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AREA MARGRAF

L'area è rinata in 3 anni e dà lavoro a 550 persone

«Quando entro qui ancora mi emoziono - dice Silvio Xompero -. Questa è una galleria d'arte moderna Ci sono lastre con disegni che sembrano quadri»

L'Area Margraf di Gambellara adesso è un polo di 165 mila metri quadrati, di cui 80 mila coperti, all'insegna dell'alta tecnologia e del miglior made in Italy applicato alla lavorazione del marmo. Ma solo qualche anno fa era un'area industriale dismessa e abbandonata. È rinata in tre anni di lavori, partiti nel 2017 e terminati l'anno scorso, in piena pandemia. Una trasformazione totale. Soltanto per fare il prato sono stati necessari millecinquecento camion di terra. A dominare il tutto c'è un imponente arco monumentale in marmo di 14 metri di altezza, ma non sfigura nemmeno l'enorme facciata di 600 metri quadrati in marmo Fior di Pesco Carnico sulla parete del nuovo polo di ristorazione. All'ingresso c'è anche una guardiania presidiata H24 per 365 giorni l'anno, Natale e Pasqua compresi, come si usava mezzo secolo fa nelle grandi fabbriche.Qui nel 2014 le Confindustrie di Vicenza e Verona avevano già chiamato a raccolta i propri associati (circa 3 mila) per la loro assemblea congiunta di quell'anno, riuscendo a portare come ospite principale un giovane presidente del consiglio di belle speranze di nome Matteo Renzi, di cui ancora molti ricordano la veemenza dell'intervento, rigorosamente in camicia bianca e maniche arrotolate.Silvio Xompero, patròn della Margraf, ha voluto puntare su quest'area per realizzare un progetto che, con un investimento da 30 milioni di euro, è diventato il fiore all'occhiello dell'azienda. L'Area Margraf, appunto. Un cuore industriale dove lavorano 550 persone, e dove c'è un immenso show room con tutti i tipi di marmi lavorati. Uno spazio che da solo prende quasi 18 mila metri quadrati. Tutto online, tra l'altro, così che chiunque in qualsiasi parte del mondo può cercare sul pc quello che cerca, scegliere, ordinare e ricevere. Ma non ci sono solo spazi industriali, nell'area. «Abbiamo creato una mensa per tutti, anche per esterni, un ristorante e un bar - spiega Xompero -. Il prossimo passo sarà una palestra, per i dipendenti. E stiamo realizzando altre strutture, faremo anche dei campi da paddle aperti a tutti, ma di alto livello, per poter ospitare fino anche i campionati mondiali».Nell'insieme, una soddisfazione grande, per Xompero, che insieme ai due fratelli in questi anni ha messo il turbo a un'azienda storica della valle del Chiampo, dove è nata nel 1906. E che questo imprenditore sia innamorato della sua creatura lo si vede a occhio nudo, e lo si capisce sentendolo parlare: «Io amo il marmo, quando entro qui a Gambellara ancora adesso mi emoziono. Questa non è una mostra di marmo, è una galleria d'arte moderna. Ci sono lastre con dei disegni che sembrano quadri». Comprensibile che accogliere da "padrone di casa" mille colleghi venuti ad assistere all'assemblea degli Industriali e di conseguenza a visitare la sua "galleria d'arte", sia stato per lui un gran bel momento: «Sono nato dal niente, io e i miei fratelli non siamo figli di industriali: portare così tanti imprenditori a vedere cosa abbiamo fatto in pochi anni, anche in mezzo alla crisi, per me è anche un motivo di orgoglio. Va ringraziato anche il Comune di Gambellara, che ci ha dato una mano sveltendo i passaggi burocratici e riducendo i tempi per realizzare il progetto. Per preparare gli spazi necessari all'assemblea abbiamo lavorato quindici giorni, ma l'ho fatto volentieri, anche per far vedere come abbiamo trasformato questo luogo». Una rinascita, non c'è che dire.. © RIPRODUZIONE RISERVATA