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L'intervista

«L'inflazione erode dai conti il valore di 2 Tav a Vicenza»

L'intervista al direttore commerciale di Banca Mediolanum, Stefano Volpato
Banca Mediolanum, il direttore commerciale Stefano Volpato
Banca Mediolanum, il direttore commerciale Stefano Volpato
Banca Mediolanum, il direttore commerciale Stefano Volpato
Banca Mediolanum, il direttore commerciale Stefano Volpato

È un vero «bagno di sangue» l'erosione prodotta dall'inflazione. L'ha calcolata Stefano Volpato, trevigiano, direttore commerciale di Banca Mediolanum che nel Vicentino conta 46 mila clienti con oltre 3,3 miliardi di patrimonio e si avvale di oltre 140 family banker. In Italia si è trattato di una distruzione sui conti correnti bancari e postali, dove sono parcheggiati 2 mila miliardi di euro, che sfiora 200 miliardi, «quasi il valore dell'intero Pnrr». Ed è facile arrivare ai vicentini che nei conti correnti bancari hanno 28,5 miliardi e dove l'inflazione sta bruciando quasi 3 miliardi. Come il valore di due Tav che attraversano Vicenza. «Eppure - è la considerazione di Volpato, espressa anche durante la tappa di Mediolanum al Teatro comunale - se osservate in profondità, le cose negative possono farci dei regali».

Direttore porti pazienza, cosa c'è di positivo in questo bagno di sangue?
Negli ultimi mesi stiamo assistendo di fatto ad un rallentamento dei depositi nei conti correnti, le persone dopo un anno che sentono parlare di inflazione elevata stanno scappando da un parcheggio totalmente inefficiente e improduttivo. La liquidità remunerata a un tasso prossimo allo zero ferma nei conti, con un'inflazione all'11,8% è una scelta che danneggia i sacrifici di una vita, spesso di una famiglia.

È stato un anno caratterizzato da volatilità e il mercato obbligazionario ha toccato il fondo. Non è facile allocare i risparmi, non crede?
È una storia antica. Uno studio che confronta la crescita delle attività finanziarie delle famiglie italiane rispetto a quelle statunitensi negli ultimi 10 anni è impietoso. Le ricchezze degli statunitensi, pur non essendo un popolo di risparmiatori, sono aumentate del 118% rispetto al 32% realizzato dalle famiglie italiane. La differenza si spiega nella capacità di rendere efficienti i risparmi.

Cosa fare allora di quel denaro che con tanta fatica si continua ad accumulare?
Se si cerca la ricetta uguale per tutti si va fuori strada. Serve conoscere le prospettive di ogni famiglia e, in base all'interlocutore che si ha davanti, costruire una pianificazione patrimoniale corretta, che parta innanzitutto dalla protezione della famiglia stessa. Vanno blindati i "produttori di reddito" per eliminare i rischi ed evitare che i restanti membri soffrano anche finanziariamente. È nostra responsabilità garantire loro il mantenimento del tenore economico, qualunque cosa possa succedere.

Pensa che in questo territorio le famiglie nutrano ancora una certa diffidenza verso gli "investimenti" dopo le vicende di BpVi e Veneto Banca?
Ci sono ancora cicatrici aperte rispetto ad una situazione per certi versi drammatica che ha segnato questi territori, ma la vicenda ha insegnato che una delle basi di una corretta allocazione del portafoglio è la diversificazione che consente di agganciare i propri risparmi al mondo intero. Negli anni in cui le due Popolari venete hanno generato tutta una serie di problemi, il mondo ha prodotto una grande ricchezza, come si è visto dall'incremento avuto dalle famiglie americane, segno che i mercati hanno dato soddisfazione.

Banca Mediolanum ha intrapreso un road-show che sta toccando anche il Veneto ed è passato a Vicenza, perché?
Abbiamo la consapevolezza di svolgere un ruolo di guida, a maggior ragione in un anno così particolare. Quando le persone ci affidano i risparmi ci ricordano la sicurezza che rappresentano rispetto ai loro bisogni e quelli del nucleo famigliare, a progetti di vita, alle fragilità. E oggi la famiglia ha di fronte nuove complessità da affrontare e da gestire, anche e soprattutto da un punto di vista finanziario, nel lungo periodo. E mi riferisco ad aspetti demografici e sociali che impattano sul ciclo di vita, da quando nasce un figlio all'età della pensione sempre più lunga e attiva. Siamo i più bravi del mondo a fare la cosa più difficile, cioè rinunciare a godere del frutto del lavoro per mettere da parte risparmi. Ma il tema oggi è come l'inflazione stia toccando la realtà personale e famigliare: serve evitare di lasciarli in parcheggio.

Che prospettive vede per i prossimi anni?
La Bce e osservatori autorevoli dicono che l'inflazione sarà sotto controllo nel 2024. E il 2023 si apre sotto i migliori auspici a partire, ad esempio, dalla ripresa del rendimento dei titoli governativi.

Un anno fa mancava il fondatore di Banca Mediolanum, Ennio Doris. Che ricordo si porta?
Ho avuto il privilegio di lavorare con lui per 35 anni. Il suo motto, "la banca costruita intorno a te", è la fotografia di come intendeva l'importanza del cliente, la persona più importante. Un principio che resta sacro.

Roberta Bassan

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