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STORIA AL FEMMINILE

Il patròn passa l’impresa alle dipendenti: ora vola

Gruppo di socie  di “Donato e Annalisa” nella foto scattata a dicembre 2018 con il fondatore Donato Bardin che ha ceduto loro l’attività
Gruppo di socie di “Donato e Annalisa” nella foto scattata a dicembre 2018 con il fondatore Donato Bardin che ha ceduto loro l’attività
Gruppo di socie  di “Donato e Annalisa” nella foto scattata a dicembre 2018 con il fondatore Donato Bardin che ha ceduto loro l’attività
Gruppo di socie di “Donato e Annalisa” nella foto scattata a dicembre 2018 con il fondatore Donato Bardin che ha ceduto loro l’attività

Marianna De Rossi e Franca Andriolo raccontano insieme, mai una che si sormonta all’altra. «Siamo abituate a lavorare in gruppo». E che squadra: 17 socie, 3 negozi, partita Iva unica, 8 dipendenti. Un’avventura imprenditoriale tutta al femminile iniziata 17 anni fa rilevando l’attività di coiffeur “Donato e Annalisa” e che passo dopo passo è diventata una sfida. A colpi di spazzola, forbici, tagli, pieghe, colore, trattamenti fino a scelte di sostenibilità. Tutte parrucchiere, quasi. Perché nella compagine così ampia alla fine è entrata anche un’addetta alle risorse umane (Franca) e una di loro (Marianna) ha lasciato l’operatività per dedicarsi ai conti. Gli inizi Donato Bardin, deceduto a 70 anni a fine 2020, era molto conosciuto a Vicenza per l’abilità come parrucchiere. Figlio d’arte, aveva iniziato l’attività con la sorella Annalisa nella bottega dei genitori a Polegge, lavorando in varie città italiane e anche a Parigi, pettinando nei backstage delle sfilate d’alta moda. Ha aperto un salone nel 1992 in contrà Catena a Vicenza, poi un altro in zona Mercato Nuovo nel 1997 arrivato a 20 dipendenti. Ci aveva visto lungo intorno ai 50 anni, all’apice della carriera, incrociando già un bivio lui che non aveva una generazione che potesse subentrargli: chiudere o cercare una via. Marianna De Rossi lavorava nel suo salone e all’epoca aveva sui 25 anni: «Gli dispiaceva l’idea di lasciare un’attività che poteva dare ancora molto. Così ha iniziato a formare un gruppo di persone che lavoravano con lui da almeno 4/5 anni. La nuova società che ha rilevato “Donato e Annalisa” è partita con 15 socie nel 2004, ma lui non ci ha dato le chiavi augurandoci buona fortuna. Aveva iniziato tre anni prima a formarci mentalmente: per noi ha significato imparare ad ascoltare, mettere insieme tante idee diverse, condividere». Lo sviluppo «Abbiamo iniziato proseguendo l’attività di viale Mercato Nuovo, nel frattempo abbiamo assunto apprendisti, nel 2009 abbiamo preso un altro negozio vicino al Teatro in via Cairoli e nel 2013 rilevato anche il negozio storico di via Catena che Bardin aveva dato in affitto ad una dipendente». Oggi l’impresa conta 17 socie dai 35 ai 58 anni (alcune nel tempo uscite, altre subentrate), 8 dipendenti, 3 negozi e «un giro d’affari importante che ci permette di dire che abbiamo una azienda sana». Società di persone snc, quote spezzettate, poca differenza: «Una socia non prevarica l’altra, quando abbiamo iniziato le quote furono divise in base alle esperienze». Gli accordi Come fate ad andare d’accordo? «La maggior parte di noi sono cresciute insieme e ci conosciamo da tantissimi anni - risponde De Rossi - con pregi e difetti. Ma quando hai un obiettivo comune e cerchi di raggiungerlo, tante piccolezze cerchi di non vederle». «C’è un accordo che regola il nostro rapporto professionale - spiega Franca Andriolo -: tiene conto che ogni donna di questa società oltre la ditta, ha famiglia e le sue problematiche». Ferie a rotazione ad esempio, però ci sono giorni intoccabili, come i prefestivi, quelli in cui i saloni di parrucchiere lavorano di più. Ma ci si viene incontro: «Tra noi c’è responsabilità e fiducia reciproca». I punti di forza Vince anche la specializzazione: «Se sei da solo con qualche dipendente devi specializzarti in tutto. Noi essendo in tante abbiamo potuto creare dei punti di riferimento dalla tecnica allo stile. E possiamo spostarci nei nostri saloni in base alle necessità dei negozi e dei clienti, che arrivano da tutta la provincia e non solo». Poi gli orari: «Uno dei tre saloni è aperto anche il lunedì e un altro ha una copertura di servizio dalle 8 alle 20». E nel tempo in uno dei saloni è cresciuta anche una piccola boutique. Poi la scelta di sostenibilità: «Da tre anni abbiamo deciso di utilizzare i prodotti del gruppo Davines di Parma dedicato alla cosmetica professionale, una società benefit con cui condividiamo i valori perché crediamo sia importante un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente». I maschi La società è destinata ad allargarsi. «Coinvolgere il personale e motivarlo ad entrare in società è uno dei nostri progetti aziendali, il che non implica fin da subito un impegno economico perché il primo passo è quello di socio d’opera. I prossimi ad entrare saranno 3 dipendenti maschi». Quando si dice quota di genere.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberta Bassan

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