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CNA NEXT IN BASILICA

«Incentivate tutti i giovani che riavviano una impresa»

L’intervento del sottosegretario Amendola collegato con la Basilica Palladiana FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANACon Cna Next sono giunti a Vicenza ieri giovani imprenditori di tutta Italia
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L’intervento del sottosegretario Amendola collegato con la Basilica Palladiana FOTOSERVIZIO COLORFOTO ARTIGIANACon Cna Next sono giunti a Vicenza ieri giovani imprenditori di tutta Italia

Voucher universale per la formazione; un fondo dedicato alla nuova imprenditoria; super avviamento al 100% per chi acquista un’impresa esistente; potenziamento degli incentivi per le giovani imprese; sostegno alla riconversione green delle piccole imprese; sostegno universale alla genitorialità; copertura contributiva per i primi tre anni di attività. Sono proposte chiare e concrete quelle che i giovani di Cna hanno presentato ieri alla platea di politici riunita in Basilica Palladiana in occasione di Cna Next 2021, l’evento nazionale dedicato ai giovani imprenditori. A presentarle Laura Cipollone, coordinatrice nazionale dei giovani di Cna. Ad ascoltare e rispondere il presidente del gruppo, Marco Vicentini, e i parlamentari Massimo Bitonci (Lega) della commissione Finanze della Camera, Gianni Girotto (M5s) presidente della commissione Industria del Senato, Sara Moretto (Iv) della commissione Attività produttive della Camera, Alessia Rotta (Pd) presidente della commissione Ambiente della Camera. Le proposte «I giovani - afferma Cipollone - continuano a guardare il fare impresa come a un modo di realizzarsi, ma anche di far progredire il paese. Il problema è che è ancora troppo difficile. Tra il 2019 e il 2020 il numero di imprenditori under 30 è diminuito del 3,9%, mentre è aumentato del 2,7% quello degli over 50. Nel 2011, inoltre, in Italia per 100 imprenditori anziani ce n’erano 153 pronti a sostituirli, nel 2020 questo «ricambio» è sceso a 85». Insomma, la situazione è tutt’altro che rosea e l’imprenditrice elenca i problemi più sentiti: «La mancanza di adeguati percorsi di formazione; la scarsa capacità da parte delle banche di riconoscere e promuovere i progetti innovativi, chiedendo invece garanzie tradizionali penalizzanti per i giovani imprenditori; scarse tutele sul piano del welfare, del sostegno al reddito, delle politiche famigliari e di conciliazione; scarso sostegno al tema del passaggio generazionale e del trasferimento d’impresa; assenza di incentivi alla transizione green delle Pmi». Problemi che i giovani di Cna hanno analizzato negli ultimi anni, elaborando una serie di proposte, a partire, appunto, dal «voucher universale per i maggiorenni da investire in percorsi di formazione, perché giovani più istruiti vedono più opportunità anche nelle crisi». E poi «un fondo per la nuova imprenditoria, magari gestito dai Confidi, che sono più vicini al territorio e un superavviamento al 100%, che vada a rispondere alle esigenze dei tanti giovani che, invece di aprirne una nuova, acquisiscono un’azienda esistente». E ancora il potenziamento degli incentivi esistenti, come quelli per il 4.0, per le nuove imprese, sostegno alla riconversione green per le pmi «perché il 47% delle aziende under 35 ha investito nella green economy, contro il 23% delle altre, sostegno alla genitorialità ed esonero dall’obbligo contributivo per i giovani imprenditori, artigiani e autonomi per i primi tre anni di vita». La politica Stimoli e idee che i politici hanno accolto con favore, stimolati anche dalla giornalista Claudia Cervini e da Vicentini, che ha voluto sottolineare come sia «un peccato non dare la possibilità ai giovani di rinnovare delle aziende che esistono. Il superavviamento sarebbe ripagato dal gettito che queste imprese continuerebbero a produrre». «Di passaggio e cessione d’azienda si parla da tempo - raccoglie la palla Bitonci - Quando si confronta la tassazione con quella degli altri paesi bisogna tenere conto che hanno agevolazioni molto forti sul passaggio, mentre i patrimoni in Italia vengono già tassati. Non è stato fatto nulla per mancanza di coperture». Quelle di Cna sono «proposte interessanti» per Moretto, il cui orientamento è a «privilegiare quelle che sostengono l’impresa per tutta la sua vita, non solo un “doping” iniziale. Di passaggio generazionale si è parlato anche pochi giorni fa, mentre per quanto riguarda il credito, dopo la chiusura di questa “temporary framework” bisognerà pensare a un nuovo sistema, in cui i Confidi saranno sempre più importanti. Bisogna integrare soggetti che analizzino i progetti interessanti, capiscano quanto serve e facciano da intermediari col credito». Rotta da parte sua ha annunciato un «bando sull’economia circolare, per incentivare la riconversione digitale e verde. Serve poi sostenere la formazione professionale di primo e secondo livello, ma soprattutto i figli devono essere un patrimonio del paese e il diritto non deve essere esclusivo appannaggio dei dipendenti, ma anche degli autonomi». Anche Girotto ha parlato di azioni già in essere, come «il fondo innovazione di Cassa depositi e prestiti, che ha colmato una lacuna con 400 miliardi di capitale di rischio. Il ministro Patuanelli ha poi ampliato gli incentivi per il 4.0 ai beni intangibili e le comunità energetiche, ancora poco conosciute, sono una risposta strutturale per abbassare i costi». Ma se, come evidenzia Vicentini, non tutte le aziende rispondono ai requisiti del fondo innovazione? «Uno dei problemi degli incentivi del passato - sottolinea Moretto - è che non erano tarati su misura per le imprese italiane. Bisogna studiare preventivamente l’impatto che le misure possono avere sulle aziende».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Maria Elena Bonacini

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