<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La nuova moneta

Un vicentino lancia
un “bancomat”
per usare i bitcoin

«Sono soldi inviabili con certezza senza le banche»
Un "bancomat" per bitcoin e il vicentino Michele Munaretto
Un "bancomat" per bitcoin e il vicentino Michele Munaretto
Un "bancomat" per bitcoin e il vicentino Michele Munaretto
Un "bancomat" per bitcoin e il vicentino Michele Munaretto

Un “bancomat” in cui inserire denaro per trasferirne il controvalore in bitcoin sul “wallet”, il portafoglio online sul proprio smartphone. È l’idea che ha concretizzato “Genesis Concept”, una startup che ha tra i suoi cinque fondatori il vicentino Michele Munaretto e che punta tutto sul mercato dei bitcoin. «La nostra sede europea è in Bulgaria - spiega - perché lì la Comunità Europea finanzia fino all’80% attività innovative. Oggi con un partner straniero stiamo già producendo i primi convertitori da cash a bitcoin, che da metà gennaio si troveranno in un’ottantina di negozi e attività turistiche tra Nord e Centro Italia, in particolare a Milano». Ma cosa sono questi bitcoin che oggi si scambiano soprattutto nelle piattaforme di trading online? E c’è da fidarsi? Proprio intercettando il bisogno di informazioni Munaretto, ventenne diplomato in logistica all’Istituto Rossi di Vicenza, ha scritto con altri fondatori della startup il libro “Bitcoin - Manuale alla portata di tutti sull’oro del 21° secolo”. Il volume, che in poche settimane ha venduto 1.300 copie ed è stato tradotto anche in spagnolo e in russo, si propone come “Il primo libro che spiega in modo semplice i meccanismi e le fondamenta della nuova moneta che sta conquistando il mondo”.

 

Partiamo dall’abc: cos’è un bitcoin?

È la prima moneta digitale decentralizzata e cioè non soggetta al controllo di banche o altre istituzioni finanziarie. Sono soldi che si possono inviare ovunque via internet rapidamente da persona a persona senza bisogno di intermediazioni e perciò con costi di transazione di 10-15 centesimi o legati alla velocità della transazione. Non c’è bisogno di appoggiarsi alcun conto bancario, quindi non è necessario fornire alcuna documentazione e il proprio conto non può essere controllato o bloccato.

 

Chi sono i ‘miners’ che generano i bitcoin?

Sono computer che vengono ricompensati in bitcoin mettendo a disposizione la loro capacità di calcolo per gestire la blockchain, il registro dove vengono catalogate, confermate e criptate tutte le transazioni.

 

Il bitcoin è caratterizzato da un’elevata volatilità. L’8 novembre ha sfiorato il record di 6800 euro, ieri circa 6000. Come ci si può fidare?

È un investimento che deve essere considerato a lungo termine. E il loro valore non potrà che aumentare. Non se ne potranno generare più di 21 milioni entro il 2140 per evitare un rischio inflazione; ad oggi ne sono stati distribuiti 16milioni900mila e ne vengono generati 12,5 ogni 10 minuti. Ogni quattro anni però si dimezza l’offerta mentre la domanda è destinata a salire garantendo così l’incremento del valore.

 

Come è possibile escludere un rischio bolla?

Perché i vantaggi che comporta l’utilizzo di criptovaluta saranno sempre più una necessità per chiunque voglia utilizzare denaro senza i vicoli di servizi bancari offerti a caro prezzo e non sempre efficienti. Sempre più persone e governi stanno introducendo criptovalute come sistema di pagamento. In Giappone il bitcoin è moneta ufficiale di scambio e in Germania è già tassato al 26%.

 

Oggi gli Stati cominciano a tassare, le banche investono in bitcoin e sfruttano la tecnologia opensource blockchain. Il controllo decentrato non è un’utopia?

In effetti è stato fondato a New York R3, un consorzio che riunisce diverse banche che puntano a creare una propria piattaforma blockchain per continuare ad avere il controllo sulle transazioni. Ma controllare il bitcoin classico sarà impossibile proprio per la natura della blockchain, che è un database distribuito.

 

Si parla della tecnologia blockchain come la nuova internet. Ma cosa significa?

Che comporterà una nuova rivoluzione: con la tecnologia smart concract non avremo più bisogno di notai che certifichino un atto ad esempio, una volta registrato nella blockchain sarà convalidato e immutabile. Ma potremmo anche utilizzare con grande facilità e sicurezza assicurazioni “0n-off” per la nostra auto, attivandole solo quando la usiamo.

Cinzia Zuccon

Suggerimenti