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Nella borsa c’è un leone E trova posto tra i “big”

Gli occhi marroni e profondi del gorilla nero di montagna parlano: dal nero della pelle esce il muso e i peli si possono toccare. Sembra una foto. È una foto esclusiva. È la fotografia che Gianni Maitan ha scattato in Ruanda, stampata in digitale su un quadrato di pelle bovina, fissata con un prodotto all'acqua e cucita insieme ai resto dei componenti. La borsa che è stata confezionata è un pezzo unico. Gianni Maitan, 67 anni, ha nel bagaglio 35 anni di viaggi, soprattutto in Africa dalla Tanzania all’Uganda, dalla Namibia allo Zimbabwe, dal Gabon al Sudafrica: trentamila scatti a viaggio, quasi sempre tutti di animali. In questi ultimi anni ha fatto un patto con i proprietari della Gemata di Trissino, azienda che produce macchine per la conceria, di cui è amministratore delegato da una vita: «Lavoro di più, ma mi prendo un po’ di giorni in più». E così quattro volte l’anno continua a scappare in Africa dove, nel centro di Malindi, in Kenya, ha anche aperto un piccolo residence, organizza safari e continua a fotografare. Un patrimonio di immagini con cui ha vinto premi, organizzato mostre, pubblicato volumi. «Lavoro da una vita nel settore della pelle, ma perché - si è chiesto un anno fa - non stampo le mie foto su borse e borsoni che sono simbolo di viaggio, in modo da creare una mostra itinerante in giro per il mondo». I primi prototipi sono usciti a gennaio. Un mese fa è stato invitato a Lineapelle, la più importante fiera internazionale di settore, a presentare il marchio GM Venezia. Dieci giorni fa ha creato un sito di e-commerce innovativo in cui è possibile selezionare, tra un centinaio di modelli tutti già realizzati, immagine, colore della pelle e della fodera. Ci vuole un mese per la consegna: «Tutti i passaggi per creare il prodotto sono fatti a mano». GLI INIZI. Il primo viaggio nel 1982 è ancora scolpito nella memoria: «Il parco nazionale attorno al lago di Nakuru, in Kenya, popolato da quasi un milione di fenicotteri. Era tutto rosa. Uscendo dalla tenda vedevo antilopi d'acqua, impala, facoceri, babbuini, bufali: animali liberi, natura incontaminata, spazi immensi. Questo, ho pensato, è il paradiso». Le sue borse le ha fatte indossare da quattro modelle non professioniste. Durante la fiera una pochette con il gorilla di montagna ha avuto un posto tra la Kelly di Hermés, icona della moda, e le décolleté di Prada. Rivendica la filiera: «Le pelli di alta qualità con cui sono prodotte le mie borse sono conciate con processi a basso impatto ambientale ad Arzignano, ogni creazione è frutto di una foto esclusiva di un animale realizzata nel suo ambiente naturale che porta la mia firma ed è stampata con una riproduzione digitale innovativa sviluppata da un’azienda toscana. A quel punto i prodotti tornano in Veneto, tra Arzignano e Verona, dove vengono assemblati a mano da una piccola azienda a conduzione famigliare e colorati con le tecniche del tampone e dello spruzzo». L’EVOLUZIONE. A chi gli obietta che tanto amore e passione per gli animali forse non vanno a braccetto con borse di pelle bovina lui risponde che se quelle pelli, derivate dalla macellazione, non fossero conciate, avrebbero il problema dello smaltimento. «Lavoro nella pelle da una vita - aggiunge - e mi sembra che dia un valore aggiunto ai prodotti perché ha la caratteristica di modificarsi e trasformarsi durante l’utilizzo. Un prodotto vivo anche dopo il suo confezionamento». Il leopardo con lo sfondo di azzurro e di nuvole riposa in modo beato. «Non so dove mi porterà questa iniziativa che è nata per passione e a cui sto dedicando tutti i fine settimana. È una sfida che potrà diventare un business, ma non sono partito con questo obiettivo. Mi piace invece l’idea che le mie foto possano viaggiare attraverso le persone a cui sono piaciute. Alla fine uno può decidere di acquistarle per lo stesso motivo per cui decide di comprare un quadro o una stampa: gli dicono qualcosa, sono prodotti rispettosi dell’ambiente, hanno il valore aggiunto di una filiera artigianale». Il re leone cammina e la pelle colore mango è quella della savana. «La mia meta preferita resta l’Africa, ma ultimamente ho iniziato a viaggiare in Alaska per fotografare l’orso grizzly, nel nord del Canada per gli orsi neri, nella Kamchatka a nord della Russia per i salmoni. E in Giappone dove i macachi, con la neve, fanno il bagno nell'acqua calda». Animali destinati a viaggiare in nuove borse. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberta Bassan

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