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Tre progetti per Roberto Gatto 
re della batteria made in Italy

VICENZA JAZZ. Al Comunale in quintetto, in duo (con Rea al piano) e con l’I-Jazz Ensemble. Al Panic Club all’Astra è di scena uno storico nome del sassofono, l’americano Benny Golson
Una curiosa istantanea di Roberto Gatto impegnato alla batteria
Una curiosa istantanea di Roberto Gatto impegnato alla batteria
Una curiosa istantanea di Roberto Gatto impegnato alla batteria
Una curiosa istantanea di Roberto Gatto impegnato alla batteria

Vicenza. Vicenza Jazz dedica la serata di oggi a un protagonisti del jazz italiano, il batterista Roberto Gatto, che si presenterà al Teatro Comunale (inizio ore 21) alla testa di progetti diversi.
In apertura il quintetto "Tribute to Shelly Manne" (con Marco Tamburini alla tromba, Luca Mannutza al pianoforte, Max Ionata ai sassofoni e Giuseppe Bassi al contrabbasso) ricorderà il grande batterista bianco caposcuola dei modernisti. Nel secondo momento, il duo con il pianista Danilo Rea, saranno le doti tecniche e strumentali a venir evidenziate. L'ultima formazione è poi l'I-Jazz Ensemble 2010, un ottetto che comprende, oltre al leader, Gaetano Partipilo (sax alto), Max Ionata (sax tenore), Giovanni Falzone (tromba), Roberto Rossi (trombone), Alessandro Lanzoni (pianoforte), Battista Lena (chitarra) e Dario Deidda (basso). Si tratta della prima grande produzione originale firmata dall'associazione nazionale I-Jazz, che raggruppa quattordici tra le più importanti organizzazioni musicali italiane attive in campo jazzistico, tra le quali spicca anche Vicenza Jazz.
Romano, classe 1958, Roberto Gatto è il portabandiera dei batteristi italiani, avendo garantito da decenni il supporto ritmico delle più affermate formazioni del nostro jazz: dal Trio di Roma ai gruppi di Rava, D'Andrea, Pieranunzi; ma molte sono anche le sue collaborazioni con il gotha della musica leggera (un nome per tutti: Mina). È molto apprezzato in ambito internazionale, e le sue bacchette sono state anche al servizio di Bob Berg, Johnny Griffin, George Coleman, Phil Woods, James Moody, Curtis Fuller, Cedar Walton, Joe Zawinul, Pat Metheny.
La serata del Panic Jazz Cafè Trivellato, al Teatro Astra, ospiterà invece un grande del sax tenore, Benny Golson, preceduto dal trio del danese Søren Kjærgaard , pianoforte, con Ben Street al contrabbasso e Andrew Cyrille alla batteria. Nato a Philadelphia nel 1929, Golson ha fatto parte dei gruppi di stelle come Benny Goodman, Dizzy Gillespie, Lionel Hampton e Art Blakey. La lunga militanza nei Jazz Messengers di Art Blakey ne ha fatto una figura centrale della storia del jazz moderno, mettendone particolarmente in luce le doti di compositore. In occasione della sua esibizione a Vicenza Jazz ad accompagnarlo ci sarà il trio del "più nero dei pianisti italiani", Massimo Faraò. Nato a Genova nel 1965, dall'inizio degli anni Novanta inizia a lavorare negli Stati Uniti. Da un primo tour con Red Holloway e Albert 'Tootie' Heath, al ruolo di direttore artistico della cantante Shawnn Monteiro, le collaborazioni internazionali di Faraò sono proseguite anche al fianco di Nat Adderley e Archie Shepp).
In chiusura i locali. Alle 19 reading in jazz del Quartetto Maledetto all'Astra. Ben dieci gli elementi del Rhythm Wave che si esibirà poi all'House of Blues (dalle 20). In serata al Borsa c'è il Funk dei Gio's Garage, mentre il quartetto della cantante brasiliana Luma Heloisa è all'Opera Food & Drinks,; al Pestello Elisabeth Geel & Toni Moretti ed al Sartea Kicca e gli Intrigo (tutti alle 21). Infine (21.30) al Julien i Tribossa, con ospite Fasino.

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