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L'arte diventa digitale

I disegni di Palladio in 3D. Una tecnica usata solo per l'Uomo Vitruviano di Leonardo / VIDEO

di Nicoletta Martelletto
Il Giornale di Vicenza ha assistito alla prima delle due sedute in cui i 33 fogli del celebre architetto vengono consegnati ai computer 3D
I disegni di Andrea Palladio vengono digitalizzati (MARTELLETTO)

Con una macchina fotografica speciale, una base scanner extralarge, sotto le luci a temperatura 4000 Kelvin ovvero il bianco freddo che si avvicina al bagliore solare, si entra come mai è accaduto prima nella "mente" di Andrea Palladio. I suoi disegni vengono digitalizzati in una modalità che evidenzia la terza dimensione, ma soprattutto fa emergere dettagli finora osservabili solo con potenti lenti di ingrandimento. Cambierà qualcosa negli studi sull'architetto vicentino? Probabilmente sì, osservando ad esempio le linee perfette tirate al compasso e incise sulla carta, prima di ripassare con la matita e poi col colore; oppure le gamme del rosso ferroso che indicano tempi diversi di esecuzione sulla base dell'ossidazione; o ancora il nerofumo che consuma il foglio e crea buchi, sapientemente corretti dai restauratori.

Le foto in una stanza climatizzata

È con una devozione liturgica che al Cisa vengono estratti dalla stanza climatizzata i 33 fogli originali pari a 50 disegni firmati Andrea Palladio: sono a palazzo Barbarano da Porto in custodia per conto del Comune di Vicenza che ne è proprietario. Insieme Cisa e Comune - sorveglia il tutto anche la direttrice della Bertoliana Mattea Gazzola - beneficiano di un finanziamento del Pnnr pari a 57 mila euro più 14 mila aggiunti dal centro studi, per digitalizzare il tesoro d'architettura, insieme ad altri disegni di Scamozzi e Guarini: diverranno fruibili in due postazioni touchscreen in Bertoliana a al Cisa dove tutti potranno vederli, allargare le imamgini, studiarle con infinita praticità, senza dover trattenere il respiro.

Una tenda e una fotocamera da 100 megapixel

Piano terra del Cisa. Ore 10: è stata montata la "tenda" nera che avvolge lo stativo a terra, copre il tavolo di cristallo dove poggiare i disegni centrandoli sulla fotocamera svedese Hasselblad. Scatta a 100 megapixel, erede degli apparecchi usati nel 1969 dagli astronauti sulla Luna.Francesco Marcorin, curatore del Palladio Museum, dai polpastrelli guantati apre la cartella, fa scivolare su un cartoncino il foglio con la facciata della Scuola nuova di S. Maria della Misericordia a Venezia. Si sposta tutto nell'igloo di stoffa e parte la scansione. Una foto d'insieme, poi otto per quadranti, al computer si segue la formazione dell'immagine materica in 3D.

Ci vogliono due minuti per scansionare un foglio

Due minuti ed è già finita. Il documento torna coperto, sotto le veline ed un altro paio di computer lavoreranno per almeno un'ora e mezza per produrre la migliore definizione, nel rispetto del colore, delle lievi increspature, dei segni dello stilo d'avorio che usò Palladio. C'è uno schieramento di sapienti, con Guido Beltramini direttore del Cisa, a manovrare il tutto: Simone Gavagnani dell'università di Urbino, Giovanni Bassi dell'università di Bologna, Gianluca Parodi per la Fowa-Hasselblad, e su tutti il prof. Marco Gaiani che guida le due équipe accademiche che firmano questa metodologia.

Una tecnica applicata all'Uomo Vitruviano di Leonardo

«Finora - spiega Gaiani - è stata applicata solo per lo studio del foglio più celebre di Leonardo, l'Uomo Vitruviano, più piccolo dei disegni di Palladio, e digitalizzato in ogni più recondito dettaglio». Un altro esperimento di digitalizzazione 3D è stato condotto sulla pittura, su una delle tre Annunciazioni di Beato Angelico: un esito stupefacente, si vede perfino la riga in rilievo che discrimina i capelli della Madonna. La partnership è largamente pubblica perché universitaria con l'apporto dell'azienda svedese e si apre ad applicazioni infinite in tutto il mondo. Una seconda seduta di digitalizzazione si terrà al Cisa a fine marzo per alcuni disegni incollati, alla presenza della Soprintendenza.

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