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Ha messo le mani nelle tasche degli italiani per gli impegni presi dal governo precedente

LE INTERVISTE AI CANDIDATI. Il coordinatore regionale di Fli condivide le proposte formulate da Confindustria per il rilancio dell'Italia. E replica ai detrattori del premier «Basta tasse, Monti lavora per la ripresa»
Giorgio Conte: «In un solo anno di governo non poteva fare di più È il più credibile e se vince potrà rimettere in moto l'economia»
Giorgio Conte e Gianfranco Fini all'ultimo incontro a Vicenza
Giorgio Conte e Gianfranco Fini all'ultimo incontro a Vicenza
Giorgio Conte e Gianfranco Fini all'ultimo incontro a Vicenza
Giorgio Conte e Gianfranco Fini all'ultimo incontro a Vicenza

Giorgio Conte sta dalla parte di Mario Monti ma rischia di venire schiacciato dalla personalità del potente alleato. I sondaggi dicono che Futuro e libertà, il partito fondato da Gianfranco Fini nel 2010 quando maturò il divorzio dal Pdl, potrebbe non raggiungere la soglia minima richiesta, pari al 2%. «E questo dimostra - attacca il candidato vicentino numero 3 alla Camera nei collegi Veneto 1 e 2 per Fli - che la scelta che abbiamo fatto è nell'interesse del Paese più che nell'interesse del partito».
Non è che vi siete appiattiti troppo su Monti per trovare una chance di sopravvivenza?
Se davvero Fini voleva un posto sicuro avrebbe chiesto, e sicuramente ottenuto, una candidatura al Senato nella lista di Monti. Invece ha preferito correre alla Camera con Fli, rischiando di rimanere fuori. Se questo è appiattirsi...
Veniamo ai programmi. Ha visto il documento programmatico di Confindustria?
Sì, l'ho studiato bene e sarebbe fin troppo facile dire che lo condividiamo. Ma non vorrei venire confuso con chi dirà la stessa cosa dopo aver tradito per due volte le medesime promesse elettorali.
Si riferisce al Pd e al Pdl?
Beh, nel 2006 e nel 2008 sul tappeto c'erano più o meno le stesse questioni programmatiche. Prodi prima e Berlusconi poi fallirono in entrambe le occasioni.
E perché le promesse di Monti dovrebbero essere più credibili?
Perché ha dimostrato, in un solo anno di governo, di essere attendibile e preparato. E molte delle indicazioni presenti nel documento di Confindustria appartengono al bagaglio programmatico del presidente del Consiglio.
I più critici, però, lo accusano di avere messo solo tasse, mentre gli imprenditori italiani, e non solo, ora spingono per una politica economica che punti alla crescita. lei cosa risponde?
Vorrei ricordare che Monti ha messo le mani nelle tasche degli italiani per effetto di impegni internazionali presi a suo tempo, vedi fiscal compact, dal governo Berlusconi. Si trattava di reperire 40 miliardi all'anno, mica bruscolini. Credo, tra l'altro, che sia per questo motivo che il Cavaliere abbia passato la mano.
Non voleva mettere le mani nelle tasche degli italiani?
E sapeva che era l'unico modo per poter mantenere gli impegni presi.
Ma ora la proposta di viale dell'Astronomia parla di eliminare l'Irap, tagliare la spesa pubblica e abbassare le imposte. La vostra coalizione si prende questo impegno?
In un anno Monti non poteva fare di più e di meglio di quello che ha fatto. Però con una prospettiva di governo di un'intera legislatura il progetto di rilancio dell'economia e di taglio della spesa pubblica potrà finalmente prendere forma.
C'è un capitolo importante che riguarda il lavoro. In particolare è in ballo la proposta di aggiungere 40 ore senza il peso di imposte e contributi per i lavoratori. Lei cosa ne pensa?
È una proposta condivisibile. Potrebbe essere il primo passo per mettere ordine nella materia e per favorire l'aumento della produttività delle imprese e, altra conseguenza, dello stipendio netto dei lavoratori.
Scelta civica per Monti, Fli e Udc hanno presentato una piattaforma programmatica per governare ma, a meno di miracoli, non potranno farcela da soli. Con quali alleati potreste formare l'esecutivo? Col Pd di Bersani?
Peccato che il Pd abbia in squadra anche Sel di Vendola.
Ecco, appunto. E allora?
E allora la risposta è semplice: potremmo fare il governo con tutte le formazioni a vocazione riformista in grado di sottoscrivere l'agenda Monti.
Cioè, puntate a dividere gli avversari?
Parliamoci chiaro, ci sono molti esponenti di entrambi gli schieramenti che fanno riferimento a Pd e Pdl che hanno le carte in regola per trovare un punto di incontro con le istanze riformiste citate.
Anche nel Pdl?
Sì, con la differenza che in quella parte politica è il capo stesso che non potrebbe mai essere un nostro alleato.
Ma voi siete di centrodestra?
Non lo diciamo noi, lo dicono i Popolari europei che si sono pronunciati piuttosto chiaramente su Monti e su Berlusconi: il primo fa parte di quella tradizione, il secondo no.
Non è che la traumatica frattura tra Fini e Berlusconi precluda vi renda pregiudizialmente avversari del Cavaliere?
Provi a chiederlo a tutti quelli che venivano da An e che ora sono stati messi alla porta.
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Marino Smiderle

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