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Renzo Rosso

«Tornare a lavorare
o per l'economia
danno irreparabile»

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Renzo Rosso
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Renzo Rosso

Molti addetti ai lavori si chiedono quel sarà il ruolo della moda dopo l’emergenza Coronavirus, che ha costretto l’Italia a fermarsi per mesi, a cambiare le nostre abitudini, disegnando scenari incerti per la fine della pandemia. Abbiamo rivolto alcune domande ad un imprenditore del settore lungimirante come Renzo Rosso, patron della Diesel e presidente di Otb (Only The Brave) holding che controlla i marchi Maison Martin Margiela, Marni, Viktor &Rolf, Diesel,
Staff International.

 

«La moda farà sempre parte della vita delle persone - dice all’Ansa Renzo Rosso - è un modo per esprimere la propria personalità, il proprio senso estetico, per sentirsi bene. Quindi credo che pur non essendo un bene di prima necessità, la moda rimarrà sicuramente sempre importante. Certo, in una situazione come quella attuale che non prevede momenti sociali e occasioni d’uso, la gente si sta vestendo diversamente, in base a ciò che può fare, ma appena possibile si tornerà alla normalità». Una normalità difficile da raggiungere senza l’aiuto
dell’Europa. «Un’Europa unita ha l’obbligo di essere presente in situazioni come queste - precisa Rosso -. Siamo uno dei principali componenti di questa compagine e ci aspettiamo un
aiuto importante dalla Comunità, che in ultima analisi è un aiuto alla Comunità stessa, perché genererà creatività, business e benessere per tutta l’Europa. Non è un favore o una concessione che ci viene fatta, ma un investimento sul post emergenza e per la ripartenza di tutti i settori in tutta l’Europa e nel mondo».

 

Ma alla fine del tunnel sarà possibile quantificare il danno per l’economia italiana? «I nostri manager - rivela l’imprenditore - stanno lavorando a diversi scenari a seconda del protrarsi della situazione contingente. Le aziende dovranno fare tagli di tutti i tipi in tutte le aree, dalle vendite, agli acquisti, dagli investimenti, a quelli più duri dei posti di lavoro». «Non conoscendo i numeri nel dettaglio (delle perdite, ndr) e il contesto globale - aggiunge Rosso - non so dire se ne
serviranno 50, 100 o 1000 miliardi di euro. Più che la quantità è importante come questi soldi saranno spesi, la priorità per il Governo dev’essere quella di prendersi cura di tutte le persone che non potranno più lavorare. Per le aziende invece serve un accesso al credito a un tasso praticamente uguale a zero, lo Stato dovrebbe dare questi soldi alle banche e le banche alle aziende per fare ripartire le attività e il business».

 

Intanto, «dobbiamo pensare che fino a quando non sarà trovato il vaccino al virus, dovremo conviverci. Dovremo creare posti di lavoro, mezzi di trasporto, intrattenimento sicuri, bisogna cominciare a pensare a come fare perché la gente sia sicura e non ci siano nuove contagi. Dobbiamo tornare a lavorare prima possibile per non danneggiare irreparabilmente la nostra economia e le nostre aziende, ma bisogna ridisegnare il modo di lavorare, garantendo la sicurezza delle persone. Ad esempio, proteggendo e lasciando a casa le persone sopra una certa età più soggette al virus, e dando più opportunità ai giovani che per il 30% oggi sono a casa».

 

Infine, la giornata tipo di Renzo Rosso a casa: «Mi alzo al mattino alle 6, rispondo ai messaggi mandati nella notte, faccio attività sportiva e inizio a lavorare tutto il giorno in smart working, che devo dire ci ha permesso di capire le potenzialità di un lavoro più digitale anche quando torneremo alla normalità. Il bello di questo periodo a casa è che mi permette di vivere di più la mia famiglia e loro me. Oltre al lavoro gioco con mia figlia, faccio giardinaggio, ho sistemato i quadri in casa, il guardaroba, ho ritrovato foto vecchie che ho mandato ai miei amici. Insomma, non mi annoio». «Mi auguro che tra sei mesi - conclude - avremo già fatto un percorso di convivenza con il virus e che arrivi il prima possibile un vaccino che ci permetta di tornare alla normalità. Io sono una persona positiva e cerco di trasferire questo messaggio a tutte le persone con cui parlo, dipendenti, amici, sui social».

Patrizia Vacalebri

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