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Il libro

Bernardo Zannoni: «I giovani hanno fame di vita ma stanno vivendo una crisi profonda»

di Chiara Roverotto
L'autore, vincitore del Premio Campiello 2022, parla del suo secondo romanzo "25"
Bernardo Zannoni, vincitore del Campiello 2022, torna in libreria con il secondo romanzo "25"
Bernardo Zannoni, vincitore del Campiello 2022, torna in libreria con il secondo romanzo "25"
Bernardo Zannoni, vincitore del Campiello 2022, torna in libreria con il secondo romanzo "25"
Bernardo Zannoni, vincitore del Campiello 2022, torna in libreria con il secondo romanzo "25"

Dagli animali agli umani. Dalla faina ad un personaggio in carne e ossa, Gerolamo. Il protagonista vive in una città di mare non ben definita, ha una zia, Clotilde, che cerca di ascoltarlo, ed un amico, Tommy, che ha tentato il suicidio e lotta per la vita. Attorno ci sono atmosfere crude, forti, buie come quella di un mattatoio dove il protagonista lavorerà per un giorno. Sarà sufficiente per capire che fuori c'è altro anche se la sua è un'esistenza che potrebbe assomigliare a tante altre. Non ha tempo, memoria, solamente un futuro incerto. Bernardo Zannoni, vincitore del Premio Campiello 2022 con "I miei stupidi intenti" torna in libreria con "25" edito da Sellerio (184 pagine) che verrà presentato allo Spazio Galla sabato 11 novembre alle 11, dialogherà con l'autore Michela Valsecchi. Lo scrittore tenta di sondare il mondo dei giovani con i tempi scomposti e spesso incoerenti di un periodo dell'esistenza che ha segnato ognuno di noi. Nel bene o nel male. Si sofferma su quella sottile linea che definisce un punto di rottura oppure una grande intuizione. Spetterà ai lettori riconoscersi o distanziarsi. Capire o ribellarsi. Di certo c'è solo una scrittura che scorre anche se non mancano increspature: affrontare dolcezza e crudeltà non è semplice, soprattutto quando si guarda anche all'assurdo per ritrarre e descrivere una generazione.

Zannoni, partiamo dal Campiello: che cosa le ha portato?
Una gioia inaspettata che tendo a diluire nel tempo. È accaduta e la guardo in terza persona perché faccio fatica a digerire le cose nell'immediato.

Le ha fatto decidere di continuare a scrivere: sarà questa la sua professione a 28 anni?
Diciamo che il premio mi ha concesso un lieve respiro legato alla sopravvivenza in un mondo che riguarda anche la scrittura. Non mi aspetto nulla e non mi è dovuto niente. Come si dice in gergo, tengo la palla, unendoci anche altre passioni che riguardano la musica, con la scrittura di testi elettronici e folk. Poi il cinema, o meglio alcuni video nei quali coinvolgo gli amici. Inoltre colleziono vinili.

Veniamo a "25": scrive di uomini e non di animali, complesso?
È un processo che mi è venuto naturale fin dall'inizio, magari nel prossimo libro mi occuperò di altro. Posso dire che gli animali offrono una maggiore flessibilità narrativa rispetto alle persone; con i primi si spiegano processi più complessi, non ci si preoccupa se le cose che accadono siano vere, reali. Mentre per i secondi c'è sempre una sorta di cintura di sicurezza anche se il protagonista del libro non la usa affatto, in senso metaforico naturalmente. È libero, cosciente e incosciente nello stesso tempo.

Gerolamo incarna i giovani di oggi?
Diciamo che parla di una crisi che può trasparire in ogni momento. Mio padre, ad esempio, è rimasto colpito dalla durezza dei personaggi e alcuni suoi coetanei gli hanno detto che erano passati attraverso le medesime sensazioni. Questo spiega perché il romanzo non ha una temporalità definita. Nelle presentazioni mi capita di parlare con molti ragazzi che mi dicono di sentirsi dentro all'indecisione, all'indeterminatezza di Gerolamo; altri chiudono il cancello e dicono che è tutto sbagliato. Altri ancora non hanno mai provato nulla di tutto quello che descrivo. Si discute.

Le donne, ne escono molto più forti: zia Clotilde, la signora Kilhdren, Betta: sono gli uomini ad essere in crisi?
Stiamo vivendo in un'epoca di revisionismo, la figura dell'uomo sta cambiando: è necessario essere diversi e questo richiede ulteriori domande, quesiti, possibili declinazioni. Le donne, invece, rappresentano l'atemporalità, sono più forti e domineranno il mondo. Un cambiamento di prospettive ancora tutto da assimilare.

Nel libro c'è molta amicizia: anche se Tommy cerca di togliersi la vita.
Ogni personaggio che Gerolamo incontra nell'esistenza lo scuote e gli offre una mano per incanalare quello che sente. Non mi collego a nulla di particolare che riguardi il nostro presente. Ho voluto fornire forti esempi di crisi, di giovinezza e di come gli uomini si possano aiutare. Credo che il senso di questo libro consista proprio nel concetto di darsi una mano reciprocamente. Non bisogna mai perdere la speranza, serve sempre un filo per unire le nostre vite.

Ma come li vede i giovani oggi?
Il protagonista del romanzo è una persona schiacciata e chiusa, vive nell'ombra delle cose, non ha grandi emozioni. Tommy viene tramortito dai suoi pensieri e ad un certo punto gli manca la corrente. Del resto le vite dei giovani oggi sono garantite, non devono soffrire la fame e nemmeno andare in guerra, ma trovare un senso resta il terrore finale. C'è chi sceglie il mondo dei sogni e nel libro accade. In quel territorio si vince, però si perde anche di vista la realtà.

La copertina con la "Deposizione" di Michelangelo Pistoletto è molto emblematica: l'ha scelta lei?
Ho la fortuna di conoscere l'artista e quando gli ho parlato del libro mi ha messo a disposizione quell' immagine: una donna che trascina un uomo. Direi molto evocativa e pertinente con il contenuto del libro.

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