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Arriva McCoy Tyner. Nel suo pianoforte 50 anni di musica afro

VICENZA JAZZ /3. Il programma di stasera: musica anche nei locali


All’Astra Kjærgaard e il sax di Jerome Sabbagh
In questa bella immagine McCoy Tyner: sarà tra i protagonisti del festival internazionale vicentino quest’anno dedicato al jazz transalpino
In questa bella immagine McCoy Tyner: sarà tra i protagonisti del festival internazionale vicentino quest’anno dedicato al jazz transalpino
In questa bella immagine McCoy Tyner: sarà tra i protagonisti del festival internazionale vicentino quest’anno dedicato al jazz transalpino
In questa bella immagine McCoy Tyner: sarà tra i protagonisti del festival internazionale vicentino quest’anno dedicato al jazz transalpino

VICENZA
Il pianista McCoy Tyner, dalle 21 al Comunale con il suo quartetto, fornirà una testimonianza della perenne attualità di un discorso musicale - il suo - iniziato 50 anni orsono e tuttora capace di ispirare i musicisti delle nuove generazioni. Non è una caso che i biglietti siano andati a ruba, tanto che pochi sono quelli ancora disponibili. Lo stile e le innovazioni tecniche del pianista di Philadelphia, sviluppate soprattutto nel perido esaltante della sua partecipazione al quartetto di John Coltrane, è stato - insieme solo a quello di Bill Evans - il modello più influente per i pianisti dell'era post-bop e modale. Parallelamente all'impegno con Coltrane, Tyner iniziò ad incidere in trio, rimasto sino a oggi il mezzo preferito per dare suono al suo vasto catalogo di composizioni, nonché il punto di partenza per lo sviluppo delle altre formazioni del pianista, dal quartetto alla big band. Assieme a Tyner ci saranno Gary Bartz (sax), Gerald Cannon (contrabbasso), Eric Kamau Gravatt (batteria).
Passando al cartellone del Panic Jazz Cafè Trivellato al Teatro Astra, sarà di scena il nuovo trio del pianista Søren Kjærgaard, con Ben Street al contrabbasso e il veterano Andrew Cyrille alla batteria; si tratta della formazione che avrà il compito di aprire, dalle 21.30, tutte le serate del Panic fino a venerdì. Kjærgaard è una delle figure più interessanti e cosmopolite della ricca scena musicale danese. Messosi in luce per la prima volta nel 2000, quando appena ventiduenne vince la "Nordic Jazz Competition, Young Comets" con il suo trio Fuchsia, ha poi cominciato a collaborare con artisti di livello internazionale - com'è stato il caso dei Blake Tartare di Michael Blake - ma ha ovviamente intrapreso anche una carriera da bandleader, avendo come riferimenti certamente il free jazz ma anche certo minimalismo, sempre però tenendo sotto controllo l'aspetto lirico e narrativo del fare musica.
Nel suo nuovo trio, poi, spicca la presenza di un batterista storico del free com'è Andrew Cyrille, che pure ha cominciato con il be bop: nato nel 1939, è stato allievo di Philly Joe Jones e ha iniziato la sua carriera collaborando con Coleman Hawkins, Kenny Dorham, Freddie Hubbard; fondamentale per il suo nuovo corso la lunga permanenza, dal 1964 al 1975, nel gruppo di Cecil Taylor.
La seconda proposta musicale all'Astra è data dal quartetto di Jerome Sabbagh, sassofonista francese (ma residente a New York dal 1995). Apprezzato per un suono caldo e rilassato degno di tenoristi d'altri tempi, Sabbagh trova nello spigoloso chitarrista Ben Monder, tutto proteso a spostare in avanti i limiti armonici del proprio strumento, un compagno ideale ed allo stesso tempo complementare per i propri percorsi sonori.
E anche se è lunedì, i locali non mancano di arricchire il cartellone del festival: tre gli appuntamenti. Si comincia alle 19 al Bar Astra con un Omaggio di "Kicca" Andriollo a Serge Gainsbourg; alle 21.30 il quartetto di Gianluca Carollo suona al Sartea; stessa ora per l'esibizione de La Brigata Del Cantautore (della cantante Sabrina Turri) al Julien.

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