È celebre quello di Treviso, ma anche il variegato di Castelfranco. Ma il radicchio è uno dei prodotti tipici che hanno trovato spazio anche nelle coltivazioni vicentine. Ha la capacità di conservarsi a lungo, soprattutto quello tardivo, raccolto a novembre. Così, si può trovarlo sul mercato fino a marzo. Battezzato come “radicchio di Asigliano”, in realtà viene coltivato anche a Pojana Maggiore, Noventa, Sossano e Orgiano, per una superficie totale di circa 400 ettari. La celebrazione del radicchio in cucina avviene in vari modi, a iniziare dal risotto. Un interessante esempio di risotto al radicchio è quello cucinato da Giuseppina Zolin nel locale di famiglia a Sandrigo che ha mantenuto la curiosa insegna del precedente negozio: “Ferramenta colori Raccanelli”. Giuseppina, 59 anni, è stata per una vita assistente sociale: lavorava con ragazzi che avevano problemi psichici. Ma ha sempre avuto la passione della gastronomia: era lei a cucinare nella numerosa famiglia con altri quattro fratelli. E da quando è in pensione, nel 2010, ha aperto un locale che è bottega (con prodotti di alta qualità) e dallo scorso settembre anche trattoria in stile rustico: offre piatti della tradizione trattati con sapienza, dagli gnocchi alla faraona disossata, farcita sempre di radicchio tardivo. Un altro piatto da segnalare è il baccalà (si sono già meritati le lodi della Confraternita) oppure il cotechino con purea e crauti; e ancora l'ossobuco e lo spezzatino. Le carni in parte le procura il fratello Battista, ex macellaio, oppure ci si approvigiona al macello di S. Stefano a Sandrigo. Il menu della... Ferramenta, peraltro, cambia ogni giorno. Nel locale la aiuta il fratello, il celebre Luigi Zolin, 66 anni: ha trascorso 40 anni come sarto di alta moda, adesso s'è reinventato la vita. «Lavoravo con le case di Roma, Milano, Parigi, ma tutto è saltato con la crisi». Non si spaventa. La filosofia della famiglia Zolin la riassume così: «Siamo dei lavoratori, noi amiamo proprio il lavoro. E tutti dobbiamo stare con i piedi per terra, darci da fare come possiamo se no l'Italia non funziona». Il locale ospita anche vari stagisti, come Alvaro Ortega di Siviglia oppure Luis Daniel Avile Infante, cubano.