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Blockchain e robot gestiranno lavori ripetitivi e pericolosi

Filippo Miola e Massimo Chiriatti. COLORFOTO ARTIGIANA
Filippo Miola e Massimo Chiriatti. COLORFOTO ARTIGIANA
Filippo Miola e Massimo Chiriatti. COLORFOTO ARTIGIANA
Filippo Miola e Massimo Chiriatti. COLORFOTO ARTIGIANA

Il lavoro dell’uomo sarà un giorno sostituito da quello delle macchine? E questo che effetti avrà sull’occupazione? Quali sono le sfide che le imprese si trovano ad affrontare con lo sviluppo di nuovi algoritmi e blockchain? Sono alcuni degli interrogativi sui quali si è riflettuto ieri, a palazzo Bonin Longare, all’incontro “#Humanless: come cambierà la manifattura del futuro”, organizzato da Confindustria Vicenza. Ospite dell’evento Massimo Chiriatti, saggista, tecnologo e dirigente d’industria, che ha dialogato con Filippo Miola, delegato innovazione e fabbrica 4.0 di Confindustria Vicenza. L’evento era parte dell’edizione 2019 di DigitalMeet, il grande festival sull’alfabetizzazione digitale per cittadini e imprese, e dedicato al libro di Chiriatti “#Humanless: l’algoritmo egoista” (ed. Hoepli). BLOCKCHAIN. La discussione ha preso il via dalle possibilità di sviluppo, nel mondo delle imprese, delle blockchain, cioè le catene di registri digitali contenenti tutti i dati relativi all’intera filiera di un prodotto. Chiriatti ha parlato delle sperimentazioni che lo stanno vedendo collaborare col ministero per lo Sviluppo economico per iniziare a tracciare i beni fisici attraverso, appunto, queste “catene” digitali. Un sistema, spiega, che può rappresentare un’arma efficace contro la contraffazione: tutti i dati riguardanti qualità, sostenibilità, produzione, trasporto e molto altro potrebbero essere contenuti in registri digitali gestiti in maniera paritaria da tutti gli attori interessati. Appunto, le blockchain che una volta “chiuse” sono immodificabili e quindi certificate: quando tutti questi dati saranno scritti lì, non dovremo più fidarci dei nostri occhi ma di loro. Dovremo fidarci ciecamente, dunque, delle macchine? È una delle sfide che sarà necessario affrontare nel nostro rapporto con algoritmi e computer:sono in sviluppo impetuoso, arrivano ad “imparare” essi stessi dai dati trattati. INTELLIGENZA ARTIFICIALE. «L’intelligenza artificiale è già realtà – sottolinea Miola -. Dobbiamo essere consapevoli che il mondo sta cambiando a velocità altissime ed essere pronti per un futuro che sarà sicuramente affascinante ma ricco di sfide». Arriverà dunque il giorno in cui l’uomo sarà sostituito da robot, “egoisti” in quanto non si curano del mondo esterno? «Alcuni lavori, come quelli molto noiosi, pericolosi e faticosi non saranno più “nostri” e sarà meglio affidarli alle macchine - dice Chiriatti -. A noi resterà il lavoro creativo, quello legato alle relazioni; dobbiamo avere le competenze per fare i venditori, i manager». Un processo che avrà sicuramente ricadute sull’occupazione. «Si potranno perdere alcuni posti di lavoro, come quelli ripetitivi, eseguiti dai robot, ma ne potremo creare molti altri – continua Chiriatti -. Avremo bisogno ancora di più di relazioni, di idee. Non conosciamo il lavoro che potremo creare, così come prima di internet non conoscevamo i lavori che in seguito si sono sviluppati, ad esempio, con YouTube». Un mondo in cui i robot sostituiranno completamente gli uomini è forse è destinato a non realizzarsi mai: «Non mi aspetto la sostituzione degli uomini con le macchine. C'è un concetto di coscienza che le macchine non potranno avere, almeno nel breve periodo. Se un robot sa fare un lavoro, ma non sa traslarlo in un altro contesto, non si può definire intelligente. Questa capacità resta a noi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Carollo

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