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«Bolkan la più bella. La negata? La Koscina. E Vitti la più ribelle»

RICORDI. Il più noto press agent italiano ha ripercorso storie e aneddoti in un libro molto atteso
Enrico Lucherini a 80 anni annuncia il ritiro. E ripensa alle «sue» attrici
Enrico Lucherini
Enrico Lucherini
Enrico Lucherini
Enrico Lucherini

Enrico Lucherini è una forza della natura oltre che del cinema. Con orgoglio ha rivelato in un'intervista all'Ansa quello che Giuseppe Tornatore gli ha detto in vista degli 80 anni il prossimo 8 agosto riferendosi alla memoria impressionante del più noto press agent italiano: «Enrico, l'Alzheimer a te quando ti vede scappa». Istrionico, esibizionista, geniale, spiritoso, velenosissimo Enrico Lucherini è il più amato e il più temuto degli uffici stampa dello spettacolo, personaggio lui stesso. Tutti gli attori vogliono essere seguiti da lui e la notizia che a 80 anni è venuto il tempo della pensione li ha gettati nella disperazione. Nella sua abitazione romana ai Parioli al primo piano, con terrazzetta fiorita, sono passati praticamente tutti, memorabili le sue feste, con gli ospiti seduti sul lettone matrimoniale che giganteggia in salotto mentre intorno i mobili sono pieni di foto e di memorabilia. Nessuno del giro crede realmente nel ritiro, o forse lo spera. I suoi ricordi sono moltissimi, vividi, risalgono agli anni '50, lui li racconta come fosse ieri, particolari nei dettagli, coloriti come solo lui sa fare. Li ha messi in un libro che uscirà per Palombi editore e in mostra in un'esposizione di foto e installazioni curata da Nunzio Bertolami che si aprirà all'Ara Pacis a Roma il 13 ottobre: il titolo è lo stesso, Purchè se ne parli, a sottolineare come in oltre 50 anni Lucherini ne abbia inventate di tutti i colori, al punto di finire nei dizionari con il termine «lucherinata» per indicare l'iperbole, la provocazione, il fatto «costruito» ad uso di fotografi e stampa. Cinema e teatro sono stati il suo pane quotidiano, la tv (anche davanti alle telecamere, da rivedere il C'era questo c'era quello su Telemontecarlo, anno 1990, il primo programma tv solo di cronaca rosa, fatto con Matteo Spinola, la metà discreta del duo, ci debuttò come valletta Maria Grazia Cucinotta) una necessità contemporanea. «A 16 anni», racconta, «ritagliavo e coloravo i flani sui quotidiani, evidenziavo le frasi delle recensioni di Ladri di Biciclette, Germania anno zero. Da grande mi dovetti iscrivere a Medicina, soffrivo per accontentare mio padre ma amavo il cinema e dopo due anni mi iscrissi all'Accademia di arte drammatica. Era il '51-'52: Albertazzi mi prese per Lorenzaccio, faccio una parte in un film con Totò e appaio in uno show tv di Falqui con Wanda Osiris. Ero talmente cane che Falqui disse “meglio se balli il charleston". A casa mio padre mi cacciò, non avevo un soldo, ma lo stesso cominciai l'avventura. Ero nella Compagnia dei giovani con Rossella Falk, Patroni Griffi, De Lullo, partimmo per il Sud America in tournee e siccome ogni attore aveva anche anche altri incarichi a me toccò quello di organizzare la conferenza stampa. Cominciai così». Il padre di Lucherini, mentre il fratello Mario diventava ottimo medico, nel frattempo si convinse che il figlio debosciato aveva talento e gli regalò l'ufficio, quello che ha ancora ai Parioli con il socio ed «erede» Gianluca Pignatelli. Storicamente la prima lucherinata fu nel 1959 per la Notte Brava di Bolognini: a fine riprese li fece buttare tutti in piscina, Anna Maria Ferrero, Elsa Martinelli, Rosanna Schiaffino, Antonella Lualdi. I fotografi scattarono «l'incidente» e il film finì sui giornali. L'attrice più negata che ha dovuto seguire? «Sylva Koscina, una gallina ma molto molto simpatica». Lucherini è perfido, si sa, però ha saputo andare d'accordo con tutti. «Tranne che una: Monica Vitti. Insopportabile, ribelle, una grande rompiscatole. A lei si deve il primo photoshop a penna: le mandai le foto della Ragazza con la pistola, le rimandò indietro corrette, alza qua, allarga là». Insieme con Sophia Loren «inventarono» che la foto-simbolo della Ciociara doveva essere lei che tirava il sasso ai soldati nord-africani che le avevano violentato la figlia. Era il '60: da quel giorno Lucherini e Loren non si sono mai lasciati, amici, confidenti, vicini. A Laurent Terzieff fece dire che era malato terminale di cancro per interessare Oriana Fallaci che lo andava ad intervistare e «inventò» una storia tra Florinda Bolkan («la più bella di tutte») e Richard Burton.

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