcuno vi si opponga. Per far decollare l'atletica italiana bisognerebbe scommettere sui giovani ma se, come nel caso che ci vede coinvolti, le rivali di Cagliari possono portare due punteggi di un'atleta master, la quarantenne Baggiolini, contro uno solo della nostra allieva Cestonaro, qualcosa non funziona».
Riesce a vedere una via d'uscita a questa vicenda?
«Mi è difficile nel senso che anche in passato, in barba ai regolamenti, la federazione ha promosso nella finale scudetto la Camelot nonostante l'opposizione di tutte le altre società. Nella finale la società Camelot ha gareggiato in solitudine perché le altre formazioni non si sono presentate e comunque la federazione non ha mosso un dito. Le nostre argomentazioni sono in linea con un percorso societario senza macchia. Non siamo una società cenerentola perché i successi di quest'ultimo lustro ci mettono sullo stesso piano delle superpotenze Bergamo, Milano e Rieti ma non abbiamo forza contrattuale né rappresentanza adeguata dove conta».
Nessuna recriminazione su quanto fatto nella stagione dalla sua società?
«Abbiamo lavorato bene ed i risultati ci danno ragione. L'unico piccolo rimprovero che ci possiamo muovere è quello di non aver dato ancor più fiducia ai giovani e nel caso di specie alle under 18... qualche punto in più si sarebbe potuto racimolare».
È così determinante la partecipazione alla finale scudetto?
«È la ragione per la quale si fatica negli allenamenti e si dà il massimo in gara ed è un sogno dal quale fatichiamo a risvegliarci, la prima sfida per il tricolore della nostra storia societaria. Ci potremmo arrivare lo stesso il prossimo anno vincendo la finale Argento».
L'arbitrato vi darà ragione?
«È quello che mi auguro e quello che tutta l'atletica anche fuori regione auspica».  Niente da fare. Porte sbarrate alla Fidal romana e secondo appello da parte dell'AV Frattin Auto di rivedere la composizione delle griglie per la finale scudetto che sconsolatamente cade nel vuoto. Non ci sta il presidente dell'AV Christian Zovico ed a dargli man forte c'è tutto il mondo dell'atletica vicentina e quella regionale.
Il muro contro muro con la Fidal circa le classifiche nazionali societarie per la partecipazione della squadra assoluta femminile alla finale scudetto 2011 del 24 settembre prossimo a Sulmona (AQ) deve trovare uno sbocco in tempi rapidi. La dirigenza della Fidal non si è mossa di un millimetro dalle posizioni assunte ribadendo che le graduatorie ora ufficializzate vedono la società berica in 13a posizione, staccata di 9 punti dal CUS Cagliari e pertanto condannata alla finale B del campionato italiano societario.
Secondo i responsabili federali il ricorso dell'AV circa la revisione dei punteggi è stato inoltrato oltre i tempi consentiti, una replica che si fonda esclusivamente su argomentazioni di facciata e forma che fanno ancor più alzare il tiro alla società vicentina.
La Fidal Veneto che inizialmente era rimasta alla finestra, al secondo no secco Fidal nazionale ha rotto gli indugi schierandosi apertamente a fianco di AV attraverso un invito esplicito al presidente Arese di riconsiderare tutta le questione.
La sola via d'uscita per le ragazze dell'AV di veder riconosciuti i meriti acquisti in gara sembra ora quella di adire all'arbitrato sportivo, lo strumento istituito dal CONI per risolvere le controversie sportive.
Alla terna di giudici (un per AV, uno di parte Fidal ed il terzo scelto in accordo delle parti in causa) il compito di sciogliere il nodo attraverso un lodo, una sentenza che chiuderà definitivamente la controversia e dovrà essere accettata dalla parti.
I tempi stretti per risolvere il contenzioso in atto e l'atteggiamento di scarsa apertura di Roma lasciano presagire nuovi sviluppi della querelle e non è da escludere che in attesa della definizione dell'arbitrato, la società vicentina possa avanzare la richiesta di mettere in quarantena le finali societarie Oro e Argento.
Intanto il presidente Zovico ha convocato proprio nel mezzo delle ferie estive un consiglio straordinario dell'Atletica Vicentina, che si terrà domani, per decidere se ricorrere all'arbitrato e di fatto mettersi decisamente contro la federazione.
Nel contempo il presidente della società berica fa appello ad atleti e società affinché la giuste rivendicazioni societarie trovino pieno sostegno, anche economico per le spese dell'arbitrato, nel mondo dell'atletica provinciale. G. M.

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