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NEOCLASSICO IN DIGITALE

Il grande spazio “basilicale” per i gessi nel museo canoviano di PossagnoI visori oculus con i quali si attivano le informazioni aggiuntiveI rilievi sulleTre Grazie
Il grande spazio “basilicale” per i gessi nel museo canoviano di PossagnoI visori oculus con i quali si attivano le informazioni aggiuntiveI rilievi sulleTre Grazie
Il grande spazio “basilicale” per i gessi nel museo canoviano di PossagnoI visori oculus con i quali si attivano le informazioni aggiuntiveI rilievi sulleTre Grazie
Il grande spazio “basilicale” per i gessi nel museo canoviano di PossagnoI visori oculus con i quali si attivano le informazioni aggiuntiveI rilievi sulleTre Grazie

Qualcosa cambierà per il grande pubblico nella comprensione dell’arte di Antonio Canova (1757-1822), scultore che si è fatto interprete di un altissimo neoclassicismo. Possagno dove è nato, quasi al confine tra il Vicentino e il Trevigiano, e dove sono custoditi i gessi preziosi delle sue opere in marmo, gli rende un ulteriore omaggio con una iniziativa digitale di grande impatto. Venerdì a Possagno l’hanno presentata Marco Zanesco, ceo di Asolana Group, Franca Coin, presidente della Fondazione Canova, Mario Guderzo, direttore di Gipsoteca e Museo Canova, e il sindaco Valerio Favaro. Alla Gipsoteca, voluta dal fratello vescovo di Antonio per trasferire le opere dello studio romano, dal 1836 sono ospitati i gessi secondo criteri tematici e di dimensioni; un’ala nuova s’è aggiunta nel 1957 ad opera dell’architetto Carlo Scarpa, che ha pensato ad una illuminazione naturale dall’alto. Ebbene ora la visita avrà una marcia in più: un’azienda trevigiana, Asolana Group, ha progettato e donato al Museo un pacchetto di tecnologia chiamato “Canova Experience” che utilizzando il 3D e il virtual reality consentirà ai visitatori un’esperienza immersiva. A disposizione del pubblico ci saranno il virtual tour, sia nel sito sia da remoto (con una App scaricabile); la consultazione on line di molti documenti dell’archivio canoviano; la scansione 3D delle opere canoviane con possibilità di studiarne le strutture e la composizione; l’uso dei visori oculus, che attingono guardando le opere ad un “archivio“ - una repository - dove si attivano video, immagini, animazioni, ipertesti collegati. La piattaforma di comunicazione integrata combina totem touch screen per gli approfondimenti dei contenuti, Qr code per conoscere storia e segreti delle opere, virtual tour per amplificare la visita e superare barriere architettoniche e geografiche, oltre alla mappatura e scansione della Gipsoteca e delle opere. Nel sito www.canovaexperience.com Asolana Gruoup ha creato il percorso per conoscere tutte queste nuove opportunità. Marco Zanesco discende da una famiglia che lavorava da sempre nell’editoria ed ha stampato per decenni i cataloghi della Gipsoteca. Lo steso ceo da ragazzo seguiva i set fotografici sulle opere di Canova, ed ha maturato una sensibilità artistica ed affettiva verso lo scultore. Quando l’azienda ha fatto il salto verso il mondo digitale è stato quasi naturale tornare ad occuparsi del museo canoviano e da oltre un anno è cominciato un dialogo su come rendere più appetibile e dinamico il rapporto tra i visitatori e Canova. Tra i tanti processi applicati, è stata realizzata la scansione geometrica delle opere, rilevandone misure e punti architettonici, riportati in un file che potrà essere applicato anche in interventi di restauro conservativo. E nell’immediato - il tetto dell’ala ottocentesca della Gipsoteca sarà oggetto per alcuni mesi di un restauro - non ci saranno più aree vietate perchè in forma virtuale il visitatore potrà “vedere“ tutto anche quando saranno in corso lavori, chiusure temporanee o parziali. «Il file con le matematiche rilevate - spiega Zanesco - è un importantissimo strumento ingegneristico, già utilizzato nel lavoro di progettazione del restauro della Gipsoteca. Quando nel 1917 questa venne bombardata e squarciata, molte opere vennero distrutte o danneggiate. Oggi Canova Experience offre col virtual tour anche la visione del bombardamento e delle opere a terra, grazie ai visori oculus che passeggiando negli ambienti dove ha vissuto il grande artista neoclassico, consentono addirittura di vedere le opere in tre dimensioni, oltre a leggere informazioni sulla loro storia». • N.M.

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