<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Emergenza clima

Elisabetta Zavoli, la fotografa che vede con "gli occhi" degli alberi

di Nicoletta Martelletto
Al nuovo Museo Zordan di Valdagno una mostra di foto che raccontano la vulnerabilità della natura da un punto di vista del tutto inedito
Elisabetta Zavoli illustra le sue fotografie scattate spesso di notte nel bosco
Elisabetta Zavoli illustra le sue fotografie scattate spesso di notte nel bosco
Elisabetta Zavoli illustra le sue fotografie scattate spesso di notte nel bosco
Elisabetta Zavoli illustra le sue fotografie scattate spesso di notte nel bosco

Elisabetta Zavoli è la donna che vede con gli occhi degli alberi. Di sera e di notte, con lunghissimi tempi di esposizione, ha realizzato una sequenza di immagini sulle Piccole Dolomiti e nei boschi che mettono in evidenza la vulnerabilità della natura e denunciano, una volta di più, l’emergenza climatica.

Elisabetta Zavoli, la fotografa che vede con gli occhi degli alberi

«Con un filtro, fatto costruire negli Stati Uniti, e messo davanti all’obiettivo, passano solo i colori “percepiti” dalla clorofilla nel processo di sintesi - spiega la fotografa romagnola, vincitrice di numerosi premi internazionali, collaboratrice di importanti testate -. Avevo avuto la percezione nel 2019 che la foresta respirasse, in Brasile, in attesa dell’alba. Io guardavo le piante, ma loro come interpretavano il mondo attorno?».

Gli esperimenti ottici: un filtro che passa i colori percepiti dalla clorofilla

Durante la pandemia, trascorsa a fare esperimenti ottici con i due figli, ha ordinato un filtro che intercetta lo spettro cromatico con cui le foglie catturano la luce. Un punto di vista inedito perché l’occhio umano ha la maggiore sensibilità col verde - «veniamo dall’universo vegetale, è il colore della vita» - mentre la luce per le piante è un corpo crespuscolare che a noi appare nella gamma dei viola-blu.

«Gli alberi usano i loro sensi, conoscono l’ambiente, sentono che sta cambiando. Il tempo è il legno solidificato, difeso da una corteccia protettiva - osserva Zavoli - Le loro suggestioni ci spingono a pensare che c’è un altro modo di stare al mondo e che bisogna integrare gli sguardi di tutti gli esseri viventi per capire dove sta andando il pianeta».

La dedica della fotografa a Dani, la guida alpina morta sulla Marmolada

Ad accompagnare Elisabetta lungo il Sentiero dei grandi alberi a Recoaro, ma anche in altri tragitti, c’era all’inizio il valdagnese Paolo Dani, guida alpina morta nella tragedia della Marmolada nel luglio 2022, cui è stato dedicato un emozionante ricordo. La mostra “Ti faccio vedere con gli occhi chiusi”, a cura di Denis Curti, è stata commissionata dall’azienda Zordan, leader nell’arredo di negozi del lusso, all’interno del Museo Zordan contestualizzato dentro il nuovo stabilimento produttivo a Piana di Valdagno, progettato dall’architetto Alessandro Basso.

La mostra al Museo Zordan a Piana di Valdagno

Il museo è stato da poco inaugurato ma è quanto di più lontano ci sia dal consueto museo d’impresa: in Italia ne esistono oltre cento, ma il curatore Marco Montemaggi ha voluto ribaltare la prospettiva, d’intesa con i fratelli Zordan che conducono l’azienda fondata dal padre nel 1965. Zero oggetti di falegnameria. Tre i percorsi interni, con un allestimento progettato da Francesca Molteni: al primo piano una Timeline, linea del tempo che intreccia la storia aziendale con lo sviluppo della Valleagno, fino al processo di sostenibilità che caratterizza la Zordan; una lavoro complesso, frutto di ricerche d’archivio ma anche di confronto con le cronache più recenti, dal quale è emerso come Valdagno non si è mai ben raccontata e come tante memorie oggi rischiano l’oblio, a partire dal mancato accesso agli archivi della Marzotto.

Un secondo spazio è stato chiamato Wunderkammer: una camera delle meraviglie con pochi oggetti esposti e una video installazione che immette nella filosofia aziendale e ne comunica i valori prima ancora dei prodotti. I filmati sono in più lingue.

Il terzo corner è dedicato a mostre temporanee, Art for Sustainability: ogni due anni si approfondirà un tema, attraverso i linguaggi dell’arte. Sul sito www.zordan1965.com i riferimenti per le visite.

Suggerimenti