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La performance nel weekend

Arcugnano: la Street art di Hua Tunan. Bombolette e graffiti alla Pollock

L’artista cinese stasera e domani farà vedere in diretta il suo lavoro. Lascerà un murale alla scuola Foscolo
La creazione: ieri sera nella piazza davanti al Comune di Arcugnano l’artista cinese ha espresso la sua creatività FOTO DALLA POZZA
La creazione: ieri sera nella piazza davanti al Comune di Arcugnano l’artista cinese ha espresso la sua creatività FOTO DALLA POZZA
La creazione: ieri sera nella piazza davanti al Comune di Arcugnano l’artista cinese ha espresso la sua creatività FOTO DALLA POZZA
La creazione: ieri sera nella piazza davanti al Comune di Arcugnano l’artista cinese ha espresso la sua creatività FOTO DALLA POZZA

Chen Yingije, in arte Hua Tunan, non è solo un artista. Le sue opere sono da leggere, da interpretare e, soprattutto, da vedere. Durante la creazione e non solo. I suoi tratti sono densi di rinvii alla cultura cinese antica e tradizionale. Ogni lavoro rappresenta un capitolo diverso di un originale romanzo visivo che ruota attorno ad alcune tematiche ricorrenti: gli animali, le montagne. Con le sue ricognizioni artistiche Hua Tunan vuole guardare e, in un certo senso, abitare la vita degli altri, cercando con tratti veloci di entrare in relazione diretta con loro.

L'incontro ad Arcugnano

Lo abbiamo incontrato ad Arcugnano, sulle sponde del lago di Fimon con il sindaco del comune vicentino, Paolo Pellizzari, che per la prima volta l’ha portato in Italia. «Ci avevo provato nel 2020 - confida- ma sappiamo bene che cosa e accaduto con la pandemia, comunque siamo rimasti in contatto ed ora, finalmente, è arrivato». C’è da dire che Arcugnano è famoso per i murales che alcuni street artist di fama hanno lasciato e che si possono vedere negli edifici comunali e nella scuola. E Hua Tunan non rappresenta che un nuovo tassello. L’artista, infatti, ha iniziato a dipingere su alcuni pannelli ieri sera, lo rifarà stasera, dalle 20 in poi, e domenica dalle 18. Infine, sarà la volta di una parete all’interno della scuola “Ugo Foscolo”.

 

 

Il suo è uno stile colorato, quasi un lampo che acceca

Una sequenza di eterogenee e dissonanti tessere che vanno a formare un lavoro che ha dell’incredibile, quasi vicino per intensità al dripping di Jackson Pollock. Usa bombolette spray, non disdegna l’uso delle mani per applicare la vernice sulle superfici urbane. È capace di mettere insieme, come si diceva all’inizio, la pittura tradizionale cinese e lo spirito audace e dissacrante della Street art. 

La sua arte

«L’arte - racconta- rappresenta una parte fondamentale della mia esistenza, quasi una sorta di cibo. Di cui non posso fare a meno». Nato nel 1991 nella provincia del Guangdong ha iniziato molto presto ad interessarsi alla pittura grazie all’aiuto del padre. «Devo molto a lui - ha spiegato- soprattutto perché mi ha indirizzato all’uso tradizionale dell’inchiostro cinese, culturalmente un passaggio obbligato, che mi ha permesso di capire e di conoscere meglio la nostra realtà artistica».

Se gli inizi sono stati tradizionali, Chen Yingije si è trasferito a Singapore al Raffles College per studiare graphic design ed è stato lì che ha sviluppato la passione per murales, graffiti e molto altro. Ha iniziato in uno studio d’arte dove la sperimentazione regnava sovrana cercando in qualche modo di unire le varie vene artistiche di cui aveva sentito parlare.

«Credo - prosegue l’artista- che la Street art sia meravigliosa perché tutti la possono vedere, è all’aperto. Certo, servono tecniche conservative particolari, ma resta a disposizione, al contrario di quanto accade nei musei dove le opere sono visibili ad una stretta cerchia di persone, mentre la pittura è un universo al quale tutti noi dobbiamo attingere. La relazione con le persone è fondamentale e i colori possono diventare il tramite affinché avvenga».

Come Bruce Lee

Amante delle arti marziali, altra tecnica millenaria nel suo Paese, a volte nei gesti e negli impeti creativi ricorda Bruce Lee. Ma alla base della sua opera, guardando anche ai lavori fatti in passato: le montagne piuttosto degli animali, attribuisce al contenuto un rilievo inatteso, quasi in sintonia con l’arte analitica, sembra voglia recuperare nella sostanza la dimensione affabulativa del creare.

Il suo è il primo viaggio in Italia

Lavori e video si possono trovare su internet e la loro forza ha dell’incredibile. A maggio presenterà una personale al museo di arte contemporanea di Shanghai. Yingije è stato selezionato come uno dei “25 artisti contemporanei cinesi da conoscere” dalla rivista americana d'avanguardia Complex. Nel 2023 è stato scelto da Forbes come una delle 100 élite più influenti in Cina, le sue opere sono collezionate da istituzioni artistiche: Cartier China, l'Honolulu Museum of Art negli Stati Uniti, il WWF, oltre che da molte collezioni private.

 

Chiara Roverotto

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