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Il vicepresidente vicentino della Fondazione Cariverona: «La terrazza sarà la “finanziatrice” della Basilica»

di Marino Smiderle
Mostra in basilica
Mostra in basilica
Mostra in basilica
Mostra in basilica

Sono quasi trent’anni che Silvano Spiller, per un motivo o per l’altro, spinge per ridare vita alla Basilica. Da quando, ed era la metà degli anni 80, faceva l’assessore all’urbanistica del Comune di Vicenza e trattava niente meno che con Renzo Piano perché progettasse la rinascita del palazzo palladiano. Il caso ha voluto che, nel giorno dell’inaugurazione del sogno, lo stesso Spiller rivestisse la carica di vicepresidente della Fondazione Cariverona. Dica la verità, in tutto questo tempo non ha mai avuto paura che il restauro della Basilica rimanesse sulla carta millimetrata? No, ho sempre creduto in questa avventura, anche se negli anni 80 la miopia istituzionale vicentina ci fece perdere almeno un decennio. Diciamo che nel consiglio della Fondazione Cariverona lei ha trovato qualche arma finanziaria in più per procedere. Devo dire che dal 2000 abbiamo lavorato parecchio. Con Ambrogio Dalla Rovere, che era vicepresidente della Fondazione, abbiamo spinto per raggiungere l’obiettivo. Partendo, come sempre, dalle solite polemiche. Quali polemiche? Beh, si partiva dal sospetto che, nella distribuzione dei contributi, Verona fosse favorita e Vicenza penalizzata. Non era così? Andai a fondo sulla questione e mi spiegarono che c’era difficoltà nell’erogare contributi a Vicenza per il semplice fatto che non erano stati presentati progetti. Nulla di meglio di partire con il grande progetto per la Basilica. Esatto, andò più o meno così. E nell’ultima seduta del 2001 arrivò l’approvazione per i primi 15 miliardi di lire. Sì, c’erano ancora le lire... Alla fine la Fondazione ha sborsato 21 milioni di euro. Soddisfatto del risultato? Basta vedere cosa è successo in questi giorni. tanta gente, tutti entusiasti, almeno i visitatori che venivano da fuori. C’è qualche vicentino che la pensa diversamente? Ho sentito critiche francamente fuori luogo. Noi vicentini siamo sempre specialisti nel fare polemiche ma mi sembra che stavolta dovremmo tutti essere soddisfatti di avere finalmente a disposizione una Basilica che molte altre città ci invidiano. Il punto è che adesso questa Basilica bisogna sfruttarla. Ho letto l’editoriale di domenica del direttore del Giornale di Vicenza e lo condivido: la grande mostra “Raffaello verso Picasso” è solo il primo passo. La Basilica e pure palazzo Chiericati, a cui come Fondazione abbiamo riservato molta attenzione, dovranno fare da volano per la rinascita della città. Pensa anche lei che debba esserci una fondazione ad hoc incaricata di gestire questo patrimonio? Credo che ci debba essere una realtà, svincolata dall’operatività del Comune, in grado di organizzare attività di alto livello e, nello stesso tempo, di procurarsi le risorse economiche per portare a Vicenza eventi top come la mostra che stiamo ammirando in questi giorni. Pensa a uno sfruttamento economico della terrazza? Certo, tutti coloro che sono saliti sul tetto della Basilica nella serata inaugurale hanno potuto rendersi conto delle sue potenzialità. Qui si possono organizzare eventi, come dire, più leggeri ricavando le risorse di cui si diceva prima. Anche perché in questi anni di magra da Cariverona non si può chiedere troppo. Previsioni per il futuro? Le fondazioni bancarie stanno soffrendo. Se dovessimo partire adesso col progetto per la Basilica non credo che riusciremmo a portarlo a termine. Ma tornerà il sereno. COPYRIGHT

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