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Così Vicenza apre
i cancelli della ripresa

IMPRESE CHE BATTONO LA CRISI/1. L'azienda di Schio leader nel settore degli automatismi residenziali e industriali, è passata da 50 a 100 milioni di fatturato in 5 anni

Nel nuovo stabilimento della Bft  i proprietari francesi della Sonfy lasciano carta bianca ai manager che puntano tutto sull'export

 Lo stabilimento della Bft di Schio. L'azienda ha raddoppiato il giro d'affari negli ultimi cinque anni
Lo stabilimento della Bft di Schio. L'azienda ha raddoppiato il giro d'affari negli ultimi cinque anni

 Lo stabilimento della Bft di Schio. L'azienda ha raddoppiato il giro d'affari negli ultimi cinque anni
Lo stabilimento della Bft di Schio. L'azienda ha raddoppiato il giro d'affari negli ultimi cinque anni

SCHIO
Viene facile dire che Bft apre i cancelli della ripresa. Lo dicono i numeri di questa particolarissima azienda di Schio, acquistata dai francesi di Sonfy nel 2004 e lasciata più o meno com'era perché non c'era nulla da cambiare: fatturato raddoppiato (da 50 a 100 milioni di euro) negli ultimi cinque anni che, come qualsiasi imprenditore potrebbe raccontare, non stati certo tra i più agevoli. E per spostare la lente proprio all'ultimo esercizio, il 2010, il +10,8 per cento messo a segno dal giro d'affari testimonia che per trovare la ripresa basta sapere aprire i cancelli come si deve.
Se non si era ancora capito, Bft è un'azienda leader nel settore degli automatismi residenziali e industriali (apricancelli elettrici, volgarmente parlando). «Ma ci stiamo facendo onore anche nell'automazione dei parcheggi e nei dissuasori - precisa Sergio Novello, amministratore delegato dell'azienda scledense - grazie alle acquisizioni di due realtà per noi importanti come la Sacs di Borgo Valsugana (Trento) e la O&O di Correggio (Reggio Emilia). Tenuto conto che destiniamo ogni anno il 4 per cento del fatturato ad attività di ricerca e sviluppo e che oltre il 75 per cento del nostro giro d'affari è realizzato all'estero, si può capire come mai certi risultati siano arrivati nonostante i tempi siano complicati per tutti».
Novello parla nell'ufficio dello stabilimento di Schio, un piccolo, anzi un grande (35 mila metri quadrati dove lavorano 160 dipendenti) gioiello, recentemente ingrandito, ammodernato e incastonato nella zona industriale di Schio. È qui che viene custodito il cuore produttivo e progettuale di un'azienda fondata 30 anni fa dalla famiglia Bonollo (Bft sta per Bonollo Francesco Thiene) su cui hanno poi messo gli occhi i francesi di Sonfy, a loro volta leader nei sistemi di automazione per tapparelle. Il successo professionale e la fama acquisita dalla clientela era tale che fare scomparire il marchio Bft per inglobarlo nella multinazionale sarebbe stato dannoso: di qui l'idea di proseguire sulla stessa lunghezza d'onda, all'interno di un'azienda snella, non solo perché Novello è un fan del lean management, ma soprattutto perché qui ci stanno più ingegneri e tecnici che operai.
«Se pensiamo che stiamo affinando la produzione di sistemi che aprono in cancelli con un sms - spiega Novello, un passato di manager in aziende del calibro di De Longhi, Jacuzzi e Carrier Toshiba - è facile capire come l'innovazione sia il nostro pane quotidiano. Poi la fama di qualità la Bft se l'è guadagnata sul campo, come possono confermare gli installatori che ci hanno scelto».
Il difetto di queste multinazionali tascabili è quello però di vendere male la propria merce: cioè tanta sostanza, poca visibilità e scarsa cura dell'immagine. Ci ha pensato Sonfy, che ha investito in Bft proprio perché sapeva il livello delle produzioni scledensi, a iniettare una dose supplementare di autostima, che si è diffusa anche alle altre due aziende del gruppo.
«La nostra struttura - spiega ancora Novello - è fortemente orientata all'estero e all'export. Al di fuori dell'Italia abbiamo 17 filiali commerciali e due uffici di rappresentanza, in Russia e in Cina, con circa 300 dipendenti».
Il cuore e il cervello sono però ben piantati a Schio e i tanto temuti francesi, che quando hanno dato l'assalto a Parmalat sembrava di essere tornati ai tempi di Napoleone, qui non hanno certo rotto il giocattolo. Semmai, l'hanno potenziato e migliorato. «Per il futuro c'è la scommessa della crescita - conclude Novello - che vinceremo assumendo figure professionali molto qualificate e, se necessario, operando altre acquisizioni».MA.SM.

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