Dino e Simone salutano Istanbul. Ma la sosta nella metropoli turca ha fatto il miracolo: dopo il caldo e le traversie attraverso i Balcani e la Bulgaria, le meraviglie della ex Costantinopoli hanno ridato fiato alla coppia di Schio. Anche perché a Plovdiv, in Bulgaria, Dino si è fatto spedire un nuovo cambio per la bicicletta e, manuale alla mano, l'ha montato pezzo per pezzo. E ora si pedala molto meglio. A parte la difficoltà di viaggiare sulle strade assieme ai camion che li sfiorano. Tanto che poco prima di Istanbul decidono di uscire dalla strada principale e di tentare la fortuna quasi a caso.
Lasciamo parlare il loro diario di viaggio: «Energia! Quest'ultima si è impossessata di Simone che comincia a rodare con l'inglese e quello che ci mancava compare come d'incanto. L'incontro con quello che è il mio mondo gli ha fatto forse intendere che, anche se fin qui è stata davvero dura, ne è valso la pena. Girovaghiamo per Istanbul con amici vari e le notti le viviamo fino all'alba. Questa attrazione fatale per quest'ostello ci fa quasi dimenticare lo scopo del nostro viaggio ma il mattino della partenza il dolore al sedere che compare fin dal primo chilometro c'e lo ricorda immediatamente. Ora rotta verso la Cappadocia, ora rotta verso dove non so».
E' il 17 luglio: «Dalla follia di Istanbul scivoliamo tra colline e campi di grano. Ogni turco che incontriamo ci saluta e spesso la generosità e l'ospitalità ci lasciano a bocca aperta. E' tutta energia che ci aiuta a combattere il terribile caldo che scioglie l'asfalto e c'incolla alla strada...la fatica è tanta ma tutt'attorno è irresistibile».