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La mostra

Cappuccetto rosso, in mostra bambole, gadget e libri di due collezioniste scledensi

Due amiche, un'unica passione: Ivana Ongaro e Paola Gandini protagoniste con la loro collezione su Cappuccetto Rosso
Le due collezioniste, Ivana Ongaro e Paola Gandini, con un'edizione in lingua tedesca della fiaba del 1870  (Foto Ciscato/Stella)
Le due collezioniste, Ivana Ongaro e Paola Gandini, con un'edizione in lingua tedesca della fiaba del 1870 (Foto Ciscato/Stella)
Le due collezioniste, Ivana Ongaro e Paola Gandini, con un'edizione in lingua tedesca della fiaba del 1870  (Foto Ciscato/Stella)
Le due collezioniste, Ivana Ongaro e Paola Gandini, con un'edizione in lingua tedesca della fiaba del 1870 (Foto Ciscato/Stella)

Il destino le ha fatte incontrare nel 1984 quando sono diventate vicine di casa a Schio e hanno scoperto di condividere la stessa passione, l'amore per una delle fiabe più amate e classiche della letteratura, Cappuccetto Rosso. Da allora tra Paola Gandini e Ivana Ongaro è nata un'amicizia, e quasi senza accorgersene, tra un acquisto ad un mercatino e uno on-line, si sono ritrovate a casa migliaia di pezzi che riguardavano Cappuccetto Rosso. Porcellane, bambole, burattini, giochi, spartiti, stampe e tanti libri che fino a domani, 28 aprile, si possono ammirare alla mostra gratuita "Cappuccetto Rosso. Storie di lupi e bambine", allestita a Schio a Palazzo Toaldi Capra.

Due collezioniste di Schio con migliaia di pezzi su Cappuccetto Rosso

«Nel 2004 - raccontano le due collezioniste che si occupano di educazione all'infanzia - siamo andate ad una mostra in provincia di Forlì su Cappuccetto Rosso e ci siamo rese conto del patrimonio che possedevamo. La rassegna di Schio ci ha dato tantissima soddisfazione e un grande riscontro di pubblico, ora il nostro sogno è di poterne allestire una permanente».

 

 

La mostra a Palazzo Toaldi Capra

Nell'esposizione si può vedere una piccola parte della loro collezione privata che ad oggi annovera migliaia di pezzi, tra libri, oggetti di merchandising, giocattoli e oggetti curiosi. Alla mostra non potevano mancare la versione dei Fratelli Grimm che salvarono la nonna e Cappuccetto Rosso con l'arrivo del cacciatore e le illustrazioni di Gustave Doré, ma anche i libri di artisti senza tempo come Bruno Munari, che propose "Cappuccetto rosso, verde, giallo, blu e bianco" e di cui le collezioniste hanno una prima edizione del 1981, o Gianni Rodari con "A sbagliare le storie". Autori questi, che hanno dato il via ad una serie di rivisitazioni della fiaba che continua ancora oggi con nuove pubblicazioni in cui si gioca con cambi di prospettiva e con le più strampalate trasformazioni di Cappuccetto Rosso.

I pezzi più prestigiosi della mostra a Schio

Tra i pezzi più prestigiosi della collezione, un'edizione tedesca di Cappuccetto Rosso del 1870 e una in italiano del 1913, oltre che altri libri degli anni '30, '50 e '60, illustrazioni e stampe inglesi di fine '800, pubblicità, bambole e giochi a incastro di inizio secolo. «Ad affascinarci - raccontano - è la storia avventurosa di questa bambina vestita di rosso che percorre quello che non è altro che il sentiero della vita. In noi non ha mai preso il sopravvento il lato pauroso della fiaba e ciò accade anche nei bambini di oggi perché sono affascinati dalla paura quando si sentono al sicuro».

La mostra è aperta dalle 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30.

Anna Lirusso

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