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Castiglioni, idee industriali

IL CONVEGNO. Oggi alle 16 visita alla mostra in Basilica seguita da un convegno sulla figura del designer Pier Giacomo

Col fratello Achille battezzò il transito dall'artigianato del fare alla produzione seriale, senza perdere la creatività inimitabile
Pier Giacomo (a destra) e Achille Castiglione a Milano con le posate del concorso Reed & Barton
Pier Giacomo (a destra) e Achille Castiglione a Milano con le posate del concorso Reed & Barton
Pier Giacomo (a destra) e Achille Castiglione a Milano con le posate del concorso Reed & Barton
Pier Giacomo (a destra) e Achille Castiglione a Milano con le posate del concorso Reed & Barton

Oggi in Basilica Palladiana il ciclo di manifestazioni intitolato “La città del''architettura” prevede un pomeriggio interamente dedicato a Pier Giacomo Castiglioni, il designer e docente, protagonista della mostra allestita dagli studenti e docenti di Isai design academy nel salone al primo piano dell'edificio palladiano. In città e a Schio, infatti, da oltre 20 anni opera un Istituto superiore d'architettura d'interni che porta il suo nome. Alle 16 è prevista una visita ufficiale all'esposizione, mentre alle 17 si svolgerà il convegno “1913-2013. Cento parole per Pier Giacomo”, nella vicina loggia sud, affacciata su piazzetta Palladio, aperto a tutti. Si tratta di un momento importante, nato dall' occasione del centenario della nascita, e pensato per riportare nell' attualità la figura di Pier Giacomo (Milano 22 aprile 1913 - Milano 1968), figlio di scultore, designer e docente, e che si presenta come occasione di autentica riflessione, sguardo su un intero mondo di passione intellettuale e maestria professionale, con al centro la vicenda dei fratelli Castiglioni. Un arco di tempo poco più che ventennale, dalla fine della guerra al 1968, anno della prematura scomparsa di Pier Giacomo, ha visto lo svolgersi di una straordinaria, e per alcuni versi, irripetibile, fioritura di progetti, scoperte, produzione di veri e propri capolavori, nati dall'incontro e dal sodalizio di architetti, artisti, creativi della grafica e della comunicazione, e imprenditori illuminati. Un intero universo dove l'idea di progetto, sensibile alle esigenze dell'uso quotidiano e ai processi costruttivi, si è nutrita di uno sguardo attento e pieno di curiosità verso l'arte, la grafica, e una tecnologia che in quegli anni stava entrando nella quotidianità di tutti. È tuttavia la scoperta del design definito “anonimo”, quello che nasce da lavoro di artigiani e creativi rimasti senza volto, che ci colpisce nel lavoro di Pier Giacomo e Achille: il riconoscere “la bellezza del cuscinetto a sfere”, citando le parole di Dino Gavina, ci porta a riflettere sull'essenza stessa del progetto, nato e nutrito da un intreccio complesso e mai banale di saperi, esperienze e sensibilità. Cercare di orientarsi, costruire una mappa di questa “rete”, è un cimento, una prova sempre nuova per architetti e designer e che, per una scuola come l'Isai, “è” il terreno principale di studio e di impegno, vivificato e condiviso da eventi come quello che vivremo domani. Il convegno, introdotto da Luisa Bocchietto, presidente Adi, l'Associazione per il disegno industriale si avvarrà della partecipazione di alcuni dei più importanti studiosi e critici del design e della figura del grande architetto milanese: Elena Brigi, Fiorella Bulegato, Vanni Pasca, Tobia Scarpa, Francesco Dal Co, con Giorgina e Piero Castiglioni, architetti e figli rispettivamente dei fratelli Pier Giacomo e Livio. Molti saranno i temi che verranno toccati nel corso dell' incontro: dal rapporto con l'imprenditore del mobile Dino Gavina alla nascita dell'azienda Flos, ai progetti espositivi per la Montecatini, alla straordinaria dimensione umana e professionale espressa dalle figure di Livio, Pier Giacomo e Achille, alle scelte innovative attente al riuso e oggi attualissime, e che ben si inseriscono nel leit motiv della "Ri_Generazione", che lega tutte le manifestazioni di questo mese in Basilica. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Giuliari

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