<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
None

L'onice diventa un video per Silvia Calcagno “residente” in Miramarmi

Silvia Calcagno è una dei vincitori delle “residenze” in azienda
Silvia Calcagno è una dei vincitori delle “residenze” in azienda
Silvia Calcagno è una dei vincitori delle “residenze” in azienda
Silvia Calcagno è una dei vincitori delle “residenze” in azienda

La sfida del marmo per Silvia Celeste Calcagno e Boris Chouvellon: potremmo intitolarlo così l'evento che, venerdì 27 settembre dalle ore 19, il Premio Arte Laguna presenta presso il Loft Gallery dell'azienda Miramarmi a San Pietro Mussolino. In occasione di Marmomacc, il più importante salone internazionale dedicato alla pietra naturale in corso a Veronafiere dal 25 al 28 settembre, verrà presentato questo spazio industriale dell'azienda vicentina, completamente ristrutturato e messo a disposizione dell'arte, con un evento che permetterà di vedere da vicino la contaminazione tra lavoro artistico e lavoro imprenditoriale. I due artisti, Calcagno e Chouvellon, sono infatti i vincitori della residenza d'arte assegnata a marzo 2013 nell'ambito della settima edizione del Premio. Opere inedite, create dall'incontro con il marmo, materiale che entrambi hanno potuto sperimentare per la prima volta durante la permanenza presso l'azienda vicentina. «Parto sempre da un'idea che elaboro in un progetto mirato e molto preciso - spiega Silvia Calcagno -, lasciando poco al caso. La residenza mi ha dato nuovi strumenti con i quali affrontare quello scarto di imprevisto che fa parte del lavoro in progress su un materiale nuovo, da indagare». Le opere dell'artista genovese, classe 1974, che collabora con la Galleria PH Neutro di Verona, trovano spesso collocazione in complesse installazioni, realizzate col grès, il video, la fotografia e più in generale l'immagine. Dalla sfida con se stessa e con la pietra è nata One day I will break, un' installazione fatta di botticino per la struttura esterna, pietra nera per l'interno e il pavimento e onice pachistano. Il fulcro dell'installazione è proprio l'onice: lì viene proiettato il video, parte integrante del lavoro dell'artista. «L'intento è quello di dare al marmo una versatilità che, spaziando da elemento architettonico che accoglie e raccoglie, racchiude e include, diviene scultura visiva incarnando diverse sfaccettature simboliche» spiega Calcagno. Un'ulteriore conferma che non esistono limiti quando l'idea è fortemente sentita, puntuale, quando funziona. Proprio come per Boris Chouvellon, l'artista francese nato nel 1980, pure lui al lavoro dai primi di settembre nell'azienda Miramarmi. Il suo campo di esplorazione si muove tra lo spazio urbano e la periferia, territoriale e sociale; riproduce le rovine moderne in cui le costruzioni in stato di abbandono e di oblio sono protagoniste. Stessa filosofia per il lavoro che presenterà venerdì per il Premio Arte Laguna.

Maria Teresa Ferrari

Suggerimenti