Nel mese di settembre il Veneto ha registrato 65.400 assunzioni e un saldo positivo di mille occupati. Si tratta di dati che confermano la positiva tendenza assunta dal mercato del lavoro regionale che fa registrare un volume di assunzioni superiore a quello dell’analogo periodo del 2019 e un saldo occupazionale ampiamente migliore (+1.000 posizioni lavorative dipendenti a fronte delle -3.000 del settembre 2019). Migliora di conseguenza anche il saldo del terzo trimestre 2021 che fa registrare un aumento di 5.500 posti di lavoro e un incremento delle assunzioni pari al +4% rispetto al 2019. Bilancio positivo interamente imputabile alla ripresa del lavoro a termine. Le assunzioni sono state complessivamente 152.800 nel trimestre (+4%) e 65.400 a settembre (in linea con il 2019), mentre le cessazioni sono state rispettivamente 147.300 (-1,5%) e 64.350 (-5,2%).
Tra i motivi di chiusura dei rapporti di lavoro prevalgono nettamente le cessazioni per fine termine (56% del totale) e le dimissioni (32%), mentre i licenziamenti restano marginali (5%). Anche nel mese di settembre il numero di licenziamenti economici collettivi e individuali si conferma essere inferiore a quello registrati negli anni pre-pandemia: i lavoratori interessati sono stati 271 (-53% rispetto al 2019) per un totale di 185 imprese coinvolte (erano state 297).
Complessivamente dopo lo sblocco in vigore dal 1 luglio hanno perso il lavoro causa licenziamento 1.138 lavoratori di 629 aziende. I miglioramenti registrati negli ultimi mesi non consentono ancora tuttavia di recuperare integralmente i livelli del 2019: il saldo dei primi nove mesi del 2021 è lievemente inferiore rispetto a quello di due anni fa (72.636 contro 74.204) e le assunzioni sono 13% in meno.