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POJANA.

Dimezzata la pena
al medico padovano

In Corte d'appello la sua responsabilità penale è stata confermata solo per uno dei decessi
Il medico Paolo Rossaro
Il medico Paolo Rossaro
Il medico Paolo Rossaro
Il medico Paolo Rossaro

Cristina Genesin
PADOVA
Sentenza parzialmente riformata in appello a favore del dottor Paolo Rossaro, 61 anni di Polverara (Padova) con ambulatorio ad Albignasego, accusato di curare il cancro con vitamine, integratori e acqua dell'oceano.
Alleggerita la condanna a tre anni pronunciata in primo grado dal tribunale di Padova il 12 aprile 2012. La Corte d'appello di Venezia ha ridotto la pena a un anno e mezzo.
Il motivo? Il medico è stato assolto dall'accusa di omicidio colposo per quanto riguarda la morte di una paziente, Annamaria Tosin, 49 anni di Caldogno e, di conseguenza, sono stati azzerati i risarcimenti in precedenza riconosciuti ai familiari.
Sempre i giudici di secondo grado, invece, hanno confermato la responsabilità penale di Rossaro per l'omicidio colposo di un altro paziente, il 36enne Cristian Trevisan di Pojana Maggiore.
Ecco spiegata la pena di un anno e mezzo e la conferma della provvisionale immediatamente esecutiva disposta in primo grado (un anticipo rispetto al risarcimento da stabilire con una separata causa civile) per complessivi 220 mila euro previsti a favore della vedova di Trevisan e della figlia, costituite parte civile tutelate dall'avvocato Claudio Todesco.
Ma di quei soldi, finora, non è stato incassato un euro, perché il medico-imputato ha risposto di non avere disponibilità economico-patrimoniali.
Paolo Rossaro doveva rispondere di duplice omicidio colposo e di violazione delle norme del codice di deontologia medica in seguito alla mancata applicazione dei protocolli terapeutici ufficiali nella cura del cancro.
Il procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna. Soddisfatti i difensori, i penalisti Fabio Pinelli e Giovanni Caruso.
Spiega Pinelli: «Dopo un procedimento penale lungo e complesso e di imponente risonanza mediatica, nel corso del quale il dottor Rossaro era stato descritto come un medico che suggeriva ai propri pazienti sistemi di cura non tradizionali, non scientificamente validati, riconducibili ad alternative terapeutiche erette a sistema, la circostanza che la condanna si sia limitata a un “solo” caso di omicidio colposo rende di per sé evidente come l'esito processuale abbia ridimensionato l'affaire Rossaro a un'ordinaria responsabilità professionale medica, non diversa da quelle che quotidianamente caratterizzano il rischio immanente nell'esercizio dell'attività sanitaria».
Diversa la valutazione del legale di parte civile, il penalista Claudio Todesco: «Di ordinario in questa responsabilità medica non c'è molto: normalmente la colpa medica è legata a un errore; curare il cancro con l'acqua dell'oceano è diverso. Solo che nel caso della Tosin c'era il consenso firmato. Consenso che mancava per Cristian Trevisan».
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