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I ricavi crescono ma senza euro
I pagamenti si fanno in venetex

L’ad di Venetex Francesco Fiore ad un recente incontro in Veneto
L’ad di Venetex Francesco Fiore ad un recente incontro in Veneto
L’ad di Venetex Francesco Fiore ad un recente incontro in Veneto
L’ad di Venetex Francesco Fiore ad un recente incontro in Veneto

«Verso una parte dello stipendio in crediti con cui pago in farmacia, al ristorante, dal gommista. Ho cambiato anche dentista, lavoro complesso, preventivo di duemila venetex (pari a duemila euro), bonifico da smarthphone i crediti depositati nel conto corrente dedicato. Il dentista intanto ha rinnovato lo studio e ha pagato i lavori con i venetex con cui io e altri nuovi clienti lo abbiamo a nostra volta pagato. E in questo modo ha ridotto il mutuo non ricorrendo ad euro». I venetex sono in buona sostanza crediti. Moneta virtuale. Ma il cartongesso è reale, l’impianto dei denti regge, il piatto al ristorante è digerito. Potenza di un circuito di credito commerciale a cui aderiscono 250 imprese venete (si punta al raddoppio a fine anno), nato con l’obiettivo - spiega il padovano Francesco Fiore, passato dalla politica all’imprenditoria innovativa e da un anno ad di Venetex.net - di fare rete fra le imprese del territorio, erogare servizi di promozione ad alto valore aggiunto e fornire alle imprese e ai professionisti del Veneto strumenti di pagamento e di credito paralleli e complementari a quelli tradizionali, per sostenere l’economia reale e le produzioni locali».

DEBUTTO. Un venetex equivale ad un euro. Ma gli euro non circolano. Se non alla costituzione della srl Venetex.net, capitale sociale di 100 mila euro, primo azionista VeNetWork, società che riunisce una cinquantina di imprenditori veneti (presidente il veneziano Alberto Baban, leader nazionale della Piccola Industria di Confindustria) e che si propone come un acceleratore di opportunità produttive e finanziarie. Venetex è operativa da un anno, a Vicenza farà il suo debutto ufficiale il 10 maggio in una presentazione a Bassano a Villa Angarano San Giuseppe alle 18.30. Nel Bassanese c’è già uno zoccolo di aderenti da Ecoricerche Sicurezza, OnSolution, Sisifo, Bassano Antincendio. C’è Calalta, l’azienda agricola della famiglia Brunetti: Carlo Brunetti, tramite VeNetWork, è socio di Venetex. Uno zoccolo anche nello Scledense da Ecozema, Piva Gomme, l’associazione “Il Mondo nella città”. A Vicenza aderisce la spa di brokeraggio Tower. Le 250 imprese venete del circuito sono una gamma che va dal colosso Nice con 300 milioni di fatturato, al freelance che fattura 15 mila euro l’anno. Fiore punta al senso dell'iniziativa: «Le imprese si aiutano in modo reciproco ad aumentare il fatturato mettendo a disposizione i loro servizi. Un’impresa propone servizi e prodotti che ha difficoltà a far assorbire per la carenza di liquidità e in cambio riceve servizi e prodotti all’interno del circuito».

SVILUPPO. Ecco quindi la cooperativa di pulizie che, entrando nella rete venetex, ha trovato nuovi clienti. Con le sue nuove commesse pagate in crediti ha acquistato un’auto nuova da un concessionario della rete pagandola al 50% con crediti. A sua volta la concessionaria, grazie a questa vendita in più, sta pagando metà della bolletta elettrica (c’è un piccolo gestore energetico nel circuito) in venetex.

FISCO. Ad oggi sono novemila le imprese in Italia che hanno scelto di affiancare all’euro un’altra unità di conto con cui finanziarsi in modo reciproco senza interessi. Nato in Sardegna nel 2010 il modello sardex ha avuto via via proseliti: venetex è l'undicesimo circuito in Italia. La politica - assicura Fiore - non c’entra: «È un sistema complementare alla moneta corrente, un meccanismo di fiducia con cui si fanno più fatture e scontrini senza che giri moneta, l’Iva si compensa, l’economia del territorio gira».

Roberta Bassan

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