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Confindustria

Record di esportazioni nell'area extra Ue per l'industria vicentina

Il giro d’affari verso i Paesi extra Ue tocca il picco nel 1° trimestre: +50 per cento dalla crisi Lehman. Il vicepresidente Dolcetta: «Campioni in tempi difficili»
Confindustria Vicenza: l'export verso i Paesi extra Ue sta salendo a ritmi eccezionali
Confindustria Vicenza: l'export verso i Paesi extra Ue sta salendo a ritmi eccezionali
Confindustria Vicenza: l'export verso i Paesi extra Ue sta salendo a ritmi eccezionali
Confindustria Vicenza: l'export verso i Paesi extra Ue sta salendo a ritmi eccezionali

Record delle esportazioni nell'area extra Ue per l'industria vicentina che registra un valore del +23% rispetto ai livelli pre-covid e sfiora il +50% rispetto al pre-Lehman Brothers. In 15 anni le vendite sui mercati fuori dai confini dell’Unione Europea (che oggi sfiorano il 40% della “torta”) hanno toccato nel primo trimestre 2023 il primato, nonostante il crac della banca d’affari statunitense nel 2008 che ha segnato una crisi globale e malgrado l'emergenza pandemica che dagli inizi del 2020 per quasi tre anni ha fatto piombare il mondo nell’incubo.

Ma l’industria vicentina ha disegnato nuove rotte e potenziato mercati, trainati dagli Usa. A cui, nel bacino extra Ue, si è aggiunto dopo la Brexit il Regno Unito. Nel mondo c’è fame di made in Vicenza. Il tutto ha contribuito a far aumentare l’incidenza fuori dall’Ue, cresciuta più della cara vecchia Europa che, soprattutto in periodo covid, aveva rappresentato un “porto” sicuro. «Campioni in tempi difficili - ha commentato Giovanni Dolcetta, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega all'internazionalizzazione -. E ci sarebbe da prendere esempio per come rappresentano il Paese nel mondo rispetto all’incuria - pungola il Ministero del Turismo con la “Venere influencer” - nelle pubblicazioni del portale online di promozione dell’Italia piene di strafalcioni».

LA CRESCITA SUI MERCATI EXTRA UE

L’indice

Con la rilevazione dello scorso marzo, l’Istat ha dichiarato che il surplus commerciale italiano con i Paesi extra Ue, sostenuto dal forte avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, è il più elevato da oltre trenta anni. L’indice export delle industrie della provincia di Vicenza, prima in Italia per export pro capite, ha raggiunto un picco record verso i Paesi oltre i confini dell’Unione Europea. Dai dati elaborati e resi noti ieri da Confindustria Vicenza «fatto 100 l'export extra Ue nel 2007, prima della caduta di Lehman Brothers e della conseguente crisi economica, l'indice delle esportazioni delle industrie vicentine ha toccato nel primo trimestre 2023 quota 146,58. Rispetto al periodo pre-covid, ovvero il 2019, l'indice dell'export extra Ue è cresciuto del +23%, con un +32% rispetto al crollo del 2020». Certamente, soprattutto negli ultimi due anni, l'aumento dei prezzi per fare fronte all’inflazione ha avuto la sua parte. Ma la crescita è stata alta, per certi versi sorprendente rispetto alle preoccupazioni di fine 2022.

La crescita

«Le nostre associate stanno continuando ad andare bene sui mercati esteri - analizza Dolcetta -. Ma mentre sui mercati europei e su quello interno si osserva un appiattimento della curva, sui mercati extra Ue la crescita è ancora molto sostenuta. Si tratta - aggiunge - di un incremento di quasi il 50% in 15 anni, nonostante di mezzo ci siano state la crisi economica peggiore dal 1929 e la pandemia. Crescita importante se contiamo che, nello stesso periodo, l'export comunitario, certamente solido e in espansione, è cresciuto di poco più del 30%, mentre il fatturato interno è salito del 9,36%, recuperando il livello pre-Lehman Brothers solo nel 2022, con il rimbalzo post-covid».

Rispetto al 2019 - come detto - l'indice dell’export extra-Ue è cresciuto di oltre il 23%: «Ad esclusione del biennio 2008-2009, con la crisi finanziaria, e del 2020, con i lockdown mondiali, la crescita è stata sempre costante - evidenzia - Dolcetta -, ma è diventata davvero vertiginosa dal 2021».

Il futuro

Non bisogna però cantare vittoria, è il ragionamento che emerge da Confindustria: «I dati raccontano bene la dinamicità e la qualità delle nostre aziende, caratteristiche che permettono loro di essere i campioni del mondo dell’export anche in condizioni difficili. Confermare la crescita degli ultimi due anni sarà arduo e gli ostacoli futuri sono enormi, ma sono sicuro che le nostre imprese esportatrici porteranno anche in futuro lavoro, valore aggiunto, occupazione e surplus commerciale ultra-positivo. In un’Italia indebitatissima e in crisi demografica drammatica, questi risultati rappresentano davvero un’ancora di salvezza per il bilancio dello Stato».

L’attacco

La campagna promozionale del Ministero con la “Venere influencer”, piena di errori grossolani anche su Vicenza, non aiuta. Primo: «È importante - sottolinea Dolcetta - la cura della reputazione all’estero, anche perché l’immagine di un Paese incide in maniera diretta sulle strategie commerciali ed economiche delle imprese internazionalizzate». Secondo: «Ci vuole serietà e quindi sono comprensibili le preoccupazioni rispetto alla campagna promozionale dell’Italia all’estero, un sito di errori gravi e di strafalcioni inqualificabili nelle traduzioni». Bussare alla porta delle imprese: «Sulla serietà e qualità ci sarebbe da prendere esempio dalle nostre eccellenze manifatturiere che rappresentano il Paese con successo e orgoglio in tutto il mondo».

 

Roberta Bassan

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