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Assemblea Confindustria

Dalla Vecchia: «Ripartire dai giovani con un patto su scuola, università e infrastrutture sostenibili». Bonomi: «Per le riforme noi ci siamo»

"Qui puoi. Costruire futuro" è il titolo dell'assemblea generale di Confindustria Vicenza che si tiene oggi nell'area Margraf Logistic Hub, caratterizzata dal monumentale Arcolitico, in via Torri di Confine a Gambellara. È la prima guidata dalla nuova presidente Laura Dalla Vecchia eletta il 12 maggio per il mandato 2021-2025 alla testa di una delle territoriali più importanti d'Italia che sta già cavalcando la ripresa.

 

LA DIRETTA

 

LAURA DALLA VECCHIA: «UN PATTO PER I GIOVANI» 

«La provincia di Vicenza, tra il 2016 e il 2020, ha perso 12.000 abitanti. Ma è il dettaglio demografico ad essere particolarmente significativo: ci sono circa 22.000 under 40 in meno a fronte di 9.000 over 64 in più. Questi sono numeri che ci devono spronare».

«I giovani sono pochi, spesso se ne vanno, spesso non vogliono lavorare nelle nostre aziende manifatturiere e noi oggi vogliamo chiederci come mai, se abbiamo delle responsabilità in questo, se siamo noi che non sappiamo dialogare con loro né renderci attrattivi».

«Le aziende possono continuare a crescere e prosperare solo se sapremo tenerci e alimentare queste menti giovani. E dobbiamo intervenire in fretta».

«Dove vogliamo essere tra cinque o dieci anni? Per rispondere a questa domanda, tutte le parti sociali devono essere consapevoli che la competizione oggi non è più solo di prodotto o di prezzo, ma è sempre di più basata sulla qualità del capitale umano che ogni azienda ma anche e soprattutto il proprio territorio sapranno attirare».

«Sono tre i pilastri su cui si deve lavorare assieme. I primi due riguardano più direttamente i giovani: sono la scuola, da una parte, l’università e l’alta formazione, dall’altra. Serve una pianificazione a lungo termine che porti Vicenza a essere una vera città universitaria. Il terzo pilastro sono le infrastrutture, quelle digitali e tecnologiche in primis. E servono infrastrutture sostenibili e pulite. Servono infrastrutture che per tanti anni abbiamo considerato solo in ottica di trasporto merci. Le infrastrutture sono strategiche anche per aiutarci a portare qui i cervelli, quelli migliori, quelli che lavorano a Milano, a Bologna, a Monaco. Abbiamo bisogno dell’alta velocità anche per trasportare le persone fin dentro l’aeroporto di Venezia, che è diventato il terzo in Italia».

«Non si può pensare ad un Veneto, ad un Nordest, ad un’Italia sconnesse dall’Europa. Fra 10 anni questo territorio deve essere un luogo attraente. Bisogna lavorare assieme, è necessario questo “patto d’azione” su scuola, università e infrastrutture sostenibili».

 

La presidente di Confindustria Vicenza, Laura Dalla Vecchia
La presidente di Confindustria Vicenza, Laura Dalla Vecchia

 

CARLO BONOMI: «RIFORME, NOI CI SIAMO. VOGLIAMO VEDERE DOVE SONO GLI ALTRI» 

«Purtroppo il Covid ci ha colpito, ma ancora una volta là dove siamo sempre stati più deboli e nelle fasce che hanno sempre pagato di più quelle che sono le crisi in Italia: i giovani, le donne, i lavoratori a tempo determinato. È tempo di cambiare, di ripartire da qui»

Per le riforme «oggi noi ci siamo ma vogliamo vedere dove sono gli altri, perché nessuno si può chiamare fuori. Non abbiamo tempo da perdere perché le turbolenze sono tante, abbiamo il problema delle materie prime, di costi dell’energia, siamo di fronte a transizioni epocali. Sono interesse non delle imprese ma del Paese, dei nostri figli, del futuro. C’è necessità di riforme urgenti che il Paese aspetta da 30 anni. Prima si diceva che non c’erano risorse per fare le riforme, ora non c’è più questa scusa. È un'occasione storica e non possiamo perderla. Vogliamo fare quello che c’è da fare».

«Se non ci mettono a disposizione un sistema in cui noi crediamo, chi di noi investirà? Il decreto sulle delocalizzazioni è solo punitivo e rischia di essere una taglia di Stato sul numero dei dipendenti. Noi non vogliamo licenziare, vogliamo assumere, vogliamo crescere, ma serve metterci in condizione di farlo. I nostri padri hanno creduto nel futuro, noi vogliamo costruire un futuro migliore per figli, metteteci in condizione di farlo».

La previsione contenuta nella Nadef «conferma quello che era un trend molto forte di ripresa, ovviamente ci dà soddisfazione, ci conforta in quello che erano le nostre previsioni di inizio anno». Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, a margine dell’assemblea degli Industriali di Vicenza. «Mi ricordo a inizio anno - ha aggiunto Bonomi - quando Confindustria diceva che saremmo cresciuti più del 5%. Ci avevano guardato in maniera molto strana, ma eravamo convinti della forza delle nostre imprese, della nostra manifattura. Questo dato però non va preso con troppa enfasi, perché la vera sfida sarà la crescita a partire dal 2022, che deve essere una crescita solida, una crescita duratura, perché dobbiamo far fronte al debito emergenziale che abbiamo contratto come Paese».

«Bene che il presidente del consiglio Draghi abbia ripreso il tema della sicurezza ed in particolare la proposta, che viene proprio da Confindustria, relativa allo sviluppo di commissioni paritetiche in azienda che abbiano il compito di intervenire sulla prevenzione degli incidenti», ha poi aggiunto Bonomi. «Si sta discutendo sull'aumento delle sanzioni - prosegue Bonomi - ma crediamo sia più importante intervenire prima, facendo in modo che gli incidenti non si verifichino».

 

 

LUCA ZAIA: «GREEN PASS, C’È DIBATTITO MA LEGA HA VOTATO A FAVORE»

All’interno della Lega «le due componenti penso che ci stiano, che possano coesistere perché ci sono sempre state». Lo ha ribadito il presidente del Veneto, Luca Zaia, a margine dell’assemblea degli Industriali di Vicenza. «Una volta - ha proseguito Zaia - si diceva "Lega di lotta e Lega dei tombini". È giusto che ci sia un dibattito, e in questo non ci vedo due "Leghe". È vero invece che poi alla fine
la sintesi si fa sempre con i Governatori: il documento dei cinque punti sul Covid è una pietra miliare di quella che è la Lega del  fare». «Capisco che siamo in periodo elettorale, e quindi c’è molto dibattito, però è pur vero che nel documento "dei cinque punti" si parla di Green pass, si riconosce la validità del Green pass esteso a determinate categorie, non "coram populo", ma per mettere in sicurezza determinate attività sociali, come del resto è avvenuto. Voglio ricordare poi che la Lega non ha votato contro in Consiglio dei ministri».

Sull’autonomia per il Veneto, ha reso noto Zaia, «abbiamo due riunioni importanti, in regione questo fine settimana, poi la prossima settimana penso di essere a Roma, perché si sta lavorando per una bozza di legge quadro da portare avanti entro fine anno».

 

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