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L'iniziativa in edicola

Il magazine sull'Egitto in regalo martedì 31 gennaio con il GdV

La civiltà delle tombe, gli artigiani e i faraoni, gli scavi: oltre 80 pagine collegate alla mostra in Basilica in regalo con Il Giornale di Vicenza.
La copertina del numero unico dedicato all'Egitto, con bellissime (foto Covag)
La copertina del numero unico dedicato all'Egitto, con bellissime (foto Covag)
La copertina del numero unico dedicato all'Egitto, con bellissime (foto Covag)
La copertina del numero unico dedicato all'Egitto, con bellissime (foto Covag)

 

Mentre prosegue con successo di visitatori la mostra "I Creatori dell'Egitto Eterno" in corso in Basilica palladiana a Vicenza fino al 7 maggio, Il Giornale di Vicenza offre ai lettori uno strumento in più per approfondire la conoscenza di questa antica civiltà. Approfondimenti, cronologie, meravigliose foto: ecco il contenuto del magazine "L'Egitto a Vicenza" che viene distribuito gratuitamente con Il Giornale di Vicenza martedì 31 gennaio, in edicola.

Oltre 80 pagine da non perdere, in collaborazione con gli organizzatori dell'esposizione e il Museo Egizio di Torino. Vengono approfonditi il mistero di Deir el -Medina ovvero la città laboratorio di fronte a Tebe-Luxor dove venivano progettate e realizzate le tombe dei faraoni; chi erano scribi e artigiani delle tombe; il valore dei gioielli; la storia delle dinastie, gli archeologi che hanno scavato in Egitto e i tesori ritrovati, la nascita dei musei, le collezioni e un paio di idee dall'arte contemporanea: sarà una rivista unica da conservare, adatta a tutti, e molto utile alle scuole che andranno in visita alla mostra.

Al numero unico, con grafica Covag, hanno affidato i loro testi il direttore dell'Egizio Christian Greco, i tre curatori Rossi, Marini e Gobeil, alcuni dei nostri giornalisti, in collaborazione con Marsilio Arte e il Museo Egizio di Torino, col coordinamento di Nicoletta Martelletto, caporedattore del GdV.

"Il falco è volato in cielo e il sovrano suo figlio è seduto sul trono di Ra al suo posto": è con questa frase tradotta dai geroglifici che veniva dato l'annuncio agli operai impiegati nella costruzione della tomba reale della morte del faraone e dell'ascensione al trono del suo successore. Come il sole tramontava a ovest, così i faraoni del Nuovo Regno venivano sepolti sulla sponda occidentale del Nilo. E come il sole sarebbe risorto al mattino dopo, i defunti sarebbero rinati a nuova vita. Le tombe e il corredo funerario avevano lo scopo di accompagnarli in questo viaggio notturno. La loro realizzazione era nelle mani di operai specializzati, e gli oggetti che ci sono pervenuti hanno creato l'immagine stessa che abbiamo tutt'oggi dell'antico Egitto.

In quattro parti la mostra in Basilica racconta proprio questo percorso, dalla città laboratorio all'aldilà al rituale per arrivare ai Campi di Iaru, il paradiso antico egizio. La mostra è ideata e promossa dal Comune di Vicenza e dal Museo Egizio, col patrocinio della Regione e della Provincia di Vicenza, in collaborazione con il Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio e la Fondazione Teatro Comunale. Promozione e organizzazione sono di Marsilio Arte.

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