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Il lutto

Addio a Giulia
Maria Crespi,
fondatrice Fai

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Giulia Maria Crespi
Giulia Maria Crespi
E' morta Giulia Maria Crespi, dal Corriere della Sera al FAI

È morta all’età di 97 anni Giulia Maria Crespi, imprenditrice e fondatrice del Fai - Fondo Ambiente Italiano. Nata a Merate nel 1923, si occupò del Corriere della Sera negli anni ’60, uscendo dal cda nel 1974. Poi l’impegno con Italia Nostra e nell’ambientalismo. Nel 1975 fondò il Fondo per l’ambiente italiano, del quale era presidente onoraria. 

 

«È con profondo dolore che il Fai - Fondo Ambiente Italiano - si legge in una nota - comunica la scomparsa di Giulia Maria Crespi, sua fondatrice e presidente onoraria, evento che segna un momento cruciale nella storia della Fondazione e vena di infinita tristezza l’animo del Consiglio di amministrazione, del Comitato dei garanti, della struttura operativa e delle Delegazioni del Fai che a lei con unanime riconoscenza dedicano il più commosso tributo. La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il Bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire».

 

I funerali - annuncia il Fai - si svolgeranno in forma strettamente privata.

 

«Con tristezza apprendo della scomparsa di Giulia Maria Crespi, una grande donna italiana che ha dedicato la propria vita all’impegno civile e al volontariato fondando nel 1975 il Fondo ambiente italiano. Grazie alla sua intuizione, anno dopo anno, migliaia di italiani si sono impegnati con energia e competenza a difesa del paesaggio e del patrimonio storico-artistico». Così il ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini. «In questa triste giornata, nello stringermi ai familiari e ai tanti amici del Fai - aggiunge Franceschini in una nota - voglio esprimerle un sincero e commosso ringraziamento per aver portato anche nel nostro Paese un modello di partecipazione che ha mostrato negli anni come pubblico e privato, insieme, possono collaborare ed essere alleati, nello spirito costituzionale, per la valorizzazione e tutela del patrimonio culturale».

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