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«Il col. Gildoni è morto come muoiono gli eroi»


 Il ten. col. Valerio Gildoni
Il ten. col. Valerio Gildoni

 Il ten. col. Valerio Gildoni
Il ten. col. Valerio Gildoni

«Vado avanti io, provo a parlare e cercherò di convincerlo»: sono state queste le ultime parole del tenente colonnello Gildoni. L'ha riferito il vescovo di Città di Castello (la città della famiglia Gildoni), mons. Domenico Cancian, che è in contatto con il fratello sacerdote di Gildoni. «Parole - ha commentato il vescovo - che svelano l'orientamento di tutta la vita del fratello del nostro carissimo don Alberto». «"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà". Queste parole di Gesù sono l'unico vero conforto nella tragedia che ha colpito in modo devastante e umanamente irreparabile la famiglia Gildoni». È il messaggio del vescovo.
Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha da parte sua espresso il cordoglio personale e della città in un messaggio al comandante provinciale dell'Arma.
«Il tenente colonnello Gildoni è morto come muoiono gli eroi, e per tutti noi oggi rappresenta un simbolo della generosità di tanti servitori dello Stato, caduti prima di lui nell'esercizio del proprio dovere. Parlo di eroismo, perchè ha messo coscientemente a repentaglio la propria incolumità per provare a risolvere senza azioni di forza una situazione difficilissima. A nome della città di Vicenza, che lo ha avuto qui per un tempo troppo breve, mando il più caloroso abbraccio ai suoi famigliari».
«Quando muore un carabiniere è come perdere un amico. Fedele alle istituzioni, ma ancora di più alla comunità, alla gente di questo Paese, l'Arma si è sempre contraddistinta e si contraddistinguerà per la grande, sincera umanità di ogni suo milite, unita ad una professionalità universalmente riconosciuta e apprezzata. Quando muore un carabiniere è un dolore di tutti, che non può non coinvolgere ogni cittadino perbene».
Sono le parole che il presidente della Provincia di Vicenza, Attilio Schneck, ha scritto al comandante provinciale dei carabinieri, Michele Sarno.
Da parte sua, il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, «esprimendo il cordoglio della Regione Veneto», e sua personale, alla famiglia del tenente colonnello Valerio Gildoni e all'Arma dei carabinieri, ha sottolineato che l'assurda vicenda nella quale l'ufficiale ha perso la vita «è per il Veneto e per le sue istituzioni un'autentica tragedia».
Il sindacato di polizia Uilps, tramite il segretario provinciale di Vicenza, Andreino Sabatino, esprime «un profondo senso di dolore per il grave lutto che ha colpito la famiglia Gildoni e l'Arma dei carabinieri. Eventi tragici, che colpiscono profondamente, che lasciano segni indelebili nella mente di tutti, il sacrificio fatto nel nome dello Stato e per la collettività».
Il ministro della difesa, Ignazio La Russa, ha espresso ai famigliari della vittima e al generale Gianfrancesco Siazzu, conandante dell'Arma, «sentimenti di profondo cordoglio e di vicinanza, per il grave lutto che ha colpito la famiglia e l'arma dei carabinieri. Si tratta di un evento tragico, avvenuto nell'espletamento del servizio, che testimonia il coraggio, il senso del dovere, la dedizione e il sacrificio di un valoroso ufficiale dell'Arma che si pone quale fulgido esempio per tutti».
Il ministro dell'interno, Roberto Maroni, ha inviato al comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, un telegramma nel quale esprime il proprio cordoglio alla famiglia del tenente colonnello Valerio Gildoni, deceduto a Bosco di Nanto durante l'espletamento del proprio servizio.
Un minuto di raccoglimento per ricordare la tragica morte di Gildoni è stato osservato ieri mattina, in apertura di un incontro del Pd a Vicenza con l'on. Piero Fassino (in città per presentare la mozione di Franceschini). Il minuto di silenzio è stato chiesto dall'on. Daniela Sbrollini prima degli interventi dei relatori; al termine del minuto di raccoglimento, c'è stato un lungo applauso.

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