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Conco
Catturati
mille visoni

CONCO. Dopo il blitz che ha liberato gli animali sono giunti a Gomarolo allevatori da tutta Italia. Resta anonimo l’autore del gesto che ha messo in fuga duemila capi
Un esemplare di visone. Ieri l’incursione nell’allevamento di Pozza
Un esemplare di visone. Ieri l’incursione nell’allevamento di Pozza
Un esemplare di visone. Ieri l’incursione nell’allevamento di Pozza
Un esemplare di visone. Ieri l’incursione nell’allevamento di Pozza

Conco. Sono stati già catturati oltre mille dei visoni liberati, l'altro ieri da ignoti, da un allevamento di Gomarolo, frazione di Conco. Grazie a numerosi allevatori arrivati da tutta Italia all'allevamento Savi di Luciano Pozza, molti visoni sono stati catturati nelle vicinanze prima che potessero allontanarsi per i campi e i boschi che circondano l'azienda. Un'operazione di cattura, proseguita fino a tarda notte, importante non solo per contenere il danno economico ma soprattutto per arginare il danno all'ecosistema che questi animali avrebbero potuto causare, in primis ai pollai della zona ma anche all'avifauna locale.
«Molti degli animali liberati erano dei cuccioli, quindi meno propensi ad allontanarsi - spiega Isidoro Furlan, comandante del coordinamento distrettuale del Corpo forestale dello Stato di Asiago, che ha inviato sul posto due pattuglie per dare una mano nella cattura degli animali e nelle indagini affidati ai carabinieri di Lusiana -. Certo che se nonostante i sistemi di allarme sono riusciti ad entrare, questi persone sapevano come muoversi».
L'altro ieri ignoti si sono introdotti nell'allevamento Savi, verso le 14.30, e hanno liberato circa 2.000 visoni. Solo il sistema di allarme ha evitato che si ripetesse quanto avvenuto due anni fa, quando i visoni che correvano liberi per i boschi di Conco erano oltre 9 mila. Dopo aver avvertiti i carabinieri, Pozza ha fatto scattare quella rete di solidarietà tra allevatori di visoni che ha visto in giro di qualche ora arrivare da mezza Italia una ventina di colleghi. A questi si sono aggiunti altrettanti abitanti di Gomarolo.
Per quanto riguarda le indagini pare non ci siano rivendicazioni e tanto meno indicazioni che la liberazione possa essere ricondotta ad una ritorsione contro l'allevatore più che ad un gesto di qualche gruppo animalista estremista. G.R.

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