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Italian Exhibition Group

Fiera, la nuova Vicenzaoro sarà pronta nel 2026

di Maria Elena Bonacini
Iniziata la demolizione della storica "Piramide azteca". Nel prossimo autunno la posa della prima pietra del padiglione fieristico. Intanto l'assemblea dei soci di Ieg ha nominato il nuovo cda
Fiera di Vicenza, demolizione padiglione 2 (BONACINI)

Prima pietra del nuovo padiglione in autunno, inaugurazione nel 2025 e "prima" di Vicenzaoro a settembre 2026. Ieri (lunedì 29 aprile) il presidente di Ieg Maurizio Renzo Ermeti e l'ad Corrado Peraboni hanno annunciato i tempi dei lavori al quartiere fieristico vicentino, che sempre ieri hanno vissuto un momento storico: il primo colpo di ruspa alla storica "Piramide azteca" inaugurata nel 1972, dato in diretta con l'assemblea degli azionisti di Italian Exhibition Group, che a Rimini ha nominato il nuovo cda, confermato l'incarico a Peraboni e la presidenza di Ermeti.Il nuovo cda, che resterà in carica fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026, sarà formato, oltre che da Ermeti e Peraboni, da Moreno Maresi, Emmanuele Forlani, Valentina Ridolfi, Alessandro Marchetti, Gian Luca Brasini, Anna Cicchetti, Laura Vici e Alessandra Bianchi. Un triennio importante, come sottolineato dal presidente «con un ambizioso piano industriale, che ci proietta nella competizione nazionale e internazionale». Ermeti ha ricordato la crescita di Ieg, che ha chiuso il 2023 a oltre 200 milioni «e con questo piano industriale confidiamo di superare i 320 milioni. Il vantaggio di questa scalata è stato che i competitor non ci consideravano e siamo potuti crescere». Con un modello di business che guarda all'organizzazione diretta di eventi. E in questo progetto rientrano, appunto, gli investimenti vicentini: «Abbiamo assistito al primo colpo di ruspa, in autunno la prima pietra e nel 2025 inaugureremo il nuovo padiglione, che Vicenzaoro userà per la prima volta a settembre 2026».

Presidente e ad hanno parlato anche di manifestazioni, sottolineando i successi degli ultimi mesi, con le più importanti manifestazioni tutte cresciute, tra cui, Vicenzaoro e T.Gold, che hanno registrato un +5%. E a proposito di manifestazioni, a Vicenza nei prossimi anni si punterà soprattutto sull'esistente, forse con l'introduzione di un nuovo evento. «Durante un cantiere è difficile programmare nuove manifestazioni, sarà un miracolo logistico collocare 300 espositori nelle tensostrutture - sottolinea Peraboni - Quest'anno abbiamo lanciato A&T e Vicenza Classic Car Show, che sono stati dei successi. La nostra edizione, in quest'arco temporale di cantiere, è riuscire ad aggregare delle verticali su A&T, per fare di Vicenza il quartiere dove radicare le manifestazioni industriali, sui distretti che hanno una buona rilevanza nel Triveneto».

Per quanto riguarda l'estero, se il grande evento del 2025 sarà il debutto della fiera di fitness e body building che si terrà a Riad in febbraio, non c'è in programma di portare l'oro in Arabia Saudita. «Noi non facciamo politica di bandierine - continua l'ad - abbiamo già due edizioni su Vicenza, una su Arezzo, una a Dubai e una a Singapore, con queste ultime che stanno avendo effetti positivi su Vicenzaoro, soprattutto in termini di operatori. Ora bisogna mettere a sistema queste, anche se è certamente un mercato interessante».

Come lo è quello nel quale Ieg progetta una prossima espansione «in un hub ormai irrinunciabile». Anticipazioni sul luogo? «Mi hanno visto girare per Rimini con un uomo col turbante...». Tutte le altre operazioni all'estero, invece, a partire appunto da Riad, saranno condotte dai team già operativi nel mondo.E se Italian Exhibition Group è nella classifica dei più grandi player fieristici mondiali - «siamo 21esimi e unici italiani», sottolinea Peraboni - fusioni e acquisizioni non sembrano essere tra le priorità. «Le aggregazioni succedono quando è il momento - afferma Ermeti - noi siamo aperti, ma al momento in Italia sono pochi le realtà con cui avrebbero senso e non siamo disponibili a cambiare il nostro modello di business. Bologna? Alla scintilla non è seguito il fuoco, ma nel mondo degli affari nulla tramonta mai definitivamente. Non si sono create le condizioni, ma non è detto che non possa accadere in futuro».

 

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