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Il programma della Liga Veneta

Il logo della Liga Veneta
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VENEZIA. La LIGA VENETA REPUBBLICA– partito democratico che si riconosce nell’Alleanza Libera Europea – Partito Democratico dei popoli Europei, lotta da decenni a favore dei diritti delle nazioni senza stato, delle regioni e comunità autonome. La legittimità democratica rende inarrestabile la nostra causa. Al fine di realizzare pienamente i nostri diritti storici e migliorare il benessere sociale e le economie dei nostri paesi e dei nostri popoli hanno bisogno di essere pienamente rappresentati. L'era del tradizionale stato sovrano è finita. Rifiutiamo tuttavia di sostituirlo con un'Europa monolitica che affida il potere nelle mani dei grandi Stati membri. La sfida ora è rappresentata dal raggiungimento di una sempre più ampia partecipazione di tutti i popoli nel processo politico. La devoluzione politica finalizzata all'autogoverno e il riconoscimento delle identità particolari sono la sintesi naturale per la nostra strategia politica. Un nuovo entusiasmo, una nuova fiducia, ci spinge a presentare nuove iniziative e ad assumere responsabilità per il nostro futuro. Durante la prossima campagna elettorale LIGA VENETA REPUBBLICA rivendicherà una maggiore rappresentatività.

I nostri rappresentanti sono impegnati nell'elaborazione di politiche che portino progresso sociale. Lavoriamo per condizioni sociali e una qualità della vita migliore, e per un'equa redistribuzione della ricchezza. Difendiamo inoltre il principio dello sviluppo sostenibile in quanto mezzo di distribuzione dei miglioramenti nella qualità della vita delle persone in un ambiente pulito. La nostra ideologia è in linea con il desiderio delle persone di costruire un mondo migliore per le generazioni presenti e future. Tuttavia, lo status costituzionale attuale del nostro paese implica una mancanza di livello di rappresentatività di cui godono altri paesi in Europa. Di conseguenza, rischiamo di essere lasciati indietro quando l'Italia e l’Europa prendono decisioni vitali che riguardano il futuro di tutti noi. Questo è antidemocratico e stiamo lavorando in direzione di una riforma per dare voce al Popolo veneto. Questo è anche il motivo per cui operiamo, nel quadro statale, a livello regionale e nazionale e lottiamo per una rappresentatività adeguata dei Popoli e delle Nazioni senza stato europee a tutti i livelli di governo.

Nella legislatura 2008-2013 non eravamo rappresentati al Parlamento italiano, ci rivolgiamo al corpo elettorale per avere rappresentanza e portare le seguenti questioni che noi riteniamo cruciali per la libertà, la democrazia e il benessere del popolo.

(a)- Le istituzioni dovrebbero essere semplificate e democratizzate in una struttura bicamerale: Un Parlamento (eletto direttamente dai cittadini ) e un Consiglio o Senato. Tale Senato, composto di rappresentanze delle entità territoriali autogovernate (le autonomie decentrate) sarà in una camera territoriale, che legifera sui temi costituzionali di competenza, e sui temi d’interesse economico e sociale in codecisione con il Parlamento o Camera dei Deputati. La Camera terrebbe per se il potere di nominare sfiduciare il Governo. Tale struttura semplificherebbe il processo governo del paese mediante il sistema delle autonomie. La Liga Veneta sostiene la piena partecipazione dei Governi delle Autonomie in seno al Consiglio dei ministri quando ritratta di decisioni che riguardano i loro territori.

(b)- Pluralismo costituzionale. I diversi livelli di governo, ossia UE, Stati, regioni autogovernate, città ecc. dovrebbero avere diversi ambiti di competenza con pari cooperazione e senza gerarchie. Ciò costituirebbe una rete di governance;

(c)- Tutte le lingue hanno diritto di essere riconosciute, senza differenze artificiali; la lingua italiana sarà la lingua “ franca” ufficiale negli atti di livello statale.

(d)- Il controllo e la gestione dei fondi strutturali devono essere assegnati alle autorità locali autonome, (devolute);

(e)- Possibilità di sviluppare una cooperazione interregionale e transfrontaliera libera dall’interferenza degli Stati. Sviluppo delle Euroregioni (Regioni europee che vanno oltre i confini degli stati membri).

(f)- Il benessere sociale, la solidarietà e l'uguaglianza dei cittadini deve essere l'elemento portante di tutte le politiche dell’Italia. La Liga Veneta sostiene la coesione, lo stato sociale e ritiene necessario che il Parlamento stabilisca uno standard minimo di diritti sociali.

(g)- Piena occupazione e armonizzazione dei diritti dei lavoratori che sono stati compromessi dalle politiche neoliberiste, che hanno avvantaggiato solo le speculazioni bancarie e finanziarie.

(h)- Pari diritti e la fine della discriminazione fondata sull’origine etnica, sul genere, sull’età, sulla religione;

(i)- I fondi di sostegno, pubblici, devono tenere in maggior conto le piccole e medie aziende e dovrebbero essere diretti ai piccoli produttori, alle aziende artigianali, commerciali e agricole a conduzione familiare e alle comunità di pescatori assicurando la loro vitalità e un futuro alle comunità locali e rurali;

(j)- Sosteniamo il principio chi inquina paga nell'ambito della tutela ambientale. Per ciò che riguarda l'acqua, la via da percorrere è la razionalizzazione del suo uso evitando al contempo la distruzione del flusso naturale di questa risorsa vitale. Investire nelle risorse rinnovabili migliorerà la qualità dell'ambiente e stimolerà le economie locali, le quali avranno la possibilità di controllare le proprie risorse;

(k)- Sosteniamo una politica estera comune per l'Unione Europea. Sicurezza, difesa e diplomazia devono essere unificate in un comune organismo comunitario che agisce in direzione di un mondo multilaterale impegnato contro la guerra e contro le angherie e le ingiustizie, che sono la principale causa dei conflitti;

(l)- Promuoviamo il ruolo dell'UE nel mantenimento della pace in caso di conflitto all'interno e all'esterno dei suoi confini; Abbiamo l'idea di un'Europa armoniosa che nasce dalla diversità dei popoli che si aiutano reciprocamente mediante una stretta cooperazione. Vogliamo proteggere la nostra ricca diversità sfruttando allo stesso tempo ciò che un'Unione più ampia ha da offrire. Lo strumento politico per farlo è la sussidiarietà, ossia l'avvicinamento del processo decisionale ai cittadini. Abbiamo bisogno di una distribuzione delle responsabilità equa e flessibile sotto la bandiera della sovranità condivisa e per far ciò dobbiamo costruire un sistema interconnesso in cui tutti hanno voce in capitolo. Sosteniamo relazioni bilaterali efficaci e basate sulla cooperazione tra l'UE e gli stati e le entità locali autogovernate nel rispetto del principio dell'autodeterminazione. La nostra priorità è difendere i diritti che i cittadini hanno di determinare autonomamente il proprio futuro e di vivere in una società pacifica, democratica e giusta. Uniti nella diversità.

(Un'Italia” Confederata” e un’Europa multiculturale di popoli, lingue e identità) L'Unione europea deve integrare la realtà delle entità territoriali, con i loro poteri politici e legislativi, nel suo quadro istituzionale. La rappresentazione politica a livello comunitario non può fondarsi unicamente sul fatto di essere uno stato. Se l'unica garanzia d’esistenza a livello europeo è accordata dalla “statalità”, l'unica possibilità di cui dispongono le Nazioni senza stato di essere riconosciuta a livello comunitario è di diventare uno stato indipendente nell’Unione europea; ciò può essere motivo di tensione e di conflitto in seno agli stati e all’Europa. ( caso Kossovo insegna).

L'Unione europea deve riconoscere e mettere in pratica “l'unità della diversità”, nel pieno rispetto delle realtà dei diversi popoli e, in particolare, delle nazioni e delle regioni senza stato in possesso di una propria lingua, di una propria storia, nonché di caratteristiche economiche e sociali e aspirazioni politiche peculiari. L'Unione europea deve superare la mentalità e le pratiche centralistiche e tecnocratiche degli Stati, ancora predominanti nell'arena politica europea. Un più ampio riconoscimento della diversità linguistica delle regioni è essenziale per accordare il pieno rispetto alle lingue diverse dalle lingue ufficiali degli stati. Ciò implicherebbe l'accettazione da parte dello Stato delle diverse lingue, che sono riconosciute e parlate nelle regioni. Le politiche dello Stato devono inoltre rispettare la diversità culturale e prevedendo la trasformazione di un canale pubblico delle televisioni e delle radio in canale regionale così come previsto dalla prima riforma RAI.

(democrazia, dimensione sociale, diritti) Rafforzare la democrazia E' essenziale rifiutare qualsiasi forma d’aggressione o di violenza come strumenti d’imposizione di valori. Sosteniamo l'utilizzo del dialogo e di metodi non violenti per la risoluzione dei conflitti interni e internazionali. Nuove forme di partecipazione popolare Il campo di partecipazione democratica deve essere allargato.

Per questa ragione, proponiamo le seguenti misure per contribuire ad accrescere la partecipazione popolare: 1 - Incoraggiare forme dirette di partecipazione oltre all'elezione di rappresentanti dei membri d’organi legislativi: referendum propositivi, assemblee d’indirizzo delle politiche locali, ecc. 2 - Promuovere il coinvolgimento dei cittadini a tutti i livelli. 3 - Sviluppare sistemi d’istruzione che incoraggino l'interesse dell'opinione pubblica negli affari pubblici. 4 - Mettere sotto controllo le attività dei gruppi di pressione e dei gruppi d’interesse. “lobbies” 5 - Assicurarsi che i mezzi d’informazione, in particolare quelli di pubblica proprietà, siano aperti e riflettano la natura plurale della società. 6 - Promuovere sistemi elettorali che incoraggino il coinvolgimento con parlamenti rappresentativi con la possibilità di scelta diretta da parte del cittadino del deputato: no a liste bloccate. 7 - Garantire un accesso diretto alle informazioni per tutte le iniziative politiche che riguardano i cittadini sia a livello statale che europeo. 8 - Riconoscere l'importanza delle ONG, delle organizzazioni e della società civile nella preparazione della legislazione. Il modello sociale Il modello sociale deve essere rafforzato nella sua funzione di società basata sulla solidarietà, sulla piena occupazione con impieghi di qualità in un ambiente di lavoro sano e sicuro e con accesso ai servizi d’interesse generale. Per un patto di stabilità sociale come strumento di benessere e non di costrizione dell’economia. Dovremmo fissare una serie d’obiettivi vincolanti qualitativi e quantitativi che siano condivisi a livello europeo.

Il patto europeo di stabilità sociale – potrebbe rappresentare un patto per la piena occupazione, per la protezione sociale, l'equità sociale e la sostenibilità ambientale. Come parte del patto di stabilità sociale proponiamo l'idea di un soglia minima specifica per paese della quota delle spese per lo stato sociale e per i servizi sociali prevista nei PIL. 1. La qualità dell’economia si costruisce con la formazione, la ricerca e l’innovazione. 2. Vogliamo valorizzare tutte le diverse capacità e propensioni che sono la ricchezza del paese. 3. L’occupazione giovanile ha bisogno di sostegno, di regole chiare, di sicurezza legislativa. 4. Il paese ha bisogno di prendere coscienza della necessità del risanamento del debito pubblico per non camminare pericolosamente sul bordo del baratro. 5. Il paese deve tener conto che la prima risorsa non sono il fisco o le entrate ma il rigore amministrativo e la riduzione delle spese. 6. La politica economica deve tener conto del complesso sistema globalizzato in cui operano i nostri imprenditori a tutti i livelli. 7. La difesa del consumatore delle famiglie è una necessità irrinunciabile se si vuole il benessere sconfiggendo la povertà; 8. Abbiamo la necessità di adeguare la rete viaria e le infrastrutture recuperando il ritardo e dando finalmente al nostro territorio risposte adeguate e compatibili con l’ambiente. 9. Lo sviluppo della ricerca e delle infrastrutture deve tener conto delle necessità energetiche del nostro paese per liberarci dal ricatto energetico. 10. La base dello Stato è la famiglia, solo salvaguardando e proteggendo la famiglia si tengono fermi i pilastri della società. Per un mondo di pace La prevenzione dei conflitti e una pace duratura richiedono un equilibrio più equo nel commercio mondiale e nello sviluppo sostenibile. L'UE deve schierarsi dalla parte dei popoli dei paesi in via di sviluppo in occasione dei negoziati in seno all'OMC. Un codice deontologico vincolante per il commercio delle armi e per lo sfruttamento delle risorse da parte delle multinazionali a livello europeo sarebbe un primo passo sulla via di un mondo più giusto e più pacifico.

La lotta alla povertà deve rappresentare la massima priorità per i prossimi anni. Per una nuova Costituzione Verso un'Europa dei Popoli e delle Nazioni L'Unione europea si è finora basata esclusivamente sugli Stati membri, i quali sono estremamente riluttanti a cedere sovranità ad un organo politico europeo. Inoltre, le principali differenze tra gli Stati membri in termini di dimensioni e numero d’abitanti non facilita un efficace coordinamento tra loro. Nonostante il fatto che, dal punto di vista della LIGA VENETA REPUBBLICA, l'attuale processo dell'unità europea sia inadeguato, il partito conferma il proprio auspicio a lavorare dall'interno delle istituzioni esistenti al fine di influenzare, utilizzare e partecipare a tutte le opportunità offerteci nell'ambito del nostro lavoro, in modo da spingere l’Italia e l'Unione europea nella direzione voluta. Le istituzioni dovrebbero essere riformate a partire dalle seguenti basi: * incoraggiando e migliorando il ruolo delle Nazioni e delle Regioni interne in seno alle istituzioni. * applicando estensivamente il principio di sussidiarietà, nel senso che ciò che può essere fatto da un organismo a un livello inferiore non deve essere fatto da un organismo ad un livello superiore; * facilitando in tutti i modi possibili la cooperazione interterritoriale e transfrontaliera tra i vari paesi dell'UE, le cui frontiere sono il risultato della storia e che non necessariamente riflettono i legami naturali, economici o culturali che li uniscono; * andando verso un sistema elettorale unico per il Parlamento europeo in tutta l'Unione rispettando la proporzionalità e la rappresentanza diretta dei Popoli e delle Nazioni. L'attuale processo costituzionale La Liga Veneta Repubblica sostiene che in Italia c’è bisogno di riformare la Costituzione. Ciò è essenziale perché i cittadini possano raggiungere una forma democratica e trasparente di partecipazione e si possa arrivare all’autogoverno delle realtà locali come Comuni e Regioni/Nazioni, nel rispetto dei diritti della persona, nella vera democrazia e nel rispetto del principio di sussidiarietà, assicurando che le decisioni siano adottate con la massima considerazione per i cittadini coinvolti. Da un punto di vista democratico, la Costituzione ha dei punti sicuramente avanzati come ciò che riguarda i diritti della persona; tuttavia, ci sono difetti che derivano dal particolare contesto in cui si è preparata ( il dopoguerra ). Sono state conferite ristrette opportunità alle realtà autonome dello Stato italiano e ci sono gravi disparità tra le regioni autonome e gli altri organismi istituzionali locali. La Costituzione risente dell’impianto unitario e nazionalista tipico del “risorgimento” italiano. Noi proponiamo una riscrittura della Costituzione in senso Federale/Confederale con un riconoscimento delle diverse sensibilità all’autogoverno: un’unione nella diversità. Un pianeta più sicuro per i nostri figli La sostenibilità è al centro del la nostra a strategia politica, sia essa culturale, linguistica e ambientale. Vogliamo costruire comunità sostenibili in un Mondo sostenibile. L'Italia deve promuovere le regioni e le zone libere da OGM e produrre una legislazione rigorosa sull'etichettatura e la tracciabilità. La stragrande maggioranza dei cittadini italiani ed europei rifiuta gli OGM. Questo dimostra che non è solamente una questione di sicurezza dei prodotti alimentari, ma anche del nostro diritto democratico di scegliere ciò che mangiamo, perché i diritti delle persone vengano prima dei profitti.

Siamo favorevoli all'agricoltura sostenibile e vogliamo permettere ai nostri agricoltori di fornire i prodotti migliori per sostenere i mercati locali. Operiamo per uno sviluppo sostenibile in cui i popoli d’oggi soddisfano i loro bisogni senza distruggere la possibilità delle generazioni future di fare altrettanto. La lotta contro i cambiamenti climatici è diventato un esempio concreto di leadership europea. Oltre alle implicazioni per il futuro delle politiche comunitarie in materia di trasporti ed energia, la campagna contro il surriscaldamento globale ha ripercussioni politiche più ampie. Ad esempio, l'elevata dipendenza dell'economia statunitense dai combustibili fossili ha fatto sì che il controllo delle risorse energetiche, specialmente dei giacimenti petroliferi, diventasse un fattore fondamentale dell'attacco militare americano in Iraq. Con oltre 1,2 miliardi di persone che sopravvivono con meno di un euro al giorno, ci impegniamo a raggiungere gli otto obiettivi del millennio delle Nazioni Unite e gli impegni di Johannesburg. Lottare contro la povertà e la fame, impartire un'istruzione primaria a livello universale, accordare più potere alle donne e fornire l'accesso all’assistenza sanitaria sono elementi essenziali per il raggiungimento della pace e della giustizia. Tutto il sistema economico e sociale dipende dalla visione politica e culturale che si ha dello sviluppo, noi pensiamo che il cosiddetto primo mondo debba interrogarsi sul futuro del dello sviluppo. L’emulazione che i paesi in via di sviluppo hanno nei confronti dei paesi sviluppati, la globalizzazione dell’economia e dei mercati hanno lanciato il pianeta verso una corsa senza freni alla produzione e al consumo con danni incalcolabili e d irreversibili. Noi pensiamo che la presente situazione deriva anche dal fatto che la lobby del governo mondiale altro non è che una lobby senza valori e senza sentimenti se non il profitto e il potere. Per questo le piccole Patrie e la sussidiarietà possono svuotare la multinazionale della politica e del profitto a tutti i costi, per questo noi siamo anticentralisti, antistatalisti, siamo democratici, federalisti. Vorremo che i Veneti, gli italiani, i popoli dell’Italia possano godere di vera Libertà, vera Democrazia, vera Giustizia, vera Sicurezza Sociale e vero benessere.

Il capo della formazione politica. FABRIZIO COMENCINI

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