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Chiuppano

Maiocchi già al lavoro su Gas per presentare un’offerta

Risulta già al lavoro per presentare un’offerta Walter Maiocchi, l’imprenditore a capo della holding Finplace Due con sede legale a Padova, disponibile a rivalutare il salvataggio della Gas. Un ritorno sulla scena il suo dopo che nel 2019 aveva siglato una lettera d’intenti con la famiglia proprietaria Grotto mettendo sul piatto 10 milioni. Proprietà che poi cambiò idea, nonostante l'operazione avesse avuto il via libera dei maggiori creditori DeA e Amco, aprendo così la dolorosa strada del concordato. Sono trascorsi due anni e oggi più che mai sono giorni frenetici. Il 7 ottobre scorso il maggiore creditore DeA non ha votato il piano di concordato presentato dall’attuale gestione che dal 19 ottobre 2019 fa capo all'amministratore unico Cristiano Eberle. Venerdì scorso i dipendenti hanno promosso un sit-in davanti alla sede dell'azienda il cui marchio, da quasi 40 anni nonostante la crisi, porta il denim italiano nel mondo, chiedendo ragioni di quell’«inspiegabile silenzio. E al loro fianco, e al fianco di Eberle, si sono schierati tra gli altri i sindaci della zona, il presidente della Provincia Rucco, il presidente del Consiglio regionale Ciambetti, è arrivato l’appoggio dell'assessore regionale al lavoro Donazzan e del governatore Luca Zaia. Il giorno successivo DeA ha scritto ai dipendenti chiarendo innanzitutto la sua realtà dei fatti. E rendendosi disponibile a ricercare soluzioni che potessero concretamente mirare al salvataggio dell’azienda, qualora la società fosse intenzionata a proseguirlo. L’altro ieri è trapelato il nome del possibile acquirente Maiocchi.

Pressing. Ieri i lavoratori sono tornati a farsi sentire: «Alla luce della risposta di DeA - hanno scritto -, che ringraziamo per la celerità e l’apertura con la quale si è esposto in questa fase, ora chiediamo all’attuale gestione e alla proprietà un riscontro immediato, affinché il quadro sia chiaro e completo e si possa arrivare, con il supporto dei sindacati, delle istituzioni e di tutte le parti coinvolte, a comporre un tavolo di confronto che porti ad una soluzione costruttiva e che ci permetta di guardare al futuro con maggiore serenità». Oggi di fatto si apre la possibilità di un nuovo piano per evitare l'udienza di fallimento. È la stessa legge che stabilisce che, se c’è un elemento di novità, è possibile presentare un nuovo piano di concordato. E l’offerta di Maiocchi un elemento nuovo lo sarebbe eccome anche se deve nascere da un accordo con DeA, visto che il maggiore creditore è sempre l’ago della bilancia. 

Il percorso. Il nuovo piano è sempre in capo alla Grotto e all’attuale gestione. Lo scenario già in ballo nei giorni scorsi per salvare la Gas evitando il fallimento faceva propendere per il “sacrificio” dei Grotto che oggi, attraverso la srl Luna, hanno la proprietà 100% della Grotto spa. Un’operazione tutta da definire che potrebbe portarli in minoranza mentre i maggiori creditori chirografari DeA Capital (crediti per 34,5 milioni) e Amco (quasi 13 milioni) entrare in maggioranza. Ed è solo lavorando a questo accordo, sicuramente legato a clausole di salvaguardia dei lavoratori, che a questo punto stanno a cuore a tutti, e alla continuità dell’attività nella casa madre di Chiuppano, che potrebbe poi inserirsi l’offerta di Maiocchi. Una volta approvato il piano l'imprenditore potrebbe rilevare a sua volta la maggioranza o il “pezzo” accordato con i creditori. Ad un prezzo, come ci si potrebbe aspettare, non inferiore a quello stabilito dal piano di concordato che non è passato e prevedeva il pagamento integrale dei crediti privilegiati e prededucibili e il 20% dei chirografari (64 milioni totali su 80) in 5 anni.
 

Il salvataggio. Maiocchi al lavoro sull’offerta. L’imprenditore, che risulta essere stato attivo nell'elettronica (bellunese Eliwell), scambiatori di calore (Thermokey di Rivarotta, Udine), refrigerazione (Zanotti di Pegognaga, Mantova) ha acquisito nel 2018 tramite la holding Finplace Due la Malo spa di Campi Bisenzio in Toscana, produttrice di capi in cashmere di lusso, di cui risulta amministratore delegato a tempo pieno. E per stare al Vicentino risulta presidente della Enerblu cogeneration (alternative e rinnovabili) di Lonigo. Ora riapre il dossier Gas.

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