Squaderna i dati che, certo, sono della Bisson Auto, distributori ufficiali Ford per Vicenza, Padova, Rovigo e Chioggia, Volvo e Mazda per la provincia di Vicenza. Ma l'amministratore delegato Vittorino Bisson è anche presidente dell’associazione concessionari ufficiali autoveicoli di Confcommercio Vicenza e il polso ce l’ha eccome sul fenomeno noleggio. I dati che escono dal suo pc parlano di 1.370 vendite di autovetture nei primi 7 mesi del 2022: appena 130 sono con il finanziamento classico «che si faceva una volta» con maxi rata e tante lunghe mini rate. La parte del leone è fatta da contratti di acquisto in proprietà pagando il costo di guida (e non tutta l’auto) con rate mensili «guidando la parte migliore di vita dell’auto» cioè i primi anni, con la facoltà poi alla fine del contratto (24-36 mesi) di decidere se cambiare auto o tenerla, avendo però già stabilito a priori il valore futuro garantito e pagando la differenza in rate. Una sorta di noleggio “ibrido” che prevede anche la possibilità di acquisto. Ed è anche questo il futuro che vede Bisson per il settore: una sorta di costo di guida mensile ma con la proprietà nel libretto.
Ma che sia noleggio “ibrido” o “puro” delinea in ogni caso un cambiamento: «Il concetto di pagare un canone mensile che comprenda tutto è sicuramente stato anticipato dalle aziende anni fa - spiega - però sta crescendo anche nel privato, al di là della pandemia e della guerra in Ucraina. Non vorrei però che ci legassimo al concetto di noleggio fine a se stesso, ma anche a formule che si concentrano sul costo di guida con la possibilità di acquisto».
È in ogni caso una nuova tendenza in un mondo automotive rivoluzionato con il calo delle alimentazioni tradizionali e la crescita di ibrido ed elettrico. E quindi due risvolti secondo Bisson. Primo: «Le auto elettriche costano di più e il “noleggio” diventa una esigenza economica per affrontare costi accessibili. Una volta il cliente poteva acquistare un’auto base sotto i 12 mila euro, questo ora non è più possibile. Con la carenza di microchip le case costruttrici si concentrano sulle nuove vetture, che ora appunto costano di più». Secondo: «La diffidenza e l'incertezza per i sistemi di ricarica e lo smaltimento delle batterie porta il cliente ad affidarsi a sistemi che prevedono manutenzione, garanzia per tutto il periodo di utilizzo e anche la restituzione auto». Ma è anche convinto Bisson che, in un contesto di carenza di semiconduttori e quindi di razionalizzazione delle auto, i costruttori tendano a dare priorità ai privati rispetto ai noleggiatori e tutte le concessionarie lavorano evidentemente in base alle tendenze delle case madri che vogliono gestirsi i clienti. Poi c’è sempre l’usato. Trovarlo.