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Gli industriali berici sanno anticipare i trend internazionali: è frenata

Le previsioni degli Industriali vicentini sanno anticipare quelli che saranno i trend generali dell’economia. È il valore aggiunto a cui è arrivata Confindustria Vicenza grazie al lavoro svolto dal 2015 con il prof. Andrea Beretta Zanoni, ordinario dell’Università di Verona, per affiancare alla classica indagine congiunturale di ogni trimestre l’indice previsionale “Liv” (Lead indicator Vicenza) che ha appunto l’obiettivo di esprimere il sentiment degli imprenditori berici per i prossimi 6-12 mesi. «Il Liv Indicator - spiega Alberto Nardi, responsabile dell’area Credito e finanza di Confindustria Vicenza - si è dimostrato fin da subito un anticipatore attendibile delle dinamiche economiche e produttive che poi abbiamo registrato a consuntivo nei mesi seguenti. Vicenza e la sua industria si rivelano quindi un termometro molto sensibile dei trend economici più generali, vista anche la sua importante vocazione industriale con mix settoriale composito e apertura internazionale rilevante, essendo la provincia con l’export pro capite più alto d’Italia. Per questo abbiamo ulteriormente raffinato il Liv legandolo alle dinamiche previsionali dei Paesi che rappresentano i principali partner commerciali e zone di destinazione dell’export delle imprese vicentine». LA FRENATA. Il primo riscontro della capacità del Liv di predire i trend è arrivato a fine 2017, «con un cambiamento di sentiment in senso negativo che ha puntualmente anticipato le turbolenze che oggi caratterizzano alcuni mercati e le nuvole che in parte rischiano di oscurare il paesaggio economico italiano». E la rilevazione di aprile 2018 ha evidenziato infatti «un’inversione di tendenza nel sentiment del campione di intervistati confermando quanto previsto per i 6 mesi seguenti nella scorsa rilevazione, rimanendo comunque in area positiva». L’indicazione degli industriali vicentini sullo stato di salute attuale dell’economia italiana, spiega Beretta Zanoni, «evidenza un’inversione di tendenza: infatti l’indice rimane in area positiva, maggiore di zero, ma diminuisce dal 9,8 a 8,9. Le attese per i prossimi sei mesi mostrano un calo della fiducia rispetto alla precedente rilevazione attestandosi in zona negativa per la prima volta da luglio 2017». I DATI POSITIVI. Attenzione: restano positive le previsioni delle imprese per il portafoglio ordini e sono particolarmente incoraggianti «le attese relative ai livelli di occupazione, agli ordini (in particolare esteri) e agli investimenti per i prossimi 6 mesi». La rilevazione di aprile infatti «risulta positiva con un sentiment a 6 mesi sopra la soglia di equilibrio per tutte le variabili e ai massimi storici per l’occupazione (16,5 in crescita da 11,7). Il portafoglio ordini estero risulta sostanzialmente stabile con un valore che è passato da 17,9 a 17,3. Il portafoglio Italia invece si mostra in leggero calo passando da 11,7 a 8. Positive anche le previsioni sugli investimenti che passano da 6,5 di aprile a 11,3. Attenzione: il Liv dà conto del sentiment dell’industria manifatturiera vicentina, ma emerge una correlazione positiva «con il Confident indicator dell’industria manifatturiera, calcolato dall’Oecd per i principali Paesi di destinazione dell’export vicentino e l’Italia». Insomma, gli associati di Confindustria Vicenza danno indicazioni che sono in linea con il Confident indicator dei Paesi campione confermando la significatività e affidabilità dell’indice, ma addirittura con una intensità di variazione maggiore rispetto ai vari Paesi e questo dimostra «una sensibilità del territorio vicentino rispetto alle dinamiche macroeconomiche tendenzialmente più pronunciata». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

P.E.

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