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La Francia in jazz I grandi interpreti le idee e i percorsi

NEW CONVERSATIONS. Il festival s’inaugura il 7 maggio all’Olimpico

Da Galliano a Texier, da Garcia-Fons a Aldo Romano, tanti virtuosi rappresentano e celebrano la musica afro d’oltralpe, non senza rendere omaggio aTrenet

 Il contrabbassista Renaud Garcia-Fons ha origini catalane ma la sua scuola musicale &#232; francese: suoner&#224; il 9 maggio a palazzo Montanari|
 Il contrabbassista parigino Henry Texier, di scena il 13 maggio|
 Aldo Romano. GIAMPAOLO SOLITRO
Il contrabbassista Renaud Garcia-Fons ha origini catalane ma la sua scuola musicale &#232; francese: suoner&#224; il 9 maggio a palazzo Montanari| Il contrabbassista parigino Henry Texier, di scena il 13 maggio| Aldo Romano. GIAMPAOLO SOLITRO

 Il contrabbassista Renaud Garcia-Fons ha origini catalane ma la sua scuola musicale &#232; francese: suoner&#224; il 9 maggio a palazzo Montanari|
 Il contrabbassista parigino Henry Texier, di scena il 13 maggio|
 Aldo Romano. GIAMPAOLO SOLITRO
Il contrabbassista Renaud Garcia-Fons ha origini catalane ma la sua scuola musicale &#232; francese: suoner&#224; il 9 maggio a palazzo Montanari| Il contrabbassista parigino Henry Texier, di scena il 13 maggio| Aldo Romano. GIAMPAOLO SOLITRO

VICENZA
Una ricorrenza importante fornisce l'occasione per la dedica francese di questa XV edizione di New Conversations-Vicenza Jazz: cento anni fa nasceva infatti il geniale Django Reinhardt, il chitarrista di origini gitane che - con il sodale violinista Stephane Grappelli – diede la prima versione europea del jazz. Curioso e significativo che la formula "manouche" che costituirà il successo del genere, con il connubio chitarra acustica e violino, fosse stata mutuata da un duo di emigranti italiani, Joe Venuti ed Eddie Lang (questi era un abruzzese, al secolo Salvatore Massaro), i quali, negli anni Venti, avevano vissuto un bel momento di gloria, spesso accanto al grande Bix Beiderbecke. Giusto per dire come, già da allora (e sino a Galliano e al compianto Michel Petrucciani), gli intrecci storici e musicali tra l'Italia, la Francia e il jazz, fossero assai fecondi.
Per questo la nuova edizione del festival è costruita intorno all'idea di rendere omaggio al jazz ed alla cultura francese (non solo musicale), in modo molto meno semplicistico di ciò che potrebbe essere il mero invito a pur ottimi musicisti.
Ci sono infatti, com'è ovvio, artisti illustri proveniente da quell'area culturale. E questo a cominciare dalla prima serata, venerdì 7 maggio, con il concerto dell'Olimpico del fisarmonicista Richard Galliano, che qui torna a cinque anni dall'incontro con Toot Thielemans, ma dove era già stato nel ‘94' e nel ‘95 proprio con l'Orchestra del Teatro Olimpico, ora diretta da Giancarlo De Lorenzo (tutto esaurito).
Il 13 poi avremo, sullo stesso palco, il contrabbassista Henry Texier con l'italo-francese Aldo Romano, figure storiche del jazz parigino con una particolare predisposizione per l'avanguardia, oltre alla giovane ma talentuosa sassofonista Géraldine Laurent. Con loro anche il trombettista italiano Fabrizio Bosso, amatissimo in Francia come in Italia, che rimarrà sul palco anche nella seconda parte della serata con il gruppo della cantante toscana Barbara Casini; l'omaggio alla Francia passa qui attraverso la rilettura della musica di Charles Trenet, indimenticabile chansonnier, appositamente "riletto" dalla Casini.
Ma musicisti di area francese sono da considerare anche due autentici virtuosi: il contrabbassista di origini catalane Renaud Garcia-Fons (a Palazzo Leoni Montanari con il suo trio domenica 9, alle 17), nato nei pressi di Parigi, e il trombettista libanese Ibrahim Maalouf (sempre il 9, ma alle 18, al museo Diocesano in duo con Mauro Durante), che a Parigi si è invece trasferito giovanissimo per sfuggire alla guerra civile.
Anche il Panic Jazz Cafè Trivellato, ai Giardini dell'Astra, ha una sua presenza francese nel sassofonista Jerome Sabbagh, da anni trasferitosi a New York e nel cui quartetto milita l'innovativo chitarrista Ben Monder (in seconda serata lunedì 10).
Ma un'altra figura davvero topica della cultura francese, doverosissima da ricordare, è quella del regista François Truffaut: il festival lo fa con un concerto multimediale della pianista Rita Marcotulli (ma con lei c'è anche il bassista Michel Benita) ispirato al celebre "La signora della porta accanto" (venerdì 14 al Comunale) e attraverso una rassegna cinematografica all'Odeon in lingua originale ein italiano, da lunedì 10 a venerdì 14.

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