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IL MANAGER VICENTINO

Paolo Lioy: «Elettrodomestici, in era covid vendite on line +40%»

Paolo Lioy, manager vicentino divenuto presidente nazionale di Applia Italia
Paolo Lioy, manager vicentino divenuto presidente nazionale di Applia Italia
Paolo Lioy, manager vicentino divenuto presidente nazionale di Applia Italia
Paolo Lioy, manager vicentino divenuto presidente nazionale di Applia Italia

 Applia Italia, l’associazione confindustriale dell’industria degli apparecchi domestici e professionali, da giugno ha un nuovo presidente, il manager vicentino Paolo Lioy. Amministratore delegato di Whirlpool Italia & Iberia e vicepresidente di Whirlpool corporation, Lioy nei prossimi due anni rappresenterà l’industria degli elettrodomestici che in Italia raggruppa più di 120 imprese che producono oltre 20 milioni di apparecchi l’anno, vale 16 miliardi di fatturato, di cui 10 di export, occupa circa 35mila addetti più altri 100mila nell’indotto.

 

Dopo lo choc dovuto alla prima fase della pandemia il settore ha chiuso il 2020 con un +1% e +19% per i piccoli elettrodomestici. Ora come procede la ripresa?
L’ambito professionale è ancora altalenante, ma il bilancio complessivo è assolutamente positivo, grazie anche alla riscoperta del valore della qualità della vita in casa e allo smart working, trend ormai strutturali. Oggi sicuramente la domanda è superiore a quanto siamo in grado di produrre, anche a causa della mancanza di materie prime e microchip.

Come impatterà la scarsità di materie prime sui prezzi degli elettrodomestici?
Per il momento rende difficile il servizio e stiamo facendo il possibile per rispettare i tempi di ordini e consegne che, a volte, tardano anche di settimane. Nonostante i prezzi delle materie prime stiano aumentando a dismisura, non ci sono ancora impatti significativi sul mercato, ma ci si può aspettare incrementi nel giro di qualche mese, dipende dalle scorte e dalle politiche delle singole aziende.

Quale è stato invece l’effetto dell’e-commerce?
Nel primo semestre della pandemia le vendite online di elettrodomestici sono aumentate anche del 40%, oggi l’e-commerce rappresenta una quota intorno al 22-23%, superiore al periodo pre-pandemia. L’altra evidenza significativa è stata invece la crescita delle vendite nei negozi di vicinato.

Quali obiettivi si pone Applia in un settore in cui il tema energetico è in primo piano?
egli anni abbiamo dato un grandissimo contributo alla riduzione dei consumi e continueremo a farlo con prodotti e processi industriali sempre più sostenibili, lavorando con le istituzioni sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare. Quando si compra un elettrodomestico viene ritirato gratuitamente l’usato e il riciclo va oltre il 90%. E poi c’è un tema legato alla narrazione, alla capacità del nostro settore di impattare positivamente sui temi green, anche grazie alla qualità e alla durabilità degli elettrodomestici.

E come si concilia la durabilità con la necessità di produrre e vendere?
Lavorando sui margini di crescita. Guardi, la Francia conta qualche milione di abitanti in più dell’Italia, ma il mercato degli elettrodomestici è circa il doppio del nostro. In Italia, invece, la lavastoviglie c’è in una famiglia su due, una su 3 ha l’asciugatrice, e solo 4 su 10 il microonde.

A livello europeo su cosa bisogna invece lavorare?
Una delle attività in cui è impegnata Applia è spingere per un mercato unico con leggi che valgano per tutti gli Stati Ue. Le faccio un esempio: la Francia sta emanando una normativa per dei filtri che trattengano le microplastiche, un tema corretto, ma puntiamo ad applicazioni nei vari Stati che siano il più uniformi possibile, in modo da non avere prodotti diversi da Paese a Paese.

È cambiato il lavoro del manager con l’arrivo della pandemia?
Molto, si sente la responsabilità di comunicare, di dare sicurezza e dei punti fermi ai dipendenti che, in un periodo di grande incertezza, si sono ritrovati con pochi punti di riferimento. Si assegna un’importanza sempre maggiore agli aspetti etici e valoriali che vanno oltre i dati finanziari e di profitto.

L’argomento esula da Applia e non è lei a seguire direttamente la vicenda, ma visto il suo ruolo di alto profilo in Whirlpool le chiedo come si concilia questo con i licenziamenti messi in atto a Napoli.
Purtroppo il prodotto realizzato a Napoli non è più richiesto dal mercato; è una problematica che si trascina da una decina d’anni, con perdite economiche ingenti. Non bisogna però dimenticare che Whirpool è il più grande produttore di elettrodomestici in Italia, che rimane un Paese strategico per l’azienda. In Italia Whirlpool conta più di 2mila fornitori, ha investito dal 2018 più di 280 milioni di euro e occupa oltre 5600 persone, 1600 in più di quanto previsto dal piano industriale 2018-2021.

Cinzia Zuccon

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