Conto alla rovescia per le nozze dell'anno nel credito cooperativo tra la Bcc di Verona Vicenza (alla terza fusione in tre anni) e Banca Patavina, ed è già tempo di festeggiare. É arrivato il via libera della Bce, Banca centrale europea, al progetto di fusione di quella che è destinata a diventare non solo la "big" triveneta, ma anche una delle prime banche del gruppo Iccrea con numeri che la proiettano in vetta alle classifica nazionale: al terzo posto con oltre 90 sportelli, al quarto posto con quasi 6 miliardi di attivi, al sesto posto con 29 mila soci.
Sarà la "Bcc Veneta" con quasi 10 miliardi di masse amministrate in un territorio che non presenta sovrapposizioni tra Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, Rovigo e nelle confinanti Trento e Mantova.
L'altra sera in Fiera a Verona si è svolta la convention dei 400 dipendenti della "Verona Vicenza", coincisa proprio con i giorni del via libera di Francoforte, ed è stata l'occasione per il presidente Flavio Piva e il direttore generale Leopoldo Pilati di confermare visioni e strategie.
Venerdì prossimo si replica con i 300 dipendenti della Patavina che si riuniranno con il presidente Leonardo Toson e il dg Andrea Bologna: altra maxi torta per annunciare che il conto alla rovescia è scattato.
Le tappe delle assemblee straordinarie delle due banche
Le assemblee straordinarie delle due banche sono fissate per il 2 dicembre (già opzionata la Fiera di Vicenza per l'assemblea di Bcc Verona Vicenza), perché l'ultima parola spetta naturalmente ai soci, con operatività prevista dall'1 gennaio 2024.
Il percorso è tracciato per una nuova realtà bancaria che nasce da due banche di credito cooperativo capillari nei rispettivi territori, destinata ad avere la sua sede legale a Fara Vicentino e quella amministrativa a Padova, non tralasciando l'importante hub di Vicenza ovest a Palazzo degli Specchi che sarà il crocevia: non a caso è stato il luogo dei numerosi incontri dei mesi scorsi per costruire il piano di fusione.
Il nome, dopo qualche tira e molla, è ormai indirizzato su "Bcc Veneta"
Il nome, dopo qualche tira e molla, è ormai indirizzato su "Bcc Veneta" (non è passata al momento l'idea di ampliare la denominazione al Nordest nel caso di future operazioni fuori regione), presidenza e direzione generale sono in capo alla Verona Vicenza.
Sulla composizione del cda si andrebbe verso 15 membri (4 alla Patavina) in modo da "accontentare" tutte le rappresentanze.Le prospettiveSarà una Bcc "multipolare" spalmata su territori "forti" tra la vocazione sempre più turistica e logistica del Veronese, la manifattura vicentina, la forza culturale e i servizi di Padova.
Il processo aggregativo
Per la Bcc di Verona Vicenza si tratta di una vera e propria cavalcata, iniziata nel 2021 dall'aggregazione tra Banca di Verona (Cadidavid) e l'altovicentina San Giorgio Quinto Valle Agno, passata poi con la mano tesa a CereaBanca 1897, la cui aggregazione è operativa da febbraio 2022.
Il presidente Flavio Piva, con accanto il direttore vicentino Leopoldo Pilati, non ha mai nascosto la visione da pivot, disegnando più volte la banca come «una piattaforma aperta per altre Bcc che volessero salire a bordo».
Nove mesi fa la lettera d'intenti per valutare l'avvio di un nuovo processo aggregativo con la Patavina. E ai soci che durante la lunga serie di incontri sul territorio chiedevano se bisognasse proprio continuare ad ingrandirsi, la risposta parlava del «valore aggiunto» che una banca «forte» può rappresentare per territori dinamici come Verona-Vicenza-Padova.