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DA LEONARDO
AL PROGRESSO

Il Martello a Camme arriva dal museo Leonardo da Vinci di Firenze La mitica Ford T prodotta nella fabbrica di Piquette Detroit nel 1908 si potrà vedere a Schio
Il Martello a Camme arriva dal museo Leonardo da Vinci di Firenze La mitica Ford T prodotta nella fabbrica di Piquette Detroit nel 1908 si potrà vedere a Schio
Il Martello a Camme arriva dal museo Leonardo da Vinci di Firenze La mitica Ford T prodotta nella fabbrica di Piquette Detroit nel 1908 si potrà vedere a Schio
Il Martello a Camme arriva dal museo Leonardo da Vinci di Firenze La mitica Ford T prodotta nella fabbrica di Piquette Detroit nel 1908 si potrà vedere a Schio

Partire dal territorio, da una città sociale: Schio, che si è ingegnata, ha costruito, programmato, pensato e, soprattutto, realizzato. Dalla storia alla tecnologia o meglio alla biotecnologia, un settore a cui le industrie del distretto dell’Alto Vicentino stanno guardando con competenza e interesse.

Un passo da giganti se il punto di partenza è rappresentato da Leonardo Da Vinci e l’arrivo guarda all’intelligenza artificiale, alla connessione, alla rete e a tutta una serie di servizi e ambiti che devono essere completamente esplorati. O meglio, cesellati affinchè possano prosperare per far sì che la parte buona del progresso, trovi spazio e forme dove potersi esprimere al meglio.

La mostra “Oltre l’uomo: da Leonardo alle Biotecnologie” che verrà inaugurata venerdì, ma aprirà al pubblico sabato 28 nello spazio espositivo del lanificio Conte-Shed di Schio è un inno all’ingegno, al rapporto tra uomo e macchina, alle intuizioni che negli ultimi secoli hanno fatto sì che il primo potesse lavorare meno oppure in condizioni migliori.

Non è che la seconda tappa di un progetto iniziato lo scorso anno con il Distretto della Scienza e della tecnologia (nato per valorizzare la ricca, però ancora poco conosciuta storia industriale e tecnologica che da secoli caratterizza il territorio di Schio e dell’Alto Vicentino) e ancora con il Comune, l’Associazione Industriali del raggruppamento di Schio-Thiene e la società Pleiadi che ne cura gli spetti scientifici avvalendosi dell’apporto di docenti universitari. Il secondo step dopo “Oltre il sogno: dal volo allo spazio”, che nei tre mesi di apertura lo scorso anno portò oltre 15 mila visitatori e centinaia di migliaia di contatti sulle piattaforme multimediali, che porta avanti quel “sogno”, lo celebra e lo materializza. La rassegna vuole ripercorrere le tappe storiche e dare spazio ai più importanti personaggi che hanno contribuito al progresso della meccanica e dell’ingegneria per rendere più agevole la vita, il lavoro e, quindi, il benessere dell’umanità. Dodici le sale espositive su oltre mille metri quadrati all’interno di uno spazio affascinante, sorprendente che trasuda storia, tecnologia, passione e,naturalmente, intelligenza. Si parte dalle macchine rinascimentali costruite sui progetti di Leonardo da Vinci (come il martello a camme), per proseguire con i primi congegni per il lavoro che hanno aiutato o in alcuni casi anche sostituito l’uomo. Automazioni, turbine, ingranaggi, motore a vapore, modelli e pezzi storici, una lente d’ingrandimento importante per riuscire a mettere a fuoco quanto e come l’ingegno abbia cambiato la vita e il lavoro fino a modificare l’individuo. E ancora, quanto acume e corpo umano si sono incontrati nella sfera della salute. Ed è da questo concetto che parte la seconda parte del percorso della mostra che mette in evidenza quanto e come la tecnologia abbia trasformato il nostro modo di curarci o di prevenire le malattie: la meccanica lascia il posto alla farmacia, alla genetica, all’informatica, alle biotecnologie. E i macchinari industriali cedono il passo a modelli di robotica, organi bionici, protesi stampate in 3D, intelligenze artificiali, video immersivi.

Come non lasciarsi affascinare dalle storie raccontate da ampi pannelli costruiti su preti di legno che veniva utilizzato per gli imballaggi? L’allestimento a pochi giorni dall’apertura non è ancora concluso, si intuiscono i percorsi, vi vedono alcuni modelli. Fra tutti troneggia quello di una Ford T nell’ambito della catena di montaggio :inizialmente l’auto era un prodotto artigianale destinato ad un pubblico ristretto. Fu Henry Ford il primo ad avviare un’inversione di tendenza nella fabbrica di Piquette a Detroit ed era il 1908. Un esempio, tanti altri saranno visibili anche grazie ai prestiti che arrivano dal museo del patrimonio industriale di Bologna, dal Nicolis di Villafranca di Verona, dall'associazione Archivio Storico Olivetti. Il settore biomedicale è stato invece supportato da Mobimed museo di Mirandola, dal dipartimento di ingegneria dell'informazione dell'università di Padova, dal Centro piattaforme tecnologiche dell'università di Verona, dal centro di ricerca Enrico Piaggio dell’ateneo di Pisa, nonché da molte aziende operanti nel biotech. Il percorso della mostra si snoda tra exhibit interattivi, macchine funzionanti, modelli originali, reperti e documenti storici, i quali raccontano una storia affascinante che saprà catturare i visitatori dai 4 ai 99 anni, come recita il dépliant. Un’attenzione particolare verrà riservata al mondo della scuola, a cui sono dedicate visite guidate e laboratori. E, poi, sarà una mostra in itinere a cui verranno aggiunti nuovi ingranaggi, pezzi, collegamenti. Novità che saranno in grado di interagire con quanto già contenuto nelle sale espositive. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 2 maggio, da martedì a venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 19.30. Biglietti interi 7 euro, ridotto 5, scuole 3,5. Segreteria mostra e prenotazioni info@distrettoscienza.it o sul sito www.distrettoscienza.it.

Chiara Roverotto

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