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Neri Pozza editore

Blackwater, la saga di Perdido un caso letterario da 200 mila copie

Diciassette ristampe in pochi mesi dall’uscita. Sei volumi che raccontano la storia di una famiglia dell’Alabama

Un caso editoriale. Oltre duecentomila copie vendute in pochi mesi. Diciassette ristampe e ne se stanno preparando altre. In Italia non esistono classifiche per i tascabili, ma la saga “Blackwater”, edita da Neri Pozza (del gruppo Athesis) è ai primi posti da mesi. Che cosa si nasconde dietro a tanto successo? Primo. Leggendo i sei libri di Michael McDowell (usciti dal 17 gennaio al 28 marzo) si ha l’impressione che la sua sia una prosa sopravvissuta a un cataclisma, paragonata anche alla storia personale dello scrittore: liberale, democratico. Sempre in prima linea per i diritti civili delle minoranze marginalizzate, in particolare quella omosessuale, prima di morire nel 1999 per complicazioni causate dall’Aids a fianco del suo compagno: il drammaturgo e docente universitario Laurence Senelick.

McDowell co-sceneggiatore di Beeteljuice e Nightmare Before Christmas

Infatti, oltre ad avere raccontato la storia della famiglia Caskey negli anni Ottanta, quando uscì in America, è stato co-sceneggiatore di film cult come “Beetlejuice” e “Nighmare Before Christmas” nonché autore televisivo. Insomma, persona poliedrica, molto amico dello scrittore Stephen King e del regista e produttore Tim Burton. In pratica una persona che sapeva molto bene che cosa chiedeva il pubblico di allora. Dotato di fine umorismo tanto quanto soggiogato dal noir e dall'horror, Mc Dowell ama leggere Eudora Weelty e Howard Phillips Lovecraft e al cinema segue i film di Erich von Stroheim: «Scrivo come con un teleobiettivo. Il risultato all'inizio sembra molto piatto, poi l'immagine cambia improvvisamente prospettiva e ti consente di vedere cosa sta realmente succedendo. Stranamente, è così che concepisco anche i dialoghi e il discorso». Nel '79 esce l'horror “The Amulet”, il successo gli consente di avere altri due contratti e produrrà trenta romanzi in 10 anni, tra cui il suo preferito “The Elementals” (1981) e “Blackwater” dal 1983.

Le sei puntate uscite a due settimane l'una dall'altra

Secondo. La storia che prende forma nelle sei puntate della saga - uscite a distanza di due settimane una dall’altra- rispettando i voleri dello scrittore come fosse una sorta di feuilleton, da somministrare un po’ alla volta. Una ricetta imbattibile per creare suspense e attesa all’interno di una scrittura che plasma personaggi potenti, descrizioni perfette, luoghi ameni nel profondo Sud dell’America, precisamente nello stato dell’Alabama. Con una trama che s’infittisce puntando le vicende in particolare sulle figure femminili: Mary Love, Elinoir, Quennie, Grace, Miriam che non sono assolutamente protagoniste ancillari, servili, ma spiccano per importanza, immaginazione, talvolta perfidia e calcolo all’interno di una famiglia matriarcale. Certo, non mancano gli uomini, però al cospetto delle donne e nella piega dei racconti, si perdono. Non incidono quanto loro. Terzo.

La prosa avvincente

La scrittura: «All’alba della domenica di Pasqua del 1919 il cielo sopra Perdido, in Alabama, è terso, di un pallido rosa traslucido che non si riflette sulle acque nere che la settimana precedente hanno allagato del tutto la città. I milleduecento abitanti si sono tutti rifugiati in collina. La città marcisce sotto un vasto strato di acqua scura, putrida e stagnante che cominciava a ritirarsi. Oscar Caskey e il suo servitore Bray remano lentamente su una piccola imbarcazione attraverso le strade della cittadina. Mentre passano davanti a quello che quattro giorni prima era l’Osceola Hotel, intravedono una donna sconosciuta in piedi davanti alla finestra aperta di una delle camere da letto del secondo piano. È alta, magra, pallida e molto bella: il suo nome è Elinor Dammert. Sostiene di aver dormito durante l'evacuazione dell'albergo. Ma il segno lasciato dall’acqua alta al picco della piena nella camera supera di quasi mezzo metro la testiera del letto rifatto con cura dalla giovane donna. Nessun essere umano sarebbe potuto sopravvivere in quella stanza».

La storia di una cittadina dove tutti si aiutano

Inizia così la storia in una cittadina dove tutti si aiutano e in cui è possibile fare fortuna, soprattutto se si è bianchi, ricchi e se si sa quali domande porre. Perché come ogni piccolo paese, anche Perdido ha i suoi segreti. Custoditi dalla potente famiglia Caskey e dalla sua matriarca Mary Love, la prima a capire che dietro l’apparente grazia e la bellezza di Elinor si nasconde qualcos’altro. Una creatura che aleggia negli incubi e nelle storie spettrali che gli abitanti di Perdido sussurrano da intere generazioni. Una creatura terrificante che per cinquant’anni terrà in scacco la cittadina e i destini delle persone che la abitano. Cinquant’anni di morti (più o meno naturali), matrimoni, nascite, malattie, lotte per il potere: tutto avviene in questa cittadina del profondo Sud abitata da 1200 anime e circondata da due fiumi: Blackwater e Perdido – e il cui motore commerciale è dato da una segheria. Ed è in questo crescendo che i volumi “La Piena”, “La diga”, “La casa”, “La guerra”, “La sfortuna” e “La pioggia” tengono incollati i lettori in una sorta di motore fantastico ricco di colpi di scena che si susseguono dal primo all’ultimo libro. Senza respiro. Tregua. In un’accelerazione in grado di far convogliare in una saga familiare, un romanzo gotico, un’opera di fantasy, ma anche un romanzo sociale che si sofferma sull’America razzista- di cui si sente l’odore anche oggi- e sono trascorsi quarant’anni dalla prima pubblicazione del romanzo di Michael McDowell.

Chiara Roverotto

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