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«Il robot potenzia l’uomo nei lavori pesanti»

L’esempio dell’utilizzo di un esoscheletro presentato ad Aedifica Gastone Ciuti (Mediate) e Massimo Calvetto (Comau)
L’esempio dell’utilizzo di un esoscheletro presentato ad Aedifica Gastone Ciuti (Mediate) e Massimo Calvetto (Comau)
L’esempio dell’utilizzo di un esoscheletro presentato ad Aedifica Gastone Ciuti (Mediate) e Massimo Calvetto (Comau)
L’esempio dell’utilizzo di un esoscheletro presentato ad Aedifica Gastone Ciuti (Mediate) e Massimo Calvetto (Comau)

Sarà un mondo in cui i robot ci ruberanno il lavoro oppure macchine umanoidi lavoreranno al posto nostro permettendoci di guadagnare lavorando meno e liberando buona parte del nostro tempo? Il dibattito è aperto. Tuttavia, il lavoro è anche dignità, realizzazione, crescita; meglio dunque che i robot siano al servizio dell’uomo, non il suo sostituto. Ed è proprio così che li concepisce Gastone Ciuti, uno dei massimi esperti di robotica al mondo. Specializzato in ingegneria Biomedica e BioRobotica e fondatore di Mediate, società di robotica collaborativa in campo industriale e medicale, Ciuti è stato ospite in Fiera alla prima edizione di Aedifica, il progetto di Confartigianato Vicenza per l’innovazione nell’edilizia. ROBOT PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO. «Nella quinta rivoluzione industriale - ha esordito Ciuti - i robot non potranno che essere human oriented: dovrà sempre essere l’uomo al centro dei processi, e il fattore umano continuerà ad essere vincolante». Oggi esistono già robot in grado di costruire edifici con tecniche di stampa 3d, bracci antropomorfi assistono operatori in mansioni pericolose esoscheletri attivi e passivi aiutano i lavoratori in mansioni pesanti, ma - ha spiegato l’esperto di BioRobotica - i robot sono anche al servizio della salute e della sicurezza. «Stress, fatica, carico muscolare: come reagisce la “macchina umana” quando è impegnata in un’attività? Essere in grado di monitorare i parametri fisiologici dei lavoratori - spiega Ciuti - significa prevenire malattie professionali, evitare incidenti e ottimizzare i processi di lavoro. Inoltre rende possibile creare cartelle cliniche specifiche per i diversi operatori per orientare al meglio le scelte dei medici sulla base di uno ‘storico’ dei dati raccolti attraverso sensori indossabili; dispositivi wearable - sottolinea Ciuti - che vanno regolamentati e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con il progetto RoboLaw sta proprio contribuendo alla stesura di una legge europea per una robotica sicura e responsabile». MENO FATICA CON L’ESOSCHELETRO. E se la vita media si allunga, la pensione si allontana e si lavorerà sempre più in là con gli anni, salute e sicurezza saranno centrali anche per contenere costi sanitari e assicurativi. Tuttavia, ci sono mansioni che usurano il fisico e compromettono resa ed efficienza, ma la soluzione c’è già. È l’esoscheletro, un dispositivo indossabile che consente di alleviare di molto il carico muscolare. Il prototipo ingegnerizzato da Comau - società di Torino del gruppo Fca - è in titanio, fibra di carbonio e fibra di vetro e pesa meno di tre chili. «Studiato per supportare gli addetti dell’automotive che lavorano con le braccia alzate - spiega Massimo Calvetto, di Comau - è totalmente meccanico e sostiene in qualsiasi mansione che impegni la parte superiore delle braccia e le spalle. Nel settore casa potrebbe ad esempio essere di grande aiuto nell’intonacatura, nella costruzioni di muri o in operazioni di pulizia. È un esoscheletro passivo, senza motore, che non influenza le operazioni di lavoro anzi, sostenendo il corpo permette maggiore accuratezza». IN 1700 ALLA PRIMA EDIZIONE DI AEDIFICA. L’incontro su “Robotica collaborativa: robot al servizio e a supporto dell’artigiano 4.0” era inserito tra gli eventi della giornata di chiusura di Aedifica. Alla due giorni che Confartigianato Vicenza ha organizzato con Intesa Sanpaolo, Cassa di Risparmio del Veneto e il sostegno di Edilcassa Veneto e Itas, sono state 1.700 le persone che hanno seguito 85 relatori in 35 sessioni di lavoro. «Sono stati due giorni di grande partecipazione di imprenditori, lavoratori e professionisti del settore - ha commentato in chiusura Gianluca Cavion, vicepresidente di Confartigianato Vicenza -. Oggi esiste un gap da colmare tra le tecnologie, le modalità di progettazione e realizzazione, l’utilizzo di materiali innovativi e le opportunità date dall’economia circolare. Sono state molte le buone pratiche e le soluzioni proposte nei diversi campi d’azione, starà ora a noi imprenditori - conclude Cavion - muoverci verso questo improcrastinabile cambiamento». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinzia Zuccon

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