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La Sanluca, il “più bel progetto” dei fratelli Castiglioni con Gavina

1960: da sinistra Dino Gavina, Achille e Pier Giacomo Castiglioni
1960: da sinistra Dino Gavina, Achille e Pier Giacomo Castiglioni
1960: da sinistra Dino Gavina, Achille e Pier Giacomo Castiglioni
1960: da sinistra Dino Gavina, Achille e Pier Giacomo Castiglioni

Anni Cinquanta. Pier Giacomo e Achille Castiglioni, Luigi Caccia Dominioni, Carlo Scarpa, Lucio Fontana e ... Dino Gavina. Un ristretto numero di persone, amici prima di colleghi, si cerca, si frequenta, discute di architettura, apre negozi, fonda aziende, scrive manifesti. Sono architetti, artisti, grafici, imprenditori, un gruppo che riassume in modo trasversale un'idea di Italia in gran parte oggi dimenticata, mossa da una grande energia intellettuale e soprattutto dalla onnipresente curiosità per un mondo che amplia di continuo i propri orizzonti, dalla conquista dello spazio alla scoperta di nuovi materiali e tecnologie. Solo un simile panorama rende possibile, in pochissimi anni, la nascita di capolavori immortali del design, quali le lampade Taccia e Arco e la poltrona Sanluca. Proprio quest'ultimo progetto, “il più bello dei Castiglioni” è paradigmatico di tutto il loro lavoro: nasce dalla consueta, analitica, osservazione degli oggetti e dall'ironia di Pier Giacomo e Achille che smontano e “svuotano” il modello della poltrona settecentesca, guardando anche “una vecchia Frau che avevamo in casa”. Il risultato, frutto di una lunga elaborazione su modelli, è ancora oggi, straordinario: della poltrona tradizionale rimangono solo le linee-forza: profili sottili resi possibili dall'integrazione tra il poliuretano espanso e la struttura in metallo. «Guardate questi volumi! Cosa vuole aggiungere davanti a una cosa così bella? Di cosa vuole parlare? Qualunque cosa si dica, si dicono delle stupidate, rispetto al valore, rispetto al disegno. Il disegno è quello che è. Poi, è inutile parlare delle cose. Lo dico sempre davanti a un'opera d'arte: “Di cosa vuoi parlare? L'opera parla lei, o parla lei o non serve niente». Così Dino Gavina, il “sovversivo”, come amava definirsi, industriale a San Lazzaro di Savena e committente di questo capolavoro, parla della Sanluca davanti al conduttore Ugo Gregoretti, in una puntata di una serie Rai dedicata al design italiano. La Sanluca (sarà in mostra in Basilica palladiana, nella rassegna dedicata a Pier Giacomo Castiglioni dal 6 settembre), passata attraverso la produzione di diverse aziende, è da tempo un'icona del design nel mondo. Presente nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York è, nella stessa città, l'arredo principale nella presentazione di uno dei più interessanti edifici newyorchesi degli ultimi anni: la Metal Shutter House di Shigeru Ban e Dean Metz. Alla fine, dunque, ha avuto ragione Pier Giacomo Castiglioni, che così parlava della sua creazione: «Sembrano liberty (le forme della Sanluca ndr), con questo freghiamo la signora che compra un pezzo nuovo pensandolo antico». *docente Isai, Istituto superiore architettura interni

Lucio Pirotti*

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