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Il design abita la casa di Palladio col genio dei fratelli Castiglioni

LA MOSTRA/2. Apre oggi la rassegna di foto e oggetti di Pier Giacomo nel 100° della nascita

In Basilica tra sedie e lampade, gli archidroni degli studenti Isai che hanno allestito l'evento
Food bijoux di Barbara Uderzo
Food bijoux di Barbara Uderzo
Food bijoux di Barbara Uderzo
Food bijoux di Barbara Uderzo

Si inaugura oggi in Basilica Palladiana il mese dedicato all'architettura contemporanea “Ri-generazione” con l'apertura - fino al 6 ottobre - della mostra antologica "1913-2013. Pier Giacomo. 100 volte Castiglioni". Alle 17.30 ci sarà una performance dell'artista vicentina Barbara Uderzo con i suoi gioielli effimeri da mangiare.  Quando Pier Giacomo Castiglioni morì nel 1968, all'età di 55 anni, molti degli oggetti da lui progettati insieme ai fratelli Livio e Achille erano ormai diventati parte del paesaggio domestico moderno, per trovar posto, negli anni successivi, nei principali musei di design di tutto il mondo (Moma di New York su tutti, che nel 1997 dedicherà una monografica ad Achille, curata da Paola Antonelli). Fino ad oggi, però, poco si conosce dell'incredibile produzione di allestimenti realizzata dallo studio Castiglioni durante quel periodo di floridissima attività (1938-1968): una lunga serie di magie ed invenzioni realizzate per conto di colossi come Rai ed Eni, che pur manifestando una varietà straordinaria di soluzioni architettoniche, tecniche e scenografiche, evidenziano l'impronta dello stesso codice genetico creativo: il cosiddetto “fare alla Castiglioni”. La mostra viene realizzata in occasione del centenario della nascita di Pier Giacomo (1913-2013) e attraverso un racconto per immagini illustrerà gran parte di questi affascinanti allestimenti. In questi progetti il grado di sperimentazione è talmente elevato che spesso diventano veri e propri banchi di prova per le successive produzioni degli oggetti di design senza tempo che li renderanno famosi (Arco, Toio, Taccia, Taraxacum, Mezzadro, tutti presenti in mostra). Il racconto del mondo di Pier Giacomo sarà suddiviso in capitoli scanditi da brevi testi didascalici e sarà intervallato da alcuni “imprevisti”, con i quali il visitatore potrà scegliere di cimentarsi. Tra questi si trovano gli archidroni, oggetti mobili animati che interagiscono con lo spazio circostante entro un perimetro definito, realizzati dagli studenti Isai del primo anno guidati da Riccardo Blumer e Blumer&Friends. Si definisce così, parallelamente all'esposizione, una sorta di gioco interattivo “reale” non “virtuale” in controtendenza rispetto ai tempi odierni ma in piena sintonia con lo spirito Castiglioni. Reale come la foto inedita della chiesa di San Gabriele a Milano, una delle architetture dei Castiglioni; la foto, realizzata dal fotografo milanese Stefano Topuntoli, per qualità estetica e dimensioni non potrà passare inosservata. La realizzazione dell'allestimento ha coinvolto attivamente gli studenti di Isai - design academy, alle prese con una esperienza didattica davvero unica: attraverso un workshop estivo in luglio, i ragazzi hanno sviluppato un percorso progettuale completo, dall'idea alla realizzazione di un allestimento che ha preso forma in questi giorni. Il loro entusiasmo e la loro partecipazione stimolano una riflessione sulla necessità di costruire nuovi percorsi formativi (come previsto all'interno del calendario di Città dell'architettura), in grado di includere esperienze fisiche di conoscenza: vivere con tutti i sensi a disposizione lo spazio architettonico, non solo studiarlo sui libri digitalizzati; costruire con mano gli oggetti, non solo disegnarli attraverso immagini virtuali, che per quanto efficaci non diranno mai della energia potenziale di ogni individuo insita nel fare delle cose. Di tale preziosa energia Pier Giacomo, e i fratelli Castiglioni, erano ineguagliabili maestri. * curatore mostra e docente Isai

Piero Puggina*

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