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Bye bye Dal Molin: la nuova base
intitolata a un partigiano

LA NUOVA CASERMA USA. La scelta sta già provocando polemiche.
Prenderà il nome del bellunese Renato Del Din Decisione dell'ex ministro della Difesa La Russa. Sono contrari l'Associazione aeronautica e l'Anpi
Si chiamerà caserma Del Din la nuova casa della 173a brigata americana. COLORFOTO
Si chiamerà caserma Del Din la nuova casa della 173a brigata americana. COLORFOTO
Si chiamerà caserma Del Din la nuova casa della 173a brigata americana. COLORFOTO
Si chiamerà caserma Del Din la nuova casa della 173a brigata americana. COLORFOTO

Vicenza. Addio al Dal Molin: la nuova caserma Usa sarà intitolata al partigiano bellunese Renato Del Din. Dopo 76 anni l'eroe dell'aria vicentino scende una volta per tutte dal piedistallo del fu aeroporto, dove del fuoriclasse dell'aeoronautica italiana anni Venti non rimarrà nemmeno il nome. La decisione è stata assunta il 10 novembre, negli ultimi giorni del governo Berlusconi. Il decreto porta la firma dell'allora ministro della Difesa Ignazio La Russa. La notizia è stata diffusa soltanto ieri mattina dal colonnello Edoardo Maggian, comandante italiano della caserma Ederle, e si è abbattuta in città come un fulmine a ciel sereno. IL PARTIGIANO. Nato nel 1922 ad Auronzo di Cadore, Renato Del Din entrò nella divisione alpina Julia nell'agosto del 1943, ma dopo l'8 settembre abbracciò la lotta partigiana distinguendosi tra i fondatori della formazione patriottica “Osoppo”, di orientamento cattolico e laico-socialista. In questo reparto, che godeva del sostegno della chiesa friulana, confluirono militari, patrioti repubblicani, monarchici, aderenti alla Democrazia cristiana, al Partito d'Azione, al Partito socialista e al Partito liberale. La brigata fu al centro di uno degli episodi più oscuri della lotta di liberazione nel febbraio del 1945, quando almeno sedici partigiani della Osoppo furono assassinati da un gruppo di partigiani comunisti. Del Din perse la vita a 22 anni nella notte tra il 24 e il 25 aprile 1944 durante un assalto a un presidio repubblichino a Tolmezzo. Nella sua biografia non risultano collegamenti diretti con Vicenza. L'INTITOLAZIONE. La cerimonia di intitolazione sarà programmata nel 2013, quando sarà perfezionata la riunificazione della 173a brigata aviotrasportata statunitense nella caserma Del Din. Motivazioni ufficiali della decisione, per ora, non ne sono state fornite. Malgrado le indiscrezioni degli ultimi giorni che avevano allarmato i memorialisti di Tommaso Dal Molin, la comunicazione del colonnello Maggian è stato un autentico colpo di scena che avrebbe sorpreso anche l'amministrazione comunale. Il sindaco Achille Variati ha preferito non commentare. Da palazzo Trissino smentiscono che la scelta del ministero sia stata suggerita da Vicenza. L'ARMA AERONAUTICA. Il generale Alberto Frigo, presidente dell'associazione Arma aeronautica di Vicenza, esprime tutto il suo disappunto: «Non sono d'accordo, non vedo lo scopo di questa intitolazione, non riesco a capire le motivazioni. Non siamo stati interpellati, nonostante non ci fosse alcun obbligo. Avevo sentito voci al riguardo negli ultimi tempi, ma resto stupito nell'apprendere che la decisione è ufficiale. Tommaso Dal Molin è una figura eccellente nella storia italiana: ci batteremo perché almeno il museo dell'aria gli venga intitolato».  L'ANPI. Anche i partigiani sono scettici. Mario Faggion, presidente provinciale dell'Anpi, commenta così: «È una decisione che mi lascia molto perplesso, mi sembra impropria, priva di logica. Il nome di un partigiano, medaglia d'oro, caduto battendosi per la libertà e l'indipendenza dello straniero, non dovrebbe essere associato ad alcuna caserma straniera in Italia». Il faro resta sempre l'articolo 11 della Costituzione: «Se fossimo davanti a una installazione militare nell'ambito delle organizzazioni internazionale per la diffusione della pace e della giustizia nel mondo, sarebbe un'altra questione. Ma qui non trovo nesso logico». E conclude: «Informeremo i nostri livelli regionale e nazionale di questa novità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gian Marco Mancassola

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