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Chiampo

La produttività galoppa e Nardi alza gli stipendi a tutti i 160 dipendenti

Lo stabilimento della Nardi, azienda che progetta e realizza arredi da esterni. (Foto Archivio)
Lo stabilimento della Nardi, azienda che progetta e realizza arredi da esterni. (Foto Archivio)
Lo stabilimento della Nardi, azienda che progetta e realizza arredi da esterni. (Foto Archivio)
Lo stabilimento della Nardi, azienda che progetta e realizza arredi da esterni. (Foto Archivio)

L’inflazione galoppa, le bollette crescono, fare il pieno è un salasso e tutto è più caro. Ma la produttività dell’azienda cresce. «Il potere d’acquisto delle buste paga è diminuito rispetto allo scorso anno, così abbiamo pensato di aumentare tutti gli stipendi del 5%». Antesignani del welfare, oggi la Nardi di Chiampo, 160 dipendenti, con il primato in Italia nel settore degli arredi outdoor, ha alzato l’asticella: tutti i salari di ordine e grado sono stati aumentati per volontà della famiglia che detiene l’intero pacchetto azionario della società. L’aumento è già stato erogato con la busta paga di giugno, in riferimento allo stipendio di maggio. «L’azienda sta andando bene - spiega il fondatore nel 1990 e presidente Giampietro Nardi, che gestisce l’impresa con le figlie Anna e Floriana, entrambe ceo - e il merito è dell’impegno di tutti, ognuno per il proprio ruolo. Per questo abbiamo deciso unilateralmente questo aumento che, insieme alle azioni di welfare già messe in campo da alcuni anni, speriamo possa essere d’aiuto ai nostri collaboratori nell’affrontare le difficoltà di questo periodo incerto». 

Le risorse umane. Gli ultimi due dipendenti li hanno assunti l’altro ieri e sono a quota 160, una faticaccia trovare personale. «Pur essendo un’azienda innovativa e che ha sempre cercato di far “innamorare” di sé ora è veramente difficile trovare persone da assumere - spiega la co-amministratrice Anna Nardi -. Servirebbero almeno altre cinque, sei persone da inserire in azienda tra magazzino e operatori di macchine. Ma oggi è davvero difficile trovare personale». La Nardi è partita con il welfare già nel 2016 con premi netti da scegliere tra rette di asili, spese mediche, benzina, ma anche viaggi e palestra. E sempre con l’idea di «premiare la squadra». Ora contro il caro-vita ma anche con lo sguardo lungo «di attirare e trattenere il personale» alza i salari, spinta dal trend positivo dei risultati aziendali.

L’accelerazione. L'azienda del resto corre. I salotti da giardino in polipropilene, la plastica riciclabile, che rappresentano il core business dell’impresa accelerano tra retail e contract. Un aumento del fatturato che già in occasione della semestrale 2021 la co-ceo aveva definito «imponente e in proporzioni non prevedibili» prefigurando la chiusura di esercizio intorno ai 70 milioni. Hanno chiuso il 2021 a 72,8 milioni, +54% rispetto al 2020 (con livelli pre-covid già abbondantemente superati), una marginalità che sfiora i 10 milioni, un primato nazionale nel settore degli arredi outdoor ulteriormente confermato. Così come un andamento «buono» viene confermato dai numeri del primo trimestre 2022, con un portafoglio ordini che arriva all’autunno: «Il nostro focus - spiega Anna Nardi - è gestire la crescita che abbiamo avuto, legata soprattutto ai nostri clienti storici».

La vetrina. Ed un mercato che conferma la crescita del brand e la sua riconoscibilità viaggiando in due canali paralleli tra prodotti a basso impatto ambientale e il progetto industriale “Regeneration” per la produzione di arredi outdoor in plastica post consumo. Progetto che ha avuto la sua vetrina nelle scorse settimane a Milano al FuoriSalone 2022, legato al Salone internazionale del mobile, dove Nardi ha realizzato un labirinto a cielo aperto («Metafora del disorientamento, del dubbio, ma anche della speranza in questo momento storico») a cura dell’architetto vicentino Raffaello Galiotto, sviluppato sui 625 mq del cortile del Settecento dell’Università degli studi di Milano e caratterizzato da un sistema modulare di pareti divisorie per esterno in plastica rigenerata e riciclabile al 100%. E dove l’azienda ha presentato la nuova collezione di sgabelli e tavoli. Nulla verrà sprecato dell’installazione: le 850 piante di bambù e le 6 calamagrostis acutiflora, dopo l’evento, hanno preso la via della donazione al Comune di Chiampo.

La sostenibilità. Non è un momento semplice per le imprese e anche per un’azienda energivora come la Nardi che si è vista schizzare le bollette: «In parte abbiamo aumentato i listini per compensare i maggiori costi legati non solo ai rincari dell'energia ma, a 360 gradi, anche all'aumento delle materie prime, dei semilavorati, degli accessori, fino anche ai bancali. Una parte verrà erosa dalla marginalità, ma abbiamo per fortuna un prodotto che ci consente buoni margini e non siamo così preoccupati». E Nardi continua ad investire: nuovi spazi per allargarsi, 5 nuove presse, pannelli fotovoltaici e diversi investimenti per ridurre il consumo di energia elettrica. E premia i dipendenti alzando lo stipendio a tutti. Sperando di richiamarne anche di nuovi.

 

Roberta Bassan

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