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Lattebusche in crescita fa shopping a Villaverla

La Latteria sociale di Villaverla incorporata da Lattebusche
La Latteria sociale di Villaverla incorporata da Lattebusche
La Latteria sociale di Villaverla incorporata da Lattebusche
La Latteria sociale di Villaverla incorporata da Lattebusche

Lattebusche cresce e “investe” nel Vicentino: la cooperativa lattiero casearia con sede in provincia di Belluno ha chiuso il 2018 con 108 milioni di fatturato (+3,9%), ha acquisito la latteria sociale di “S. Antonio” di Villaverla, ha iniziato a raccogliere frutti a Sandrigo dove, oltre ad avere una delle sue unità produttive, ha un punto vendita che è stato ribaltato come un calzino con un giro d’affari che sfiora i 2 milioni, +248%. Non poco considerando che ad un anno e mezzo dai lavori sta già producendo metà del fatturato dello storico bar bianco di Busche. E poi c’è l’integrativo aziendale innovativo. Hanno centrato quasi tutti gli obiettivi i 290 lavoratori delle sedi venete (una cinquantina nel Vicentino) ricevendo in busta paga il premio per i risultati del 2018: circa 800 euro. La novità nasce dall’accordo con la Fai Cisl di Vicenza. Per gli obiettivi di risultato non raggiunti si è scelto di destinare l’importo ad una realtà del volontariato. Lattebusche con Fai Cisl e la Rsu aziendale ha scelto per l’area di Vicenza e Padova la fattoria sociale PomoDoro onlus di Bolzano Vicentino che si occupa di inserimenti sociali e lavorativi di persone con disabilità mentale e fisica a cui sono andati 2.400 euro dei 6 mila euro destinanti alle attività di volontariato. LA CRESCITA. Per Antonio Bortoli, direttore generale storico di Lattebusche, il filo con il Vicentino è solido e non solo per ragioni personali: nato a Bressanvido, scuola media a Sandrigo, si è trasferito negli anni Sessanta nel Bellunese. «Il Vicentino è un mercato dove siamo molto presenti e abbiamo rapporti importanti con la grande distribuzione - afferma -. Il nostro punto vendita di Sandrigo ha fatto un salto di qualità. E lo scorso anno abbiamo incorporato anche la latteria sociale di Villaverla, piccola realtà con una decina di produttori soci che però per noi ha significato una quantità superiore di grana e di Asiago che andava a saturare gli impianti che avevamo. Il latte ora viene conferito e lavorato a Sandrigo mentre a Villaverla è rimasto lo spaccio». Se un cruccio c’è per Bortoli è il dividendo 2018: il latte pagato al produttore è stato 45,52 centesimi il litro (-4%), anche se più alto rispetto alla media: «È stato un anno disgraziato per tutto il settore e la competizione non è più locale». L’INTEGRATIVO. Lattebusche si è dimostrata però una realtà produttiva. E infatti, come detto, ha pagato 800 euro di premio di risultato in base all’accordo sindacale, con la novità della quota solidale territoriale alla onlus di Bolzano Vicentino. «Al di là delle cifre - commenta Maurizio De Zorzi, segretario provinciale Fai Cisl di Vicenza - è significativo avere allargato all’intero territorio, e in particolare alle fasce più deboli, una parte dei benefici derivanti dal premio. La contrattazione di secondo livello sta diventando sempre più importante, per rispondere meglio alle esigenze di produttività delle aziende e ridistribuire ulteriore salario ai lavoratori. Con questo integrativo siamo riusciti a fare qualcosa in più, creando uno spirito di solidarietà, il vero valore aggiunto». Soddisfazione anche da Ivan Zitolo, responsabile delle risorse umane di Lattebusche: «L’accordo prevede che la nostra azienda raddoppi la donazione “di competenza” dei lavoratori, e in questo modo contribuiamo insieme ai nostri dipendenti, in modo concreto, ad aiutare i volontari». «Questo contributo - hanno spiegato Ruggero Marzotto e Michela Rompato, della PomoDoro onlus - è due volte importante: abbiamo potuto acquistare materiali e condividere valori e solidarietà attorno alla nostra missione». •

Roberta Bassan

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